Lo spunto del sabato: Alice nel paese delle emergenze

27 Set 2014
27 Settembre 2014

Un tempo Alice viveva nel paese delle meraviglie.

Era un paese stupendo, con montagne rosate, cime innevate e ghiacciai, colline, pianure, fiumi maestosi, laghi incastonati nei colli come pietre preziose, alberi secolari, chiese antiche, resti archeologici di passate civiltà gloriose, persone di bellissimo aspetto, alcuni con gli occhi azzurri come il cielo della primavera e i capelli biondi del popoli del nord, altri con i capelli e gli occhi neri come l'ebano, con il loro sapore mediorentale, persone che parlavano lingue diverse e si capivano tra di loro meglio con i movimenti delle mani e del capo che con le parole che uscivano dalla bocca sorridente e sensuale.

Erano persone capaci di amare con ardore la loro famiglia, la bellezza del  mondo, l'arte e la poesia, di lavorare con passione creativa, di mostrarsi generosi e solidali con le persone in difficoltà, con lo sguardo rispettoso verso il Mistero della vita, che sta in alto.

Non era, peraltro, un mondo  irreale, senza problemi: come in tutti i consorzi umani di ogni tempo e di tutte le parti del mondo, c'erano anche le situazioni gravose e difficoltose:  la droga e le tossicodipendenze,  l'inquinamento, gli abusi edilizi,  la mafia e la criminalità organizzata,  il terrorismo politico,  l'evasione fiscale e  la corruzione dei pubblici dipendenti.

L'unico modo saggio e intelligente con cui una società civile può affrontare i propri problemi consiste in uno scatto etico, nell'elevare in modo paziente la coscienza e la cultura del popolo, affinchè i problemi vengano ridotti a essere eccezioni e non la condizione normale e diffusa della vita sociale.

L'essere umano non è perfetto e non lo diventerà mai, a dispetto di ogni ideologia politica, filosofica o religiosa.

Nel paese delle meraviglie, però, accade un giorno che qualcuno decise che i problemi ordinari di ogni consorzio  umano non dovessero più chiamarsi "problemi ordinari", ma "emergenze". 

E i giornali e le televisioni inculcarono nella teste delle persone che il paese delle meraviglie fosse in gravissimo pericolo, perchè in preda alle emergenze.

Allora una classe di uomini che si autodefinirono "puri", chiamati i "padroni della legalità" per via della loro salvifica ideologia messianica, si autoassunsero il compito di salvare il popolo e il paese delle meraviglie,  combattendo contro le emergenze, con metodi violenti e repressivi, senza controllo alcuno.

Così il paese delle meraviglie cambiò nome e divenne il paese delle emergenze, oscillante tra l'Inquisizione e l'Alto Medioevo, privo di argini e di tutele reali ed effettive.

E le emergenze non finivano mai: quando una passava un po' di moda, ne spuntava un'altra e i padroni della legalità erano sempre indaffaratissimi a salvare il paese e il popolo e a rilasciare interviste ai giornali e alle televisioni, per incensare la propria missione salvifica.

E un clima cupo paralizzava il popolo, che non riusciva più a capire cosa stesse accadendo e a reagire.

E fu così che il popolo, per quella strana forma di gratitudine che le vittime riconoscono ai loro torturatori, fu ben felice di attribuire agli uomini puri poteri immensi e privi di qualsiasi controllo democratico, stipendi altissimi, pensioni dorate,  i primi posti nei banchetti e a teatro, gli onori dei giornali e delle televisioni e la dedica delle vie cittadine.

Intanto la conferenza episcopale quasi ogni giorno ricordava che per salvare il mondo bisognava opporsi alle coppie di fatto e ai matrimoni omosessuali: evidentemente a ognuno toccano le emergenze che si merita.

Dedicato a chi vive ancora nel paese delle meraviglie.

Dario Meneguzzo 

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1 reply
  1. Stupefatto says:

    Lewis Carroll, nel libro:”Alice nel paese delle meraviglie” ed in tempi non sospetti (1865) ha scritto anche che: “….In tutto c’è una morale, basta trovarla…”.
    Opportunamente Oscar Wilde ha pure scritto che:”La morale è semplicemente l’atteggiamento che adottiamo nei confronti di individui che personalmente non ci piacciono”.
    E la storia ci ha insegnato che il potere trova strumenti sempre molto raffinati ed efficaci per far rispettare la propria “morale” alle persone che non lo ossequiano….

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