A proposito di sistemi elettorali
Da decenni si discute di sistemi elettorali e di riforma della legge elettorale, con l'aspettativa che si possano individuare sistemi elettorali migliori di altri già sperimentati, per selezionare una classe politica degna della nobiltà della funzione.
Forse, però, non abbiamo considerato a sufficienza che, se debbiamo scegliere un deputato in una rosa di 100 ladri, qualsiasi sistema elettorale che utilizzeremo, selezioneremo sempre un ladro. Così pure, se possiamo scegliere tra 100 onesti e intelligenti, selezioneremo sempre uno onesto e intelligente.
Non credo che sia fondata la battuta di Crozza, che i politici diventano ladri dopo essere stati eletti: le virtù e i difetti delle persone non spuntano dal nulla con il maturare dell'età e con le occupazioni svolte.
Ma finora ci siamo preoccupati veramente dello spessore intellettuale e umano di coloro che abbiamo candidato? O, invece, abbiamo accondisceso alla indicazione di candidati senza alcun spessore?
Però a quel punto qualcuno potrebbe accusarci che ci sia stato comodo candidare incapaci e disonesti. Non si sa mai: magari si poteva partecipare...
Dario Meneguzzo
Chi designa i candidati è perfettamente in grado, se vuole, di pesarli e di valutare il loro spessore intellettuale e personale. Se accetta incapaci e disonesti, vuol dire che, in qualche modo, gli va bene che sia così.
Peraltro, se gli onesti e capaci l’unica cosa che sanno fare è mettere l’IMU e aumentare tasse, imposte e contributi, non è poi tanto strano che uno sia tentato di rivolgersi a lestofanti intelligenti.
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