SCIA ed autotutela
Il T.A.R. ricorda che decorsi i trenta giorni dalla presentazione della SCIA, il Comune può inibire l’opera solo con l’autotutela.
Il T.A.R. ricorda che decorsi i trenta giorni dalla presentazione della SCIA, il Comune può inibire l’opera solo con l’autotutela.
Il TAR precisa che i vincoli di inedificabilità lungo le strade imposti dal PRG in misura maggiore rispetto a quelli previsti dalla normativi statale, non impediscono il rilascio del condono edilizio nella zona che eccede quella prevista dalla normativa statale.
Il TAR respinge la tesi secondo la quale i volumi tecnici sarebbero sempre sanabili in zona vincolata, non costituendo volumi in senso urbanistico. Il problema, infatti, riguarda non la classificazione urbanistica di un manufatto, ma la sua idoneità ad alterare la percezione del paesaggio.
Il T.A.R. ricorda che, per sanare le opere che si trovano in una zona di tutela ambientale, occorre il parere positivo della Soprintendenza. Nella medesima sentenza si ricorda che, in materia di repressione degli abusi edilizi, non è necessario l’apporto partecipativo-collaborativo dei privati.
Il TAR ricorda che, per giurisprudenza costante, la sanzione accessoria dell’acquisizione gratuita dell’area di sedime al patrimonio comunale può essere adottata solo nei riguardi del proprietario che sia anche responsabile dell’abuso o che, comunque, sia nelle condizioni di eseguire l’ordinanza di demolizione.
Il TAR precisa che non è possibile sanare solo una porzione di un immobile abusivo, lasciando abusive altre parti. Dalla sentenza non si evince, peraltro, la soluzione del problema (ma, forse, la preventiva demolizione delle parti non sanabili potrebbe esserlo).
Il TAR Veneto si è occupato di come vada qualificato un intervento edilizio nel quale risulti una parziale ma rilevante traslazione del sedime rispetto alla originaria concessione edilizia. Nel caso in esame, la superficie extrasedime, oggetto di sanatoria, risultava pari a mq. 158,06 di superficie residenziale e a 114,39 mq di superficie non residenziale. Il TAR […]
Il TAR Veneto, dopo avere qualificato come opere pertinenziali una legnaia e un deposito, in ragione delle loro caratteristiche e delle dimensioni rispetto all’edificio principale, ha affermato che la loro realizzazione non è soggetta a permesso di costruire, ma a DIA (alias SCIA), e che, in mancanza del titolo, non sarebbe applicabile la demolizione ex […]
Il T.A.R. conferma la diversità ontologica tra la sanatoria di tipo urbanistico-edilizio e quella paesaggistico-ambientale. Nella sentenza che si commenta si evidenzia chiaramente che il concetto di volume che rileva ai fini della compatibilità paesaggistica è molto più rigido di quello urbanistico: si è in presenza di un volume/superficie utile, che, ex art. 167, c. […]
Il T.A.R. si occupa della lottizzazione abusiva prevista dall’art. 30 del DPR n. 380/2001, chiarendo quando ricorre quella materiale.
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