Ricade sull’interessato la “probatio diabolica” che un’opera abusiva è anteriore a una certa data
Il TAR afferma che l'onere della prova in ordine alla data di realizzazione dell'immobile abusivo ricade su chi ha commesso l'abuso, e solo l'esibizione, da parte di quest'ultimo, di concreti elementi a sostegno delle proprie affermazioni, trasferisce il suddetto onere in capo all'Amministrazione.
Nel caso in esame si trattava di dimostrare che l'opera è anteriore al 1929, trattandosi delle normative sulla città di Venezia, e, tenuto conto della concreta vicenda esaminata dal tribunale, si capisce perchè esso sia giunto a questa conclusione.
Al di fuori di questo specifico caso, però, addossare all'interessato l'onere di fornire qualche prova della data di realizzazione dell'opera rischia di diventare la pretesa di una probatio diabolica: a mio parere, nel caso di mancanza di qualsiasi prova della data di realizzazione di un edificio, che appaia risalente nel tempo, sarebbe più equo addossare alla pubblica amministrazione che sostenga che esso sia successivo a una certa data l'onere di fornire la prova di questa affermazione. In caso contrario, infatti, tra qualche anno rischieremo di presumere abusivi una miriade di edifici o di loro parti.
Post di Dario Meneguzzo
Questo contenuto è accessibile solo agli abbonati. Se sei abbonato, procedi con il login. Se vuoi abbonarti, clicca su "Come registrarsi" sulla colonna azzurra a destra
Leave a Reply
Want to join the discussion?Feel free to contribute!