Giurisdizione nel caso di diniego dell’istanza di cittadinanza italiana

03 Feb 2020
3 Febbraio 2020

Il TAR Piemonte, di recente, si è espresso in merito alla giurisdizione da applicarsi nelle ipotesi di diniego dell’istanza volta a ottenere la cittadinanza italiana per matrimonio. In via generale, la giurisdizione appartiene al giudice ordinario, trattandosi di diritto soggettivo; solo nei casi di diniego per “comprovati motivi inerenti alla sicurezza della Repubblica”, che comportano una valutazione discrezionale della P.A., la giurisdizione appartiene al Giudice Amministrativo.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Brexit: regole doganali e fiscali (IVA e accise) fino al 31 dicembre 2020

03 Feb 2020
3 Febbraio 2020

Il Regno Unito lascia l’Unione Europea, ma continua ad applicarne le regole doganali e fiscali (IVA e accise) fino al 31 dicembre 2020.

Segnaliamo sul tema una nota della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

2020-01-29 Comunicato dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Costo del lavoro e giudizio di anomalia

01 Feb 2020
1 Febbraio 2020

Il T.A.R. ricorda gli approdi giurisprudenziali sulla non vincolatività delle tabelle ministeriali relative al costo del lavoro e sui limitati poteri sindacatori del Giudice sulla congruità del giudizio di anomalia dell’offerta.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Piano casa e D.M. 1444/1968

31 Gen 2020
31 Gennaio 2020

Segnaliamo un interessante articolo di Alberto Gaz e Guglielmo Gattamelata su Pausania.it

Brevi riflessioni ed alcuni auspici sulla derogabilità delle altezze edilizie di Alberto Gaz e Guglielmo Gattamelata

Revisione del riparto delle reti stradali tra Stato, Regione del Veneto e Comuni

31 Gen 2020
31 Gennaio 2020

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il d.p.c.m. 21 novembre 2019 concernente “Revisione delle reti stradali relative alle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto” (G.U. n. 22 del 28.01.2020).

Tale decreto riforma anche per la Regione del Veneto il riparto della rete stradale tra Stato, Regioni ed Enti Locali voluto inizialmente dalla legge Bassanini (l. 59/1997) e provvedimenti attuativi.

Tra le altre cose, l’art. 1 d.P.C.M. cit. modifica i tratti della rete stradale di interesse nazionale a suo tempo individuati nel d.lgs. 461/1999 (co. 1, per il Veneto Tabella D) e quelli di interesse regionale che si trovavano nel d.P.C.M. 21 febbraio 2000 (co. 2, per il Veneto Tabella H); nel comma 4 art. cit. si prevede che restano di proprietà dei Comuni i tratti delle strade urbane di scorrimento, di quartiere e delle strade locali (ex art. 2, co. 2, lett. D-E-F Codice della strada) che attraversano i centri abitati con popolazione superiore ai 10.000 abitanti.

Si segnala che la comprensione del decreto diventa più agevole dopo aver letto la relazione del Senato sullo schema di provvedimento, che poi in sede di approvazione definitiva ha subito minime modifiche.

post di Daniele Iselle - funzionario comunale

d.P.C.M. 21 novembre 2019

Relazione del Senato sullo schema di decreto

rete stradale da riclassificare

rete stradale da trasferire

Rete stradale Regione Veneto Regionale

Rete stradale Regione Veneto Statale

Opera precaria e nuova costruzione

31 Gen 2020
31 Gennaio 2020

Il T.A.R. Milano si sofferma sulla natura di “opera precaria” e di “nuova costruzione”.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Diritto di prelazione sugli immobili pubblici dismessi

31 Gen 2020
31 Gennaio 2020

Il TAR Piemonte ha recentemente sottolineato che il diritto di opzione previsto dall’art. 3, co. 3 del d.l. n. 351/2001 presuppone l’inclusione del bene immobile oggetto del diritto nel patrimonio disponibile dell’Ente pubblico; l’atto quindi che ne ordina la dismissione dal patrimonio è il presupposto per esercitare tale diritto, la cui eventuale lesione rientra nella giurisdizione del Giudice ordinario.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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I cubisti sul piano – casa

30 Gen 2020
30 Gennaio 2020

Un tempo spopolavano le ballerine sul cubo con la musica da discoteca, oggi vanno più di moda i cubisti sui tavoli degli uffici tecnici al suono del piano - casa.

Si tratta di una nuova professione consistente nel trasformare le parole del legislatore in metri cubi edificabili.

Per esempio, un cubista dirà con ferma convinzione che l'articolo 6, comma 1, della legge regionale veneta 4 aprile 2019, n. 14 (Veneto 2050, alias "Nuovo piano casa") deve essere applicato alla lettera, cosicchè tra gli edifici esistenti alla data di entrata in vigore di tale legge (che oggi si chiamano più precisamente "edifici caratterizzati dalla presenza delle strutture portanti e della copertura", in forza della modifica apportata dalla legge regionale 25 luglio 2019, n. 29), che si possono ampliare del 15%, rientrano anche quelli costruiti col vecchio piano casa a una distanza di 200 metri dall'edificio generante.

Magari potrà tentare di sostenere in subordine che, nel caso in cui l'edificio staccato sia stato costruito col vecchio piano casa, mettendo insieme un pizzico di piano casa e un po' delll'ampliamento fino a 800 mc previsto dall'articolo 44 della legge 11/2004, l'ampliamento con la legge 14/2019 si potrà fare perlomeno con riferimento alla parte costruita in virtù di tale ampliabilità fino a 800 mc.

A mio parere non è così, perchè, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge 14/2019, siamo nel caso degli edifici che hanno già usufruito delle premialità previste dal vecchio casa (legge regionale 14 del 2009).

A suo tempo si moltiplicavano i pani e i pesci, oggi sembrano più gustosi i metri cubi.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

L’ordinanza demolitoria e nudo proprietario (in caso di usufrutto)

30 Gen 2020
30 Gennaio 2020

Il T.A.R. spiega perché, di regola, l’ordinanza demolitoria non vada notificata al nudo proprietario, ma all’usufruttuario.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Interventi sui servizi igienici: come si coordinano le leggi sulle detrazioni fiscali e quelle di semplificazione amministrativa?

30 Gen 2020
30 Gennaio 2020

La legge assicura un bonus fiscale a chi esegua, tra le altre cose, interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia sugli impianti igienico-sanitari (cfr. art. 16-bis TUIR e circolare dell’Agenzia delle Entrate, n. 3/2016).

La normativa fiscale fa espresso rinvio alle definizioni degli interventi edilizi di cui all’art. 3 T.U. edilizia.

Tuttavia, le recenti leggi di semplificazione hanno notevolmente ampliato gli interventi in regime di attività edilizia libera, riconducibili alla manutenzione ordinaria: si veda in particolare il d.lgs. 222/2016 (cd. SCIA 2) e il Glossario dell’attività edilizia libera.

Perciò, ad esempio, è stato sostenuto che la sostituzione degli impianti igienico-sanitari e del relativo impianto elettrico sia divenuta manutenzione ordinaria – attività edilizia libera, non più soggetta a CILA: ciò però impedisce di accedere al bonus fiscale, se accettiamo che la legge tributaria abbia recepito tout court la normativa edilizia.

Era davvero questo il risultato voluto dal legislatore, semplificare da una parte, ma restringere le ipotesi di detrazione fiscale dall’altra?

Per completezza, si segnala una sentenza del TAR Toscana, in cui si tenta una classificazione dei vari interventi sugli impianti sanitari.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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