Indennizzo del concessionario subentrante al concessionario uscente e determinazione dei canoni di concessione

28 Nov 2025
28 Novembre 2025

Il Consiglio di Stato, Sezione consultiva per gli atti normativi, ha reso il parere sullo schema di decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti recante l’individuazione dei criteri per calcolare l’indennizzo dovuto da parte del concessionario subentrante al concessionario uscente a seguito della procedura di affidamento delle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative e sportive nonché per la rideterminazione degli importi unitari dei canoni.

Post di Alberto Antico – avvocato

parere CdS n. 750-2025

Il consorzio di cooperative partecipante a una pubblica gara

28 Nov 2025
28 Novembre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che, sebbene il consorzio di cooperative sia un soggetto giuridico autonomo distinto dai consorziati e munito di personalità giuridica, unico contraente e portatore di un interesse proprio, anche se finalisticamente collegato allo scopo mutualistico delle consorziate che operano quali interna corporis e agiscono in virtù di un rapporto di immedesimazione organica, le consorziate possono partecipare distintamente e autonomamente alle procedure ad evidenza pubblica. Da ciò consegue inequivocabilmente che le consorziate possono spendere i requisiti delle attività svolte quali esecutrici designate. Ciò è confermato dalla progressiva equiparazione operata dalla giurisprudenza amministrativa, sotto tale profilo, dei consorzi di cooperative ai consorzi stabili.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sulla ricevibilità del ricorso

28 Nov 2025
28 Novembre 2025

Il TAR Veneto ha qualificato come direttamente impugnabili gli atti di programmazione triennale delle opere pubbliche, nonché le varianti urbanistiche che prevedono l’opera medesima.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Ipotesi di rinvio dell’udienza

28 Nov 2025
28 Novembre 2025

Il TAR Veneto rileva che la possibilità di rinvio dell’udienza – in particolare se si tratti della cd. udienza smaltimento – è ammessa solo se vi siano gravi ragioni che incidono sul diritto (costituzionale) di difesa, ovvero su questioni pregiudiziali attribuite a Giudici che non siano quello Amministrativo. E infatti, non vi è né una norma né un principio giuridico che attribuiscano al ricorrente il diritto di rinvio della decisione una volta che il Giudice ne sia stato investito, riguardando il processo amministrativo degli interessi pubblici.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Pubblicato in G.U. il decreto correttivo del d.lgs. 190/2024, in materia di energie rinnovabili

27 Nov 2025
27 Novembre 2025

Con il d.lgs. 26 novembre 2025, n. 178 (pubblicato in G.U., Serie generale n. 275 del 26.11.2025), che entrerà in vigore l’11.12.2025, sono state approvate le disposizioni integrative e correttive al d.lgs. 190/2024, recante disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il decreto è consultabile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-11-26&atto.codiceRedazionale=25G00186&elenco30giorni=true

Post di Alberto Antico – avvocato

Accordi integrativi del provvedimento

27 Nov 2025
27 Novembre 2025

Il TAR Veneto precisa che una convenzione che accede a un titolo edilizio, che ne determini di fatto i contenuti, è da qualificarsi come accordo integrativo del provvedimento ai sensi dell’art. 11 della l. n. 241/1990. Pertanto eventuali suoi vizi o comunque un suo contenuto ritenuto illegittimo si riflette sul titolo medesimo e può essere impugnato davanti al Giudice Amministrativo anche per vizi di irragionevolezza e sproporzionalità manifeste.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Classificazione di un allevamento

27 Nov 2025
27 Novembre 2025

Il TAR Veneto ricorda che la classificazione di un allevamento dipende dalla sua classificazione effettuata in concreto, sulla base dell’effettivo stato veterinario e agronomico, a cui segue la valutazione dell’effettiva fascia di rispetto applicabile. Il piano urbanistico comunale, pertanto, ha mera funzione ricognitiva.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Le variazioni essenziali, dopo l’introduzione dell’art. 36-bis T.U. edilizia

27 Nov 2025
27 Novembre 2025

Il TAR Salerno ha affermato che, a fronte di opere abusivamente realizzate in variazione essenziale, il Comune è tenuto a disporne la demolizione. Esse però, a seguito dell’introduzione dell’art. 36-bis nel d.P.R. 380/2001, risultano oggi in astratto sottoponibili a sanatoria.

Infatti, la norma ha inciso sul trattamento sanzionatorio delle opere ascrivibili al novero delle variazioni essenziali e sostanzialmente sulla disciplina della loro sanabilità; al contrario, non è intervenuta sulla qualificazione delle diverse attività ai fini della loro riconducibilità alle specifiche categorie di violazione edilizia.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’(abusiva) apertura di prospetti

27 Nov 2025
27 Novembre 2025

Il TAR Salerno ha affermato che la trasformazione dei prospetti del fabbricato, anche mediante lo spostamento e l’apertura non autorizzata di porte e finestre, assurge a un intervento di ristrutturazione edilizia ed è assoggettato al permesso di costruire ex art. 10, co. 1, lett. c d.P.R. 380/2001.

Se realizzati abusivamente, tali interventi costituiscono variazioni essenziali e devono essere sanzionati con la “demolizione” (sic).

Il TAR ha ricordato che l’art. 31, co. 6 d.P.R. 380/2001 contiene un esplicito e diretto riferimento alla replicabilità dello schema legale in rilievo anche rispetto agli interventi abusivamente eseguiti su immobili sottoposti, in base a leggi statali o regionali, a vincolo di inedificabilità.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’art. 36 d.P.R. 380/2001 non consente di chiedere la cd. sanatoria parziale (solo di alcuni degli abusi edilizi)

27 Nov 2025
27 Novembre 2025

Il TAR Catanzaro ha affermato che, laddove l’art. 36 d.P.R. 380/2001 prevede, quale presupposto del rilascio del permesso di costruire (PdC) in sanatoria, che l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso sia al momento della presentazione della domanda, la parola “intervento” deve intendersi riferita a tutti gli interventi effettivamente realizzati. Non è ammessa la sanatoria parziale, poiché il concetto di costruzione deve essere inteso in senso unitario e non in relazione a singole parti autonomamente considerate, per cui non è possibile scindere la costruzione tra i vari elementi che la compongono ai fini della sanatoria di singole porzioni di essa.

Un PdC in sanatoria che non consideri alcuni degli interventi effettivamente realizzati deve ritenersi integralmente illegittimo, in quanto concreta una sostanziale elusione dei requisiti di cui all’art. 36 cit.: quest’ultima norma non consente al privato di selezionare, tramite la propria istanza, gli interventi dei quali intende domandare la sanatoria, operando una parcellizzazione e sanando solo quelli che effettivamente rispettino la cd. doppia conformità (nel caso di specie, i soli interventi rilevati e contestati con una precedente ordinanza di demolizione).

Post di Alberto Antico – avvocato

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