Un’autorizzazione paesaggistica “scomoda”
Nel caso di specie, il privato otteneva un’autorizzazione paesaggistica semplificata con prescrizioni che modificavano il suo progetto: tentava di farla annullare, allora, deducendo che il Comune avrebbe trasmesso gli atti alla Soprintendenza oltre il termine di 50 giorni fissato dal d.lgs. 31/2017.
Il TAR Veneto ha affermato che l’eventuale assunzione con ritardo del provvedimento favorevole non è certo causa di illegittimità di quest’ultimo, abilitando tutt’al più ad una richiesta risarcitoria dei danni che si dovessero dimostrare essere conseguenza dell’inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento.
Post di Daniele Iselle
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