Author Archive for: SanVittore

Introdotti nel Codice penale i reati contro il patrimonio culturale

28 Lug 2022
28 Luglio 2022

Con la l. 9 marzo 2022, n. 22, entrata in vigore il 23 marzo 2022, il legislatore ha riformato la materia dei reati a tutela del patrimonio culturale.

È stato introdotto nel Libro II del Codice penale il Titolo VIII-bis contenente i delitti contro il patrimonio culturale. Contestualmente, si sono abrogati gli artt. 170, 173, 174, 176, 177, 178 e 179 d.lgs. 42/2004.

Il Titolo neo-introdotto contiene gli artt. da 518-bis a 518-undevicies c.p. ove si puniscono il furto di beni culturali, la relativa appropriazione indebita, ricettazione, impiego di beni culturali provenienti da delitto, riciclaggio, autoriciclaggio, importazione illecita, nonché la falsificazione in scrittura privata relativa a beni culturali, le violazioni in materia di alienazione di beni culturali, le relative uscita o esportazione illecite ed altri reati ancora.

Si è poi introdotto tra le contravvenzioni l’art. 707-bis c.p., che punisce il possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rilevazione dei metalli all’interno di aree rilevanti dal punto di vista archeologico.

La commissione di alcuni di questi reati dà luogo alla cd. confisca allargata ex art. 240-bis c.p., nonché alla responsabilità delle persone giuridiche ai sensi del d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Post di Alberto Antico – avvocato

Pubblichiamo il link al sito di www.giurisprudenzapenale.com che riporta il testo pubblicato nella G.U.

https://www.giurisprudenzapenale.com/wp-content/uploads/2022/03/legge-9-marzo-2022-n-22.pdf

Quando bisogna impugnare il PDC e anche il piano attuativo

28 Lug 2022
28 Luglio 2022

Nel caso di specie, un privato impugnava il Permesso di Costruire rilasciato al vicino, nel contesto di un PUA, sostenendo che l’opera progettata avrebbe violato le superiori previsioni del PRG, sia in termini di intrinseca contraddittorietà per aver approvato e reso attuabile urbanisticamente il progetto presentato in una zona asseritamente destinata a “verde” e “parcheggi”, sia con riferimento all’affermata violazione della legge sul cd. Piano casa quanto alla cubatura ritenuta realizzabile.

Il Consiglio di Stato ha affermato che, visto il tenore delle doglianze, il ricorrente avrebbe dovuto impugnare il PUA, in quanto provvedimento di pianificazione che autorizzava, in maniera specifica e dettagliata, la realizzazione dell’opera in questione. Il PdC si era limitato a dargli concreta esecuzione.

Post di Dario Meneguzzo – avvocato

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Non si può aggirare la scadenza del termine per impugnare il piano attuativo impugnando il PDC per i vizi del piano

28 Lug 2022
28 Luglio 2022

Il Consiglio di Stato ha affermato che la differenza fra il progetto approvato con il PUA e quello di cui si è domandata l’autorizzazione con il PdC può costituire un motivo di impugnazione del PdC, per asserita violazione del PUA, ma non può costituire un espediente per rimettere in discussione l’astratta realizzabilità del progetto, che è stata già decisa, dalla P.A., con l’approvazione del PUA, se quest’ultimo è rimasto inoppugnato.

Post di Dario Meneguzzo – avvocato

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“Mancanza” di previsioni planovolumetriche in un PUA

28 Lug 2022
28 Luglio 2022

Nel caso di specie, la delibera di approvazione di un PUA affermava apertis verbis che il PUA stesso non conteneva previsioni planovolumetriche.

Il TAR Veneto ne deduceva l’inapplicabilità della deroga alle altezze degli edifici circostanti prevista dall’art. 8 d.m. 1444/1968.

Il Consiglio di Stato, invece, ha sostenuto che la ratio fosse escludere l’applicabilità dell’art. 23, co. 01, lett. b d.P.R. 380/2001, che consente di sostituire il PdC con una SCIA.

Poiché il PUA in questione in concreto conteneva talune limitate previsioni planovolumetriche, tanto basta ad applicare la deroga alle altezze ex art. 8 d.m. cit.

Post di Dario Meneguzzo – avvocato

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Impugnabilità delle norme degli strumenti urbanistici comunali

28 Lug 2022
28 Luglio 2022

Il Consiglio di Stato ha ricordato che, in tema di norme degli strumenti urbanistici comunali, anche attuativi, si distinguono:

- le norme che, in via immediata, stabiliscono le potenzialità edificatorie della porzione di territorio interessata (es. norme di zonizzazione, destinazione di aree a soddisfare gli standard urbanistici, localizzazione di opere pubbliche o di interesse collettivo). Esse sono immediatamente lesive ed impugnabili;

- le regole che, più in dettaglio, disciplinano l’esercizio dell’attività edificatoria, generalmente contenute nelle N.T.A. del piano o nel regolamento edilizio (es. disposizioni sul calcolo delle distanze e delle altezze, sull’osservanza di canoni estetici, sull’assolvimento di oneri procedimentali e documentali, regole tecniche sull’attività costruttiva). Esse possono essere impugnate in uno con l’atto applicativo individuale.

Post di Dario Meneguzzo – avvocato

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Obbligo per la P.A. di deposito del provvedimento impugnato, anche in appello

28 Lug 2022
28 Luglio 2022

Il Consiglio di Stato ha affermato che la P.A. resistente in un giudizio amministrativo non decade dal dovere di depositare in appello il provvedimento impugnato e gli atti del procedimento, dovendo il giudice d’appello supplire all’omissione del primo giudice, che non abbia esercitato i propri poteri officiosi in materia (cfr. il combinato disposto degli artt. 46, co. 2; 65, co. 3; 104, co. 2 c.p.a.).

Post di Dario Meneguzzo – avvocato

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E’ possibile inviare al Consiglio di Stato un contributo informativo per la riforma del Codice dei contratti

27 Lug 2022
27 Luglio 2022

Il Presidente del Consiglio di Stato, con il comunicato qui allegato, ha invitato ogni Soggetto rappresentativo del mondo amministrativo, economico e sociale a mandare una PEC entro il 10 agosto con un "contributo informativo" sulla riforma del Codice dei contratti pubblici, di cui alla legge delega n. 78/2022

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Presupposti per l’applicazione dell’art. 38 T.U. edilizia

27 Lug 2022
27 Luglio 2022

Il Consiglio di Stato, sulla scorta della sentenza dell’Adunanza Plenaria n. 17/2020, ha affermato che l’applicazione della fiscalizzazione sanante dell’abuso ex art. 38 d.P.R. 380/2001 richiede due distinte condizioni: a) impossibilità di rimozione di vizi meramente formali e procedurali alla base del pregresso annullamento del titolo edilizio; b) impossibilità della riduzione in pristino, da accertare all’esito di una verifica casistica che tenga conto delle peculiarità della fattispecie concretamente rilevante.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Interventi eseguiti in base a PdC annullato

27 Lug 2022
27 Luglio 2022

Il Consiglio di Stato ha affermato che il provvedimento ex art. 38 d.P.R. 380/2001 – il quale produce un effetto sanante dell’abuso che si realizza con il pagamento della sanzione pecuniaria – condivide con l’ordine di demolizione il carattere reale e ripristinatorio dell’ordine giuridico violato, perciò può legittimamente costituire ottemperanza, da parte del Comune, di un giudicato di annullamento di un titolo edilizio.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Distanze tra edifici o dal confine

27 Lug 2022
27 Luglio 2022

Il Consiglio di Stato ha affermato che, in tema di distanze legali tra edifici o dal confine, non sono computabili le sporgenze estreme del fabbricato che abbiano funzione meramente ornamentale, di finitura od accessoria di limitata entità (es. mensole, lesene, cornicioni, grondaie ecc.). Invece, costituiscono costruzioni le parti dell’edificio che, pur non corrispondendo a volumi abitativi coperti, sono destinate ad estendere ed ampliare la consistenza del fabbricato (es. scale, terrazze, corpi avanzati aggettanti, opere di contenimento ecc.).

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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