Author Archive for: SanVittore

La nozione di rifiuti urbani

05 Apr 2023
5 Aprile 2023

Il TAR Catania ha esaminato la nozione di rifiuti urbani ai sensi degli artt. 183-184 del Codice dell’ambiente, prima e dopo la novella legislativa del 2020.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Normativa comunale in materia di TARI

05 Apr 2023
5 Aprile 2023

Il TAR Catania ha affermato che spetta al G.A. conoscere dell’impugnazione del piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti e delle tariffe ai fine della tassa sui rifiuti (TARI), nonché del regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti.

Spetta invece al Giudice tributario accertare l’eventuale non debenza in concreto della TARI da parte di un’impresa-contribuente.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il piano finanziario degli interventi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani

05 Apr 2023
5 Aprile 2023

Il TAR Catania ha ricordato che l’art. 8 d.P.R. 158/1999 elenca i contenuti necessari del piano finanziario degli interventi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Tutela ambientale: competenza statale e regionale

05 Apr 2023
5 Aprile 2023

Il T.A.R. Milano ricorda che la materia ambientale è trasversale tra la competenza statale e quella regionale. Le Regioni, tuttavia, possono solo introdurre forme di tutela più incisiva rispetto a quelle nazionali.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Da dove spunta la SCIA in sanatoria e come è disciplinata?

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

La SCIA in sanatoria è una figura un po' claudicante.

L'articolo 37, comma 4 del DPR 380 del 2001, con riferimento alle opere abusive che avrebbero potuto essere realizzate con una SCIA, stabilisce quanto segue: "4. Ove l’intervento realizzato risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dell’intervento, sia al momento della presentazione della domanda, il responsabile dell’abuso o il proprietario dell’immobile possono ottenere la sanatoria dell’intervento versando la somma, non superiore a 5.164 euro e non inferiore a 516 euro, stabilita dal responsabile del procedimento in relazione all’aumento di valore dell’immobile valutato dall’agenzia del territorio".

Però l'articolo 37 non stabilisce in quale modo vada effettuata questa sanatoria e, in particolare, non prevede la figura della  SCIA in sanatoria, cosicché si potrebbe pensare che occorra ricorrere alla sanatoria di cui all'articolo 36 del DPR 380/2001.

Tuttavia la SCIA in sanatoria è prevista dalla voce 41 della tabella allegata al decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222, cosicchè essa si è diffusa nella pratica, anche se in tale tabella è solo prevista, ma non è disciplinata.

Sul tema segnaliamo un post pubblicato su Italiaius in data 7 luglio 2020, nella quale una sentenza del TAR Veneto afferma che nel caso di SCIA o DIA presentata in sanatoria, non è possibile applicare la disciplina del silenzio-assenso: si deve infatti usare come paradigma l’accertamento di conformità ai sensi dell’art. 36 T.U. Edilizia, il quale al contrario prevede l’ipotesi del silenzio-rifiuto.

Dice quella sentenza che nell’ipotesi della SCIA o DIA in sanatoria, infatti, tale procedimento è anomalo, in quanto l’intervento non viene realizzato successivamente al conseguimento del titolo edilizio, ma antecedentemente (proprio come nell’ipotesi ex art. 36), e questo giustifica la necessità di un provvedimento espresso.

La sentenza aggiunge che, conseguentemente all’inquadramento della SCIA o DIA in sanatoria quale provvedimento espresso, l’Ente ha il dovere di comunicare il cd. preavviso di rigetto.

In conclusione, secondo la suddetta sentenza, se il Comune non emana un provvedimento espresso di accoglimento della SCIA in sanatoria entro 60 giorni dalla sua presentazione, si intende formato un silenzio rigetto della sanatoria.

Peraltro non tutti i TAR la pensano così e, quindi, c'è incertezza in materia.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

P.S. in data 11 aprile 2023 è stato pubblicato su Italiaius un aggiornamento su questa questione

Criticare il tecnico comunale per il rilascio di un permesso di costruire illegittimo non è diffamazione

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

La Cassazione spiega perchè le critiche mosse da un privato nei confronti del responsabile dell'ufficio tecnico comunale non assumano rilievo penalistico, considerato che, in un parallelo procedimento penale, era emersa l'illegittimità del permesso di costruire in questione

Post di Diego Giraldo – avvocato

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È possibile installare un chiosco sul marciapiede?

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

Il TAR Catania ha offerto un’applicazione dell’art. 20, co. 3 del Codice della strada, secondo cui a determinate condizioni un chiosco può occupare il marciapiede.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Decadenza del Permesso di Costruire per “ius superveniens”

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

Il TAR Palermo ha offerto un’applicazione dell’art. 15, co. 4 d.P.R. 380/2001, secondo cui il PdC decade con l’entrata in vigore di contrastanti previsioni urbanistiche, ivi compresi i vincoli paesaggistici ed ambientali, salvo che i lavori siano già iniziati e vengano completati entro il termine di 3 anni dalla data di inizio.

Non rileva l’eventuale non imputabilità al privato del mancato inizio lavori.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’alloggio del custode

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

Il TAR Veneto ha menzionato la disciplina applicabile al cd. alloggio del custode, ove vi è un’unità immobiliare destinata ad abitazione la quale, in deroga allo strumento urbanistico, viene ammessa in una Z.T.O. di tipo produttivo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Calcolo delle altezze ai sensi del d.m. 1444/1968

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

Il TAR Veneto ha dato atto dell’orientamento giurisprudenziale costante, secondo cui, al fine del calcolo delle altezze massime assentibili ex art. 8 d.m. 1444/1968 (nel caso di specie, per un edificio in Zona B), il parametro degli edifici “preesistenti e circostanti” cui ci si riferisce sono quelli confinanti, anche se situati in altre Zone.

Se il Comune rilascia un titolo compiendo una diversa valutazione e per questo il titolo viene annullato, detto vizio di illegittimità non osta all’applicabilità dell’art. 38 d.P.R. 380/2001.

Post di Alberto Antico – avvocato

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