Author Archive for: SanVittore

Incompetenza e natanti … troppo veloci

22 Feb 2024
22 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha affermato che è viziata da incompetenza e carenza di potere la norma del Comune (di Venezia) che imponeva di installare il sistema GPS a bordo dei natanti esercenti servizio di taxi e n.c.c. acquei.

Tale meccanismo di controllo della velocità mira a garantire un maggior livello di sicurezza della navigazione, da attuarsi attraverso il controllo in tempo reale della velocità delle imbarcazioni e del loro percorso e inerisce, pertanto, i poteri di polizia e di sicurezza di cui all’art. 517 del Regolamento attuativo del Codice della navigazione e all’art. 11 d.lgs. 422/1997.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Giudizio di ottemperanza e principio del “ne bis in idem

22 Feb 2024
22 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha affermato che non viola il principio del ne bis in idem il privato che attivi un primo giudizio di ottemperanza avverso l’inerzia asseritamente serbata da parte della P.A. competente a seguito dell’annullamento del primo provvedimento di diniego della sua istanza (nel caso di specie, di riduzione del vincolo storico-artistico indiretto) e, a seguire, promuova un secondo giudizio per contestare che la determinazione successivamente assunta sia, nella sostanza, elusiva del giudicato.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Contrasto tre RET e PRG/PI

22 Feb 2024
22 Febbraio 2024

Il T.A.R. Veneto dà atto di due contrapposti orientamenti giurisprudenziali in materia di prevalenza (o soccombenza) del Regolamento Edilizio Tipo (RET) e delle definizioni contenute nel PRG/PI.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Vicinitas ed impugnazione degli strumenti urbanistici

22 Feb 2024
22 Febbraio 2024

Il T.A.R. ricorda che la c.d. vicinitas non legittima la proposizione di un’impugnazione avverso gli strumenti urbanistici comunali se non è supportata da un interesse diretto ed attuale ad ottenere l’annullamento della disposizione urbanistica illegittima foriera di un pregiudizio concreto.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Lo ius sepulchri

21 Feb 2024
21 Febbraio 2024

Il Tribunale di Ragusa si è allineato alla Corte di cassazione nell’affermare che nel sepolcro ereditario lo ius sepulchri si trasmette nei modi ordinari, per atto inter vivos o mortis causa, come qualsiasi altro diritto, dall’originario titolare anche a persone non facenti parte della famiglia, mentre nel sepolcro gentilizio o familiare – tale dovendosi presumere il sepolcro, in caso di dubbio – lo ius sepulchri è attribuito, in base alla volontà del testatore, in stretto riferimento alla cerchia dei familiari destinatari del sepolcro stesso, acquistandosi dal singolo iure proprio sin dalla nascita, per il solo fatto di trovarsi col fondatore nel rapporto previsto dall’atto di fondazione o dalle regole consuetudinarie, iure sanguinis e non iure successionis, e determinando una particolare forma di comunione fra contitolari, caratterizzata da intrasmissibilità del diritto, per atto tra vivi o mortis causa, imprescrittibilità e irrinunciabilità. Tale diritto di sepolcro si trasforma da familiare in ereditario con la morte dell’ultimo superstite della cerchia dei familiari designati dal fondatore, rimanendo soggetto, per l’ulteriore trasferimento, alle ordinarie regole della successione mortis causa.

Post di Dario Meneguzzo – avvocato

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Ai fini dello ius sepulchri, chi sono i discendenti?

21 Feb 2024
21 Febbraio 2024

Il Tribunale di Ragusa si è allineato alla Corte di cassazione nell’affermare che la famiglia, del fondatore o dei fondatori, è costituita da un nucleo sociale formato da persone del medesimo sangue o legate tra loro da vincoli di matrimonio, ancorché non aventi lo stesso cognome, salva l’eventuale contraria volontà dei fondatori stessi, ai quali è riconosciuta la facoltà di ampliare o restringere la sfera dei beneficiari del diritto: così che, ove nessuna diversa volontà sia stata manifestata, in forma espressa o tacita, dai fondatori, deve necessariamente ritenersi che tutti i componenti della famiglia, aventi vincoli di sangue con i fondatori – anche se con diverso cognome – abbiano diritto di essere ospitati nel sepolcro familiare. Della famiglia fanno parte, quindi, anche le figlie femmine coniugate, in quanto aventi lo stesso sangue del fondatore.

Post di Dario Meneguzzo – avvocato

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Lo ius sepulchri non si può vendere

21 Feb 2024
21 Febbraio 2024

Il Tribunale di Ragusa ha affermato che l’art. 93, co. 1 d.P.R. 285/1990 (“Il diritto di uso delle sepolture private concesse a persone fisiche è riservato alle persone dei concessionari e dei loro familiari”) rende nullo l’eventuale atto di vendita (anche se dissimulato in una donazione) dello ius sepulchri.

Post di Dario Meneguzzo – avvocato

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Il vincolo cimiteriale

21 Feb 2024
21 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha offerto una pregevole ricostruzione del vincolo cimiteriale imposto dall’art. 338 r.d. 1265/1934 (Testo Unico delle leggi sanitarie) e dall’art. 57 d.P.R. 285/1990 (Regolamento di polizia mortuaria).

Post di Alberto Antico – avvocato

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Quando il Comune si accorge 40 anni dopo che una licenza edilizia non rispetta il vincolo cimiteriale…

21 Feb 2024
21 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha annullato l’atto del 2014 con cui un Comune annullava in autotutela una licenza edilizia del 1972 ed un certificato di agibilità del 1981, relativi a due capannoni avicoli siti in zona agricola, lunghi all’incirca 130 metri, ricadenti fin dall’inizio all’interno della fascia di rispetto cimiteriale (capannoni, peraltro, oggetto di un condono del 1996).

Visto il lungo lasso di tempo trascorso, nonché l’assenza di falsità dichiarative negli originari progetti assentiti, il TAR ha inteso tutelare l’affidamento del privato alla conservazione dei propri capannoni.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il Consiglio di Stato e il vincolo cimiteriale

21 Feb 2024
21 Febbraio 2024

Una recente sentenza del Consiglio di Stato contiene affermazioni rilevanti in materia di vincolo cimiteriale.

In sintesi, il Consiglio di Stato dice quanto segue.

1) Giova ricordare che il cd. vincolo cimiteriale trova la sua disciplina nel Testo unico delle leggi sanitarie (regio decreto n. 27 luglio 1034, n. 1265) che, all'articolo 338, vieta di costruire entro un determinato raggio dal perimetro dell'impianto cimiteriale. E' stato evidenziato come la apposizione del vincolo in questione persegue una molteplicità di interessi: la tutela di esigenze igienico sanitarie; la tutela della sacralità del luogo, nonchè l'interesse a mantenere un'area di possibile espansione del perimetro cimiteriale.Per tali ragioni, la giurisprudenza, anche recentemente, ha ribadito che tale vincolo di inedificabilità deve considerarsi di carattere assoluto e tale da imporsi anche su contrastanti previsioni del piano regolatore generale non consentendo - pertanto - di allocare all'interno della fascia di rispetto edifici destinati alla residenza, nè altre opere non precarie comunque incompatibili con i molteplici interessi sopra menzionati che tale fascia intende tutelare (cfr. Consiglio di Stato, Sez. V, n. gennaio 2017, n. 205 ).

2) In altri termini, non sono ammissibili deroghe al vincolo cimiteriale per interessi privati (cfr. Consiglio di Stato, Sez. VI, 27 luglio 2015, n. 3667).

3) Dato il carattere sostanzialmente assoluto del vincolo cimiteriale, la giurisprudenza amministrativa ha altresì ritenuto che lo stesso precludesse il rilascio della concessione in sanatoria, senza neppure la necessità per l'amministrazione di compiere ulteriori valutazioni in ordine alla concreta compatibilità dell'opera con i valori da esso tutelati (cfr. Consiglio di Stato, Sez. V, 3 maggio 2007, n. 1933; cfr. anche Consiglio di Stato, Sez. VI, 27 luglio 2015, n. 3667: il vincolo cimiteriale determina una situazione di inedificabilità ex lege, suscettibile di venire rimossa solo in ipotesi eccezionali e comunque solo per considerazioni di interesse pubblico, in presenza delle condizioni specificate nell'art. 338, quarto comma; ma non per interessi privati, come ad esempio per legittimare ex post realizzazioni edilizie abusive di privati, o comunque interventi edilizi futuri).

4) Sulla stessa linea la giurisprudenza penale della Corte di Cassazione secondo cui gli interventi urbanistici ai quali il legislatore ha inteso fare riferimento sono solo quelli pubblici o comunque aventi rilevanza almeno pari a quelli posti a base della fascia di rispetto dei duecento metri (cfr. Cass. pen., Sez. III, 26 febbraio 2009, n. 8626).                 

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

Sentenza CDS 10988 del 2023

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