Rassegna di giurisprudenza in materia di abusi edilizi
La rassegna contiene i seguenti post:
1. Aree da acquisire
2. Doppia conformità
3. Principii in materia di abusi edilizi
4. Conseguenze della mancata diffida nell’ipotesi di abusi sul Demanio
5. Rapporto tra art. 31 e 38 del T.U.E.
6. Una tettoia difficile da salvare…
7. Il verbale della Polizia municipale che accerta un abuso edilizio
8. Traslazione di un fabbricato come variazione essenziale e non come “variante leggera”
9. Non vi è un diritto quesito a mantenere la volumetria a suo tempo condonata
10. Ordinanza di demolizione ed acquisizione dell’area
11. L’impossibilità di demolire un abuso edilizio
12. Sanzione pecuniaria per mancata demolizione dell’abuso edilizio accertato
13. Sanzione pecuniaria per abuso paesaggistico non demolito
14. Le opere edilizie eseguite su di un abuso edilizio divengono a loro volta abusive
15. Le tolleranze di cantiere nei confronti di un intero fabbricato (prima della cd. riforma Salva casa)
16. Valutazione unitaria degli abusi edilizi
17. Non si dà affidamento alla conservazione degli abusi edilizi
18. L’ordinanza di demolizione come attività vincolata
19. Ricorso avverso l’ordinanza di demolizione, presentazione dell’istanza di sanatoria, poi denegata con atto impugnato: quid iuris?
20. Successione di ordinanze di demolizione aventi ad oggetto il medesimo asserito abuso edilizio
21. Sanzione sostitutive della demolizione
22. Nuovo ordine di demolizione e sopravvenuta carenza al ricorso
23. Ordinanza di demolizione e proprietario incolpevole
24. Ordinanza di demolizione e mancata ostensione di alcuni documenti endoprocedimentali
25. Opere abusive su area demaniale
26. Sanzioni in materia edilizia al momento di applicazione della sanzione
27. Mancata notifica dell’ordinanza di demolizione a tutti i comproprietari
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Il Consiglio di Stato ha affermato che è legittima la delibera comunale di approvazione del PRG che, riguardo alla Zona A, preveda che, in caso di effettuazione di un intervento di demolizione e ricostruzione, il proprietario possa usufruire dell’indice assegnato alla zona, senza alcun vantaggio derivante dal pregresso condono che ha legittimato in via eccezionale l’immobile in un dato momento storico. Pertanto, non è configurabile un diritto quesito a vedersi riconosciuta la volumetria aggiuntiva oggetto di condono rispetto alla disciplina urbanistico-edilizia vigente in via ordinaria.
Sul punto 9, immagino si voglia dire che non esiste un diritto acquisito a mantenere la volumetria precedentemente condonata. Infatti, se il Comune, nell’ambito della pianificazione urbanistica della zona, decide di ridurre l’indice edificabile rispetto alla cubatura condonata esistente, ciò non comporta un diritto automatico all’utilizzo dell’intera volumetria. Questa possibilità è, invece, prevista dall’art. 34-ter della legge ‘Salva Casa’.
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