Author Archive for: SanVittore

Ordine demolitorio e CILA in sanatoria

09 Lug 2019
9 Luglio 2019

Il T.A.R. Veneto afferma che il requisito della c.d. doppia conformità previsto dall’art. 36 del d.P.R. n. 380/2001 si applica anche alla CILA in sanatoria.

La sentenza è interessante perché, a monte, riconosce che anche gli interventi edilizi c.d. minori  devono essere demoliti se illegittimi e/o abusivi e non suscettibili di sanatoria. Anche in tali casi, infatti, infatti, l’unica sanzione amministrativa ammessa è quella reale della rimessione in pristino, non essendo sufficiente il pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria per regolarizzare l’abusività dell’intervento edilizio.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Obblighi del curatore fallimentare in materia di abbandono di rifiuti

09 Lug 2019
9 Luglio 2019

Il TAR Veneto ha affermato che il curatore fallimentare può essere obbligato alle sole misure di prevenzione d’urgenza ex art. 245 Codice dell’ambiente (d.lgs. 152/2006), ma non anche alla rimozione dell’inquinamento da rifiuti ex art. 192, co. 3-4 del Codice.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Proposta di legge per la nuova IMU

09 Lug 2019
9 Luglio 2019

Pubblichiamo il testo di una proposta di legge, presentata da alcuni deputati, per la riforma dell'IMU.

Proposta-di-legge-nuova-Imu

post di Fiorenza Dal Zotto - architetto e dirigente comunale

Giurisdizione dell’occupazione c.d. usurpativa

09 Lug 2019
9 Luglio 2019

Il TAR Piemonte, di recente, ha stabilito sulla giurisdizione applicabile nel caso dell’occupazione abusiva di un’area.

In particolare, e facendo riferimento a una precedente sentenza della Corte di Cassazione, ha affermato che rientra nella giurisdizione del giudice ordinario l’ipotesi di sconfinamento nell’ambito di un’espropriazione (di per sé anche legittima), trattandosi infatti di comportamenti (la trasformazione e/o l’occupazione) di mero fatto, adottati dalla P.A. in carenza assoluta di potere.

L’occupazione c.d. usurpativa, quindi – ossia quella perpetrata in assenza di qualsiasi atto amministrativo giustificante – rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, competente anche a conoscere del successivo risarcimento del danno.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Demolizione e ricostruzione come ristrutturazione edilizia

08 Lug 2019
8 Luglio 2019

Il Consiglio di Stato ha di recente affrontato l’argomento relativo a quale sia la demolizione e ricostruzione che può essere fatta rientrare nel concetto di “ristrutturazione edilizia”.

In particolare, tale è la demolizione e ricostruzione in cui sussista una certa continuità tra l’edificio di partenza, demolito, e quello poi ricostruito: continuità che si manifesta in assenza di variazioni di volume, altezza o sagoma dell’edificio. In assenza di tali corrispondenze, il manufatto ricostruito deve essere qualificato come “nuova costruzione”, con tutte le relative conseguenze giuridiche, anche in ordine alla normativa applicabile.

Ringraziamo l'arch. Fiorenza Dal Zotto per la segnalazione.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Demolizione e ricostruzione: è ristrutturazione edilizia o nuova costruzione?

08 Lug 2019
8 Luglio 2019

Recentemente, il TAR Piemonte si è espresso in merito a cosa costituisca “ristrutturazione edilizia” e cosa invece “nuova costruzione”, in particolare nel caso in cui l’intervento edilizio comporti la riduzione della volumetria preesistente. La P.A., infatti, aveva qualificato come “nuova costruzione” la demolizione e ricostruzione di un fabbricato con dimensioni inferiori rispetto a quelle preesistenti, e ne aveva pertanto esclusa in radice la sanabilità.

Il Giudice ha dunque affermato che la ratio del concetto di “ristrutturazione edilizia”, la quale chiede il rispetto della volumetria preesistente, è finalizzata ad escludere dal proprio ambito le ricostruzioni con incrementi volumetrici (da considerarsi come “nuova costruzione”), ma non le ipotesi in cui tale volumetria venga invece ridotta.

Conseguenza della lettura data dalla P.A. sarebbe considerare di maggiore rilevanza opere che, di per sé, comportano un minore consumo del territorio.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Principi utili in materia di risarcimento del danno da provvedimento illegittimo

08 Lug 2019
8 Luglio 2019

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha affermato che:

- Il diritto al risarcimento del danno da provvedimento illegittimo si prescrive in cinque anni dal passaggio in giudicato dalla sentenza di annullamento;

- Una volta accertata l’illegittimità dell’atto, vige una presunzione relativa di colpa in capo all’Amministrazione;

- L’onere della prova grava sul privato, per il principio di vicinanza della prova, senza che sia invocabile il soccorso istruttorio.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Il danno non patrimoniale secondo il Giudice amministrativo

08 Lug 2019
8 Luglio 2019

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, dopo un’accurata ricostruzione dell’evoluzione giurisprudenziale in materia di danno non patrimoniale, ha spiegato che la categoria del danno esistenziale dovrebbe essere più correttamente intesa come danno dinamico-relazionale.

Nel prosieguo, il Consiglio ha spiegato come si dimostra di aver sofferto un danno biologico e un danno da perdita di chance.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Termini per la revoca e per l’annullamento in autotutela di un atto amministrativo

06 Lug 2019
6 Luglio 2019

Recentemente il TAR Piemonte ha ribadito quali siano le differenze tra la revoca di un provvedimento amministrativo e il suo annullamento in autotutela, in particolare in merito ai termini applicabili a tali due ipotesi di caducazione dell’atto.

Mentre infatti la revoca non è soggetta a termini prestabiliti dalla legge (si richiede infatti solo il mutamento della situazione di fatto ovvero sopravvenuti motivi di interesse pubblico), l’annullamento in autotutela non è più possibile allo spirare di un “termine ragionevole”, che la legge ha successivamente qualificato in massimo 18 mesi.

E tale predetto termine non può essere ritenuto implicitamente applicabile alla revoca, la quale invece deve ritenersi possibile a prescindere dalla presenza di un termine ragionevole ovvero, anche, dell’affidamento del privato, il quale è titolare unicamente di un interesse di natura patrimoniale nel caso in cui la revoca riguardi un atto amministrativo ad efficacia durevole.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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I deliqui giuridici

05 Lug 2019
5 Luglio 2019

L'avvocato Stefano Bigolaro, che sentitamente ringraziamo, ci invia una nota, che volentieri pubblichiamo, su alcuni pasticci dell'ordinamento giuridico.

Si tratta di disposizioni per lo più falotiche, che, dopo avere creato problemi vari agli operatori, si è poi costretti a abbandonare frettolosamente: purtroppo questa tendenza del legislatore italiano sembra inarrestabile, perchè questi continua a emanare disposizioni viziate da astrattismo, senza una intelligente valutazione del loro impatto normativo e pratico.

Non so se dirlo servirà a qualcosa, ma ci proviamo lo stesso.

Gli esempi della nota, tra i tanti, sono i seguenti:

Uno – di carattere generale e processuale: il rito superspeciale degli appalti - è definitivamente venuta meno (pur protraendosi gli effetti).

Uno – di carattere generale e sostanziale: la soft law (ANAC) – è in via di problematico superamento.

Il terzo - di carattere specifico, ma importante (gli incarichi legali) -  è segnato dagli errori di fondo su quello che davvero prevede l’ordinamento europeo e dalla inapplicabilità pratica del sistema  degli elenchi.

Dario Meneguzzo - avvocato

Tre cose che avrebbero dovuto funzionare

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