Il T.A.R. Trento afferma che le cause di nullità del provvedimento amministrativo sono un numerus clausus: di conseguenza l’atto non può essere nullo per contrarietà al diritto europeo, se manca una normativa interna che sia in contrasto con quella sovranazionale.

In tal caso, l'atto va impugnato davanti al giudice amministrativo con un ricorso per annullamento, nel termine ordinario di decadenza.

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Il T.A.R. conferma che anche le controversie relative agli atti di proroga degli incarichi dirigenziali spettano al GO.

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Il T.A.R. si sofferma sui presupposti che devono esistere affinché il Giudice Amministrativo possa sospendere il giudizio, ex art. 295 c.p.c., per la pendenza di una causa pregiudiziale.

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Secondo il T.A.R. Venento no.

Il Collegio, infatti, spiega come deve eessere interpretato ed applicato il potere/dovere dell’Amministrazione di annulare d’ufficio il provvediemnto amministrativo illegittimo nel termine massimo di 18 mesi, allorquando si tratti di atti anteriori alla c.d. riforma Madia: in questo caso il termine previsto ex lege decorre dal’entrata in vigore della L. n. 124/2015.

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Il T.A.R. Veneto si sofferma sull’acccesso c.d. generalizzato previto dal D. Lgs. n. 33/2013 e su quello c.d. classico previsto dala L. n. 241/1990, sottolineando le loro diversità.

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Il T.A.R. ricorda come si coordinano le recenti pronunce in materia di oneri da rischio specifico con le procedure di gara bandite prima del nuovo Codice Appalti.

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La Corte di Cassazione precisa che l'indennizzo per la reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio deve essere pagato dal comune, anche se esso sia stato inserito dalla regione in sede di approvazione del P.R.G.

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La Corte di Cassazione riconferma che la reiterazione dei vincoli conformativi non è indennizzabile.

La Corte ricorda che   in particolare non sono indennizzabili i vincoli posti a carico di intere categorie di beni, e tra questi i vincoli urbanistici di tipo conformativo, e i vincoli paesistici (Corte cost., 20 maggio 1999, n. 179).

Non tanto chiaro dalla lettura della sentenza risulta perchè quelli del caso in esame siano stati qualificati come vincoli conformativi, visto che il vincolo decaduto  riguardava una zona destinata in parte a servizi pubblici ed in parte a sede stradale e che il vincolo reiterato ha riqualificato l'area in parte come zona 27 - servizi pubblici di interesse locale - futuri e in parte a tracciato delle tramvia.

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Il T.A.R. si sofferma sugli effetti giuridici connessi alla revoca dell’aggiudicazione provvisoria.

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Il T.A.R. ricorda il rapporto che lega il ricorso principale con quello incidentale.

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