Casa di abitazione che si rivela abusiva: in base al diritto CEDU potrebbe risultare sproporzionato l’obbligo di demolirla?

23 Mag 2024
23 Maggio 2024

Nel caso di specie, il privato riceveva un’ordinanza di demolizione, per aver realizzato senza autorizzazione una sala da adibire a tennis da tavolo, con annessi servizi, a piano primo. Il tutto a completamento di un’edificazione, che nasceva abusiva, ma era poi sanata, destinata esclusivamente ad attività imprenditoriale, o comunque sportiva.

Il privato chiedeva al Giudice amministrativo di valutare la compatibilità della sanzione con il diritto della CEDU, in particolare sotto il profilo del difetto di proporzionalità.

Il Consiglio di Stato ha in effetti esperito questo vaglio.

Nel caso di specie, riteneva che i cd. criteri Engel fossero rispettati e che, quindi, la misura ripristinatoria fosse stata legittimamente irrogata (anche alla luce della natura “ludica” dell’abuso accertato).

Tuttavia, il Consiglio aggiungeva queste considerazioni, che forse meritano di essere attentamente meditate: “9. Laddove dunque la tutela della proprietà non venga all’evidenza ex se, ma in ragione della finalità che è destinare a soddisfare, essa può divenire prioritaria rispetto a quella del mero ripristino della legalità lesa.

9.1. Quanto detto tuttavia ha trovato valorizzazione laddove venga all’evidenza un bene primario, quale la casa di abitazione, non in relazione ad altre tipologie di funzionalità e comunque non in maniera assoluta. In tale solco si colloca anche la pronuncia della Corte EDU (sez. V, 21 aprile 2016, n. 46577/15, Ivanova e altri c. Bulgaria), richiamata dal primo giudice”.

Il Consiglio si è subito affrettato a negare qualsiasi autonomismo interpretativo tra diritto di abitazione ed esenzione dalla demolizione, anche e soprattutto quando vi siano altri interessi pubblici interessati, come quello al paesaggio.

E tuttavia, si può ipotizzare la situazione di un privato cittadino – discendente dei proprietari costruttori, senza colpa – che scopra a distanza di decenni di abitare in una casa abusiva e non sanabile, distante da qualsiasi bellezza naturale e storica, senza avere i mezzi per trasferirsi altrove, in cui la sanzione demolitoria possa essere sproporzionata?

E in quel caso, quale sanzione – se ve ne corre l’obbligo – si dovrebbe applicare?

Post di Alberto Antico – avvocato

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