Se il Comune rigetta l’istanza di sanatoria perché l’immobile è del tutto regolare, poi non può ordinarne la demolizione…
Nel caso di specie, il privato presentava un’istanza di sanatoria ex art. 13 l. 47/1985, ma il Comune rispondeva che non ve n’era bisogno, perché l’immobile era del tutto regolare (in quanto costruito fuori dal centro abitato nel 1961).
A distanza di anni, il Comune spiccava un’ordinanza di demolizione per quello stesso immobile (sostenendo stavolta che l’edificazione avveniva sine titulo in centro abitato).
Il TAR Palermo ha affermato che l’atto con cui il Comune, rigettando un’istanza finalizzata alla regolarizzazione edilizia di un fabbricato, accerti formalmente la legittimità dello stesso, è idoneo ad ingenerare un legittimo affidamento nel privato che non abbia rilasciato false dichiarazioni. Di conseguenza, l’ordinanza di demolizione successivamente adottata è illegittima, qualora il Comune non adduca nuovi, sopravvenuti e decisivi elementi di prova in grado di sconfessare e rivedere le proprie precedenti determinazioni.
Post di Alberto Antico – avvocato
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