Finanziamenti pubblici: GA o GO?
Il T.A.R. ricorda il riparto di giurisdizione in materia di finanziamenti pubblici, ricordando i principi enucleatati dall’Ad.Pl. n. 4/2016.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda il riparto di giurisdizione in materia di finanziamenti pubblici, ricordando i principi enucleatati dall’Ad.Pl. n. 4/2016.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il modulo del permesso di costruire è stato approvato dalla Conferenza Stato/Regioni lo scorso 6 luglio 2017.
E' il famoso modulo che mancava (la conferenza Stato/Regioni aveva infatti approvato tutti i moduli il 4 maggio, tranne quello del permesso)
Il modulo ha assunto l'editing che già avevano assunto tutti gli altri e reca, in particolare, nel riquadro dedicato alla qualificazione dell'intervento, i riferimenti sia al testo unico dell'edilizia che alla tabella allegata al D.Lgs. n°222/2016 (proprio come nei moduli Scia, Scia alternativa al pdc, cila).
Il termine di ratifica regionale del modulo è scaduto il 30 settembre.
La nostra regione non ha ratificato il modulo (ma per le regioni che non ratificano non sono stabilite sanzioni)
Il termine assegnato ai Comuni per pubblicare il modulo scadrà venerdì 20 ottobre (e qui l'accordo della conferenza unificata prevede sanzioni a carico dei Comuni inadempienti).
Sul sito del Comune di Spinea si può trovare il modulo come modificato dal Comune.
MODULO RICHIESTA PDC Spinea - a seguito conferenza unificata 6-7-2017
Arch. Fiorenza Dal Zotto - funzionario comunale
Il Consiglio di Stato conferma che l’obbligo - per il Comune - di impartire la demolizione delle opere abusive ed il dovere – per il privato – di ripristinare lo stato originario dei luoghi sussiste anche se sono passati quarant’anni dalla realizzazione delle opere sine tutulo. Nel caso di specie il privato sosteneva che il lungo tempo trascorso aveva di fatto trasformato la destinazione agricola dell’area, in area artigianale. Il Collegio, però, non condivide affatto ciò e, inoltre, afferma che il provvedimento demolitorio non deve esse particolarmente motivato.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Brescia precisa che anche i tralicci per le comunicazioni devono inserirsi in maniera armoniosa nel paesaggio circostante.
Nella stessa sentenza il Collegio afferma che, in materia paesaggistica, p difficilmente riscontrabile il vizio di disparità di trattamento, perché ogni caso è a sé.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto ricorda in quali limiti le controversie relative alle servitù ad uso pubblico sono attratte dalla giurisdizione amministrativa o ordinaria.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
La Cassazione ribadisce che i criteri dettati dall’art. 5 c. 5 del D. Lgs. n. 504/1992 per determinare il valore venale in comune commercio delle aree fabbricabili ai fini IMU/ICI sono tassativi e non possono essere surrogati da valutazioni effettuate sulla base di un’aprioristica e del tutto indimostrata valutazione basata su altri argomenti.
Post di Cosimo Zuccaro - avvocato
Il T.A.R. Milano ricorda che, se da un lato, una SCIA non può essere annullata – non essendo un provvedimento amministrativo – ma soltanto inibita e che, comunque, non rileva l’espressione impropria di “annullamento” eventualmente utilizzata dal privato, dall’altro lato, ribadisce che se sono decorsi più di sessanta giorni dal momento in cui il privato abbia avuto contezza della SCIA “presunta illegittima”, il Comune può esercitare soltanto i poteri inibitori c.d. ristretti in presenza dei presupposti dell’autotutela ex artt. 19, c. 6 ter e 21 nonies della L. n. 241/1990 (illegittimità SCIA, termine ragionevole non superiore a 18 mesi, pubblico interesse, tutela dell’affidamento), ma non quelli c.d. classici ex art.19, c. 3 della L. n.241/1990 che richiedono soltanto l’illegittimità della SCIA.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto esclude la propria giurisdizione in marito a un contratto di comodato a favore del comune, in qualche modo funzionale a un accordo di programma, ma non contemplato espressamente in tale accordo.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato
Segnaliamo una interessante sentenza del TAR Veneto sulla legittimazione del comune a impugnare i provvedimenti in materia ambientale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto dichiara illegittimo un articolo del piano d'area che, dopo avere riconosciuto il valore paesaggistico di un'area, tuttavia ne ammette le attività estrattive, sia pure al vago fine di mettere in ordine le parti degradate (da una precedente autorizzazione di cava annullata dal G.A.): da queste parti si direbbe: "peszo el tacòn del sbrego".
Il TAR afferma che tale previsione disconosce il valore paesaggistico riconosciuto dallo stesso piano d’area, con conseguente violazione dell'art. 9 della Costituzione.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
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