La sanatoria giurisprudenziale sta tornando di moda?

31 Lug 2015
31 Luglio 2015

La giurisprudenza amministrativa degli ultimi anni era stata chiara nell’escludere le legittimità della c.d. sanatoria giurisprudenziale, ovvero della possibilità di sanare un abuso edilizio che fosse soltanto conforme alla disciplina urbanistico - edilizia attualmente vigente. Alcuni recenti sentenze, però, alle quali si allinea anche il T.A.R. Brescia, sembrano ammettere il contrario.

 Post di Matteo Acquasaliente

 

 

 Questo contenuto è accessibile solo agli abbonati. Se sei abbonato, procedi con il login. Se vuoi abbonarti, clicca su "Come registrarsi" sulla colonna azzurra a destra

 

 

Tags: ,
1 reply
  1. Fiorenza Dal Zotto says:

    E ritorna il “tormentone” della sanatoria giurisprudenziale. Vi sono argomentabili motivazioni che la sostengono, ma resta la questione di fondo.
    L’attuale norma prevede la doppia conformità, riconfermata anche nel dpr 380/2001, nonostante i pareri ad esso propedeutici avessero segnalato la necessità di un ripensamento di tali limitazioni. Il legislatore ha ritenuto necessario confermare questo principio. Perché? Perché evidentemente ha ritenuto necessario non lasciare alla discrezionalità dell’azione politico amministrativa la possibilità di intervenire con varianti urbanistiche successive che potessero appunto sanare situazioni illecite. Giusto o sbagliato, questa è stata la volontà chiara del legislatore: evitare interventi sananti della politica (approvazione di varianti urbanistiche che regolarizzino abusi commessi in passato) sull’azione amministrativa (eliminazione di abusi). Se si ritiene che questa impostazione oggi non sia più attuale, coerente con principi di efficacia e razionalità dell’azione amministrativa, è necessario che sia il legislatore a intervenire, anche al fine di evitare che sia la giurisprudenza a “forzare” l’interpretazione della norma (come accade molto spesso oramai in altri ambiti e penso soprattutto alle norme sulla fecondazione, sulle unioni civili, ecc.). Mi interesserebbe poi sapere come affrontano la questione gli altri stati europei: potrebbe essere utile confrontarci con le altre esperienze. Perdonate poi un dubbio: perché questi abusi permangono per così tanto tempo, tanto che possono essere “regolarizzati” con varianti urbanistiche successive? Forse, negli altri paesi, l’azione sanzionatoria sugli abusi è molto più rapida e quindi non ci sono scheletri da sistemare …..

    Rispondi

Leave a Reply

Want to join the discussion?
Feel free to contribute!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

© Copyright - Italia ius | Diritto Amministrativo Italiano - mail: info@italiaius.it - Questo sito è gestito da Cosmo Giuridico Veneto s.a.s. di Marangon Ivonne, con sede in via Centro 80, fraz. Priabona 36030 Monte di Malo (VI) - P. IVA 03775960242 - PEC: cosmogiuridicoveneto@legalmail.it - la direzione scientifica è affidata all’avv. Dario Meneguzzo, con studio in Malo (VI), via Gorizia 18 - telefono: 0445 580558 - Provider: GoDaddy Operating Company, LLC