DiscrezionalitĂ tecnica e sindacato giurisdizionale
Il T.A.R. ricorda i limiti che incontrano i Giudici amministrativi nel sindacare le scelte che sono frutto di discrezionalitĂ tecnica.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda i limiti che incontrano i Giudici amministrativi nel sindacare le scelte che sono frutto di discrezionalitĂ tecnica.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto spiega perché non ritiene sussistente l’azione di accertamento in materia di interessi legittimi.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
La normativa posta della legge regionale veneta n. 14 del 2017 sul contenimento del consumo del suolo è nella sua fase di avvio e pone tutta una serie di problemi.
Tra essi:
-gli adempimenti posti a carico dei Comuni;
- le conseguenze dell'eventuale ritardo;
- la natura delle delibere di delimitazione degli ambiti di urbanizzazione consolidata;
- le ricadute sulla edificabilità delle aree, anche quale presupposto dell'imposizione tributaria;
- il confronto tra ciò che è già operativo (il riuso temporaneo) e ciò che ha ancora un lungo iter di formazione;
Questi i temi esaminati nella nota dell'avv. Stefano Bigolaro, che sentitamente ringraziamo
Il TAR Veneto esclude che si formi il silenzio - assenso sulla domanda di condono edilizio, se l'opera abusiva non esisteva alla data del 1° ottobre 1983.
La domanda poi non può essere accolta neppure se l'opera abusiva sia stata trasformata prima del rilascio della sanatoria.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato Â
Il T.A.R. afferma che l’esigenza di evitare un indebito esborso di denaro pubblico costituisce ragione di pubblico interesse sufficiente per l’adozione di provvedimenti di annullamento ex art. 21 nonies della L. n. 241/1990.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda che non si ha la piena conoscenza se il provvedimento amministrativo, anziché essere notificato/pubblicato, è stato soltanto depositato nel fascicolo processuale di causa.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto esclude che l’art. 16, comma 4, lett. d-ter), e comma 5, del DPR 6 giugno 2001, n. 380, che ha introdotto il contributo straordinario, sia incostituzionale.
La parte ricorrente sosteneva la violazione dell’art. 23 della Costituzione, che prevede una riserva di legge in materia di prestazioni imposte, perché viene demandato al Consiglio comunale il compito di determinare, in via transitoria fino all’intervento normativo della Regione in modo sostanzialmente arbitrario e autonomo, l’ammontare di un tributo. La norma di legge, in quest’ottica, sarebbe costituzionalmente illegittima perché non detta i parametri
per la sua quantificazione.
Sotto un’ulteriore profilo, la norma violerebbe l’art. 3 della Costituzione perchĂ© lascerebbe l’arbitrio di stabilire l’acquisizione da parte dell’Amministrazione dell’intero plusvalore, o di lasciarlo per intero al privato, in ciò comportando una ingiustificata disparitĂ di trattamento.Â
Inoltre un ulteriore profilo di incostituzionalità sarebbe da rinvenire nell’attestazione dell’interesse pubblico prevista dalla norma, che viene correlato non, come sarebbe logico, alla cura degli interessi di tipo urbanistico volti ad assicurare un logico e razionale assetto del territorio, ma a procurare un introito alle casse del Comune.
Infine, secondo la parte ricorrente, dovrebbe parimenti ritenersi incostituzionale la previsione di poter destinare i contributi alla realizzazione di standard urbanistici in qualunque parte del territorio comunale anziché in prossimità dell’intervento, facendo venir meno il nesso di compensazione territoriale che connota gli oneri di urbanizzazione.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato
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Il TAR Veneto non segue la tesi della parte ricorrente, la quale sosteneva che la disciplina sul c.d. contributo
straordinario di urbanizzazione (perequazione) non sarebbe applicabile nel caso in cui venga resa edificabile una zona bianca.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato
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Il T.A.R. ricorda che la giustificazione di un’offerta anomala non può integrare un’operazione di “finanza creativa”, ovvero modificare, in aumento o in diminuzione, le voci di costo, pur mantenendo fermo l’importo finale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda come deve essere interpretata la lex specialis negli appalti (Â bando e relativi allegati, come capitolati e convenzioni).
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
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