Sdemanializzazione dell’alveo fluviale abbandonato
Il Tribunale superiore delle acque pubbliche (TSAP) ha affermato che in tema di sdemanializzazione dell’alveo fluviale, ai sensi dell’art. 946 c.c. nel testo anteriore alla l. 37/1994, la perdita del carattere demaniale dell’alveo presuppone che il corso d’acqua abbia abbandonato spontaneamente il proprio letto per cause esclusivamente naturali e che tale abbandono abbia carattere irreversibile, nel senso che sia definitivamente cessata la funzione originaria del bene di accogliere acque pubbliche. La mera deviazione del corso principale o la persistenza di deflussi naturali all’interno del vecchio letto escludono la configurabilità dell’abbandono e, conseguentemente, l’acquisto della proprietà da parte dei proprietari confinanti.
Nella specie, il TSAP ha escluso la sdemanializzazione del tratto originario di un rio, accertando che, pur dopo la deviazione per effetto di un evento alluvionale risalente nel tempo, l’antico alveo continuava ad essere interessato dallo scorrimento periodico di acque naturali provenienti da bacini idrografici minori, con conseguente permanenza della natura demaniale del bene ai sensi degli artt. 822 e 942 ss. c.c.
Post di Alberto Antico – avvocato
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