Il TAR Marche va controcorrente e contesta il MIBAC sulla demolizione e ricostruzione nelle zone di vincolo paesaggistico
Il TAR Marche prende una coraggiosa posizione sulla interpretazione del concetto di ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione, discostandosi da altri Tribunali che effettuano una interpretazione letterale della norma.
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Il TAR Marche ritiene un errore pretendere che nelle zone col vincolo paesaggistico la demolizione e la ricostruzione sia qualificabile come ristrutturazione solo quando siano mantenuti sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente (e che, in caso contrario, sia una nuova costruzione).
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In particolare, il TAR sottolinea l'assurdità della lettura fornita dal ministero della cultura che impedisce (o comunque limita) la realizzazione di interventi assolutamente migliorativi per il paesaggio.
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La questione emerge soprattutto in quanto legata ai benefici fiscali legati alla ristrutturazione, ma non sempre è così: basti pensare ai casi in cui in determinate zone (es. soggette a preventiva approvazione di un PUA) è consentita la ristrutturazione ma non la nuova costruzione.
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La sentenza farà scuola, oppure possiamo solo sperare che prima o poi il legislatore rimediti la questione?
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Ringraziamo sentitamente l'arch. Stefano Anzanello dei comuni di Villorba e Povegliano per la segnalazione.
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Post di Dario Meneguzzo - avvocato
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In disparte considerazioni sulla tecnica redazionale delle norme la sentenza, assai articolata, è interessante in quanto mette in discussione la famigerata circolare del MIBAC n. 38 del 4 ottobre 2021.
È tuttavia ancor più rilevante che la competente soprintendenza abbia espresso parere favorevole il 1 settembre 2021 e, a quanto risulta, non abbia ritenuto di annullare il proprio provvedimento in autotutela.
Bisogna vedere se il Comune di Fabriano riterrà di ricorrere al Consiglio di Stato e come questo si esprimerà.
Nel frattempo avremo altri ricorsi e sentenze che diranno tutto e il contrario di tutto.
Sarebbe auspicabile un immediato intervento delle Sezioni Unite. Peraltro altamente improbabile.
Il commento che ho letto ieri su un portale su questa sentenza era: buona fortuna ai tecnici che devono applicare le leggi, ma soprattutto un plauso al legislatore che facendole non capiscono gli effetti che provocano- mi pare una buona sintesi-
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