Quando la tettoia configura una nuova costruzione?
Il T.A.R. Milano chiarisce quando una tettoia debba essere considerata una nuova costruzione invece che una pertinenza.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato Read more →
Il T.A.R. Milano chiarisce quando una tettoia debba essere considerata una nuova costruzione invece che una pertinenza.
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Il T.A.R., dopo aver ricordato che la nozione amministrativa di pertinenza è più restrittiva di quella civilistica, afferma che un boxa auto non è una pertinenza se è di rilevanti dimensioni (nella fattispecie mq. 77,00) e se è funzionalmente autonomo. Quindi deve essere considerato una nuova costruzione necessitante di un idoneo titolo edilizio.
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Il T.A.R. afferma che, secondo la prevalente giurisprudenza, l’iscrizione all’Albo dei Gestori Ambientali non è un requisito di partecipazione alla gara ma di esecuzione del contratto.
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Il Tar Lazio con una recente ordinanza ha rimesso alla Corte di Giustizia della UE la questione interpretativa pregiudiziale attinente l’articolo 38, comme 2 bis del vecchio codice dei contratti pubblici circa l’onerosità del soccorso istruttorio. Si tratta di una vicenda che mantiene tutto il suo interesse anche con riferimento al nuovo codice dei contratti dlgs 50/2016 che disciplina il medesimo istituto del soccorso istruttorio all’art. 83, peraltro, in quest’ultimo articolo, con la specificazione che la sanzione pecuniaria è dovuta solo in caso di regolarizzazione.
Post di Gianmartino Fontana - avvocato Read more →
Il tribunale di Vicenza ha emesso un decreto penale di condanna di 18 mila euro ciascuno nei confronti del progettista e dei proprietari di una casa, che hanno edificato una casa col piano casa, in base a una DIA non inibita dal comune, ma ritenuta illegittima dal giudice penale perchè la casa è stata edificata in un'area non edificabile in base al PRG.
Il reato attribuito è la violazione dell'articolo 44 del DPR 380 e il progettista è stato ritenuto concorrente nel reato, perchè ha asseverato la conformità dell'intervento alla normativa urbanistica.
Sulla questione si legga anche il post pubblicato ieri su questo sito, col titolo: "Cosa può fare il comune a fronte di una SCIA quando è decorso il termine per l’esercizio dei poteri inibitori “ordinari”?
Il T.A.R. si occupa del rapporto tra una norma sopravvenuta che modifica la superficie lorda di pavimento e l’indice di edificabilità pre-esistente.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato Read more →
Il TAR Piemonte giudica legittima l'ordinanza di demolizione rivolta nei confronti di un solo comproprietario, restando salva la possibilità che gli altri proprietari pretermessi impugnino autonomamente il provvedimento entro i termini decorrenti dalla piena conoscenza.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato Read more →
Il TAR Piemonte esclude che l'ordinanza di demolizione di una casa abusiva possa essere considerata discriminatoria nei confronti di un cittadino appartenente a una minoranza (Sinti), che resterebbe così senza una casa dove abitare con la sua famiglia.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato Read more →
Il TAR Marche precisa cosa può fare il comune a fronte di una SCIA quando è decorso il termine per l’esercizio dei poteri inibitori “ordinari”.
Il TAR afferma che ci sono tre possibili rimedi: 1) esercizio di poteri di autotutela (art. 21 noniesdella legge n. 241/1990); 2) esercizio di poteri sanzionatori per dichiarazioni mendaci (art. 19, comma 3, seconda parte e art. 21, comma 1, della legge n. 241/1990); 3) esercizio dei poteri di vigilanza e inibitori in materia urbanistica (art. 19, comma 6 bis, e art. 21, comma 2, della legge n. 241/1990).
Il TAR poi esamina i primi due rimedi ai fini di decidere il caso concreto sottoposto al suo esame.
Resta aperta la questione della portata del terzo rimedio.
L'art. 19, comma 6 bis della L. 241/90 così dispone: "6-bis. Nei casi di Scia in materia edilizia, il termine di sessanta giorni di cui al primo periodo del comma 3 è ridotto a trenta giorni. Fatta salva l'applicazione delle disposizioni di cui al comma 4 e al comma 6, restano altresì ferme le disposizioni relative alla vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia, alle responsabilità e alle sanzioni previste dal d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, e dalle leggi regionali".
La domanda è questa: in presenza di una SCIA "consolidata" per decorso dei termini, se l'opera è in contrasto con il PRG o con le disposizioni urbanistiche, si può considerare ugualmente un abuso edilizio e, quindi, essere sanzionata con la demolizione?
E' ovvio che la prima risposta che viene in mente è no, perchè il sistema sembrerebbe congegnato in modo che, decorso il termine per inibire la SCIA, il comune non possa più fare niente.
Ma la questione non è affatto certa: in questo sito già in data 13 aprile 2015 avevamo pubblicato il testo della relazione del sottoscritto al convegno di Creazzo sulla responsabilità del proprietario, del progettista e del direttore dei lavori (e dei tecnici comunali) in caso di violazione della normativa urbanistica, anche se l'intervento sia conforme al titolo edilizio (che risulti però illegittimo).
In questi giorni il Tribunale di Vicenza ha emesso un decreto penale di condanna riguardante la costruzione di un edificio col piano casa, anche se conforme al titolo edilizio, ritenuto però illegittimo.
Ecco che allora si apre la necessità di interrogarsi sulla portata dell'art. 19, comma 6 bis della L. 241/90.
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