Rilevanza della destinazione a luogo di culto nell’imposizione tributaria
La Corte di cassazione civile – giudicando di una controversia tributaria – ha affermato che nel nostro ordinamento non esiste una specifica definizione normativa della nozione di culto. Pertanto, i luoghi di culto devono essere indicati come tali nella denuncia o nella successiva variazione, non essendo sufficiente la mera classificazione catastale, né, se il contribuente non assolve all’onere di preventiva informazione tramite denuncia, la circostanza della destinazione a culto può essere fatta valere nel giudizio di impugnazione dell’atto impositivo.
Post di Daniele Iselle
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