L’impegno alla cessione dell’area non costituisce prova della carenza di interesse a contestare l’espropriazione
Il TAR Piemonte ha recentemente ribadito che l’impegno del privato espropriato di cedere la propria area, e la percezione del controvalore della stessa, non costituiscono prova della carenza di interesse a ricorrere del soggetto. È infatti necessaria un’esplicita volontà in tal senso del privato che sia incompatibile con la coltivazione del ricorso, poiché in caso contrario permane la diversa e ulteriore utilità del risarcimento dei danni e, soprattutto, della restituzione del bene.
Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza
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