Le edificazioni ante 1967

04 Nov 2022
4 Novembre 2022

Il Consiglio di Stato ha affermato che l’obbligo del rilascio della licenza edilizia per le costruzioni realizzate anche al di fuori del perimetro del centro urbano è stato introdotto dall’art. 10 l. 765/1967, che ha modificato l’art. 31 l. 1150/1942: prima del 1967 non era necessario munirsi di un previo titolo abilitativo.

Si precisa che il Consiglio non ha affrontato il tema dei regolamenti comunali che prescrivevano un titolo abilitativo anche prima del 1967.

Post di Daniele Iselle

Read more

La fiscalizzazione dell’abuso può chiedersi nella fase esecutiva dell’ordinanza di demolizione

04 Nov 2022
4 Novembre 2022

Il Consiglio di Stato ha ricordato che la possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria va valutata dalla P.A. nella fase esecutiva della demolizione, successiva ed autonoma rispetto all’ordine di demolizione in sé.

Post di Daniele Iselle

Read more

Ordinanza di demolizione e istanza di sanatoria

04 Nov 2022
4 Novembre 2022

Il Consiglio di Stato ha affermato che la pendenza dell’istanza di sanatoria determina una situazione di inefficacia solo temporanea dell’ordinanza di demolizione, destinata a cessare una volta definito il procedimento di sanatoria.

L’eventuale definizione del procedimento in senso sfavorevole determinerà la riespansione dell’originario ordine di demolizione che riacquisterà efficacia senza necessità di ricorrere all’adozione di ulteriori provvedimenti.

Post di Daniele Iselle

Read more

Piano Casa del Veneto e proroghe

03 Nov 2022
3 Novembre 2022

Nel corso del webinar dd. 20.10.2022 si è discusso sulla possibilità di applicare la cd. proroga ordinaria ex art. 15, c. 2 del d.P.R. n. 380/2001 (T.U. edilizia) e/o le proroghe cd. straordinarie previste dall’art. 30, c. 3 del d.l. n. 63/2013 (cd. decreto del fare), dall’art. 10, c. 4 del d.l. n. 76/2020 (cd. decreto semplificazioni) e dall’art. 10 septies del d.l. 21/2022 (cd. decreto Ucraina) ai titoli edilizi ottenuti ai sensi e per gli effetti della l.r. Veneto n. 14/2009 e ss.mm.ii.

Nonostante opinioni contrastanti, a parere dello scrivente non si ravvisano ostacoli giuridici ad applicare ambedue gli istituti giuridici anche al caso in esame, purché ricorrano le seguenti condizioni:

  • come chiarito dalla sentenza della Cassazione penale, sez. III, 12.05.2008 n. 19101, la proroga cd. ordinaria può essere concessa dall’ente locale solo se la strumentazione urbanistica consente tutt’ora l’intervento edilizio. In caso contrario, infatti, l’interesse privato al completamento dell’opera soggiace rispetto a quello pubblico connesso all’ordinato assetto del territorio: “la proroga non può essere più accordata quando siano sopravvenute previsioni urbanistiche incompatibili con l'intervento assentito. Nient'altro che questo, infatti, è il significato della succitata disposizione (che è - si ripete - di stretta interpretazione), secondo cui il permesso di costruire decade quando entra in vigore una disciplina urbanistica contraria, a meno che i lavori siano stati già iniziati e vengano completati nel termine ordinario dei tre anni. In altre parole, il termine decadenziale non ammette proroga quando il regime urbanistico sopravvenuto non consente più la realizzazione dell'intervento. Non può quindi condividersi nella sua assolutezza quella giurisprudenza amministrativa secondo cui la proroga della concessione edilizia non ancora scaduta non possiede una propria autonomia, ma è accessoria alla concessione originaria, con la conseguenza che l'autorità amministrativa non può denegarla a motivo della sopravvenienza di una disciplina urbanistica incompatibile (C. Stato, Sez. VI, 4.2.1997, n. 234; C. Stato, Sez. V, 8.11.1982, n. 771; C. Stato, Sez. V, n. 2.9.1983, n. 356). Questa giurisprudenza infatti è in insanabile contrasto con il tenore letterale della norma in esame. Disattenderla non vuol dire negare la differenza antologica tra la proroga e il rinnovo della concessione, essendo indubitabile che la proroga ha carattere accessorio, e perciò, contrariamente al rinnovo, non comporta nuovi oneri concessori e deve essere rilasciata con riferimento alla disciplina vigente al momento in cui la concessione prorogata venne emanata. Significa invece, più semplicemente, che l'istituto della proroga non è più applicabile quando sia sopravvenuta una disciplina urbanistica incompatibile con l'intervento assentito. In tal caso, infatti, l'interesse urbanistico è considerato prevalente rispetto all'interesse privato a portare a termine l'intervento, che non sia stato completato nel termine triennale anche per causa indipendente dalla sua volontà”;
  • per quanto concerne le proroghe legate al periodo emergenziale, la normativa di riferimento chiarisce che l’istituto giuridico si applica esclusivamente se “i titoli abilitativi non risultino in contrasto, al momento della comunicazione dell'interessato, con nuovi strumenti urbanistici approvati o adottati”. La norma, in sostanza, riproduce il contenuto dell’art. 15, c. 2 del d.P.R. n. 380/2001 come interpretato dalla giurisprudenza.

Tanto assodato, per poter applicare le proroghe suddette occorre verificare se, medio tempore, siano entrati in vigore nuovi strumenti urbanistici che impediscano l’intervento edilizio.

Con precipuo riferimento alle proroghe straordinarie, la sentenza del Consiglio di Stato n. 2508 del 2018 commentata nei post del 04.07.2022 e del 24.08.2022 giungeva a negare l’applicazione dell’art. 30, c. 3 del d.l. n. 63/2013 perché, in quel caso, vi era stato un nuovo Piano del Governo del Territorio (PGT) entrato in vigore il 21.11.2012 che impediva di realizzare, per l’avvenire, l’intervento edilizio ricadente, ora, in un Nucleo di Antica Formazione (NAF) in cui non era consentita l’edificazione. In aggiunta a ciò, il Piano Casa della Regione Lombardia scadeva il 31.12.2013 e difettava di una disciplina transitoria.

Così non è nella Regione Veneto ove, come visto, sovviene l’art. 17 della l.r. Veneto n. 14/2019 (cd. Veneto2050) che ha introdotto la cd. l’ultrattività del titolo edilizio e, quindi, la sua conformità sui generis alla pregressa ed attuale strumentazione urbanistica, stante la natura intrinsecamente ed ontologicamente derogatoria del Piano Casa.

Riassumendo, dal mio punto di vista, non ravviso impedimenti né di ordine logico né giuridico per applicare tutte le proroghe de quibus, sia ordinarie sia straordinarie, anche alle pratiche di Piano Casa presentate nella Regione Veneto.

Ovviamente, la condizione imprescindibile è che l’intervento rispetti tutte le condizioni previste dalle varie disposizioni in esame, in primis l’assenza di nuovi strumenti urbanistici che impediscano di realizzare l’intervento per motivazioni o ragioni nuove e diverse da quelle già esistenti al momento del rilascio del titolo che, lo si rimarca, era già di per sé in deroga.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

Attenzione ai regolamenti edilizi vigenti ante 1967…

03 Nov 2022
3 Novembre 2022

Nel caso di specie, il Comune accertava delle difformità edilizie in un condominio.

Il privato si difendeva dicendo che la costruzione si era in effetti discostata dalla licenza edilizia del 1958, ma costituiva variante in corso d’opera non sanzionabile.

Il Comune replicava che il regolamento edilizio comunale del 1922, vigente all’epoca della costruzione, imponeva l’assenso anche per le varianti in corso d’opera.

Il TAR Piemonte ha condiviso quest’ultima tesi.

Post di Daniele Iselle

Read more

Il tempo non aiuta gli abusi edilizi a “guarire”

03 Nov 2022
3 Novembre 2022

Il Consiglio di Stato ha ricordato che il mero decorso del tempo e la mancata precedente contestazione non possono da soli radicare un affidamento di carattere legittimo in capo al proprietario dell’abuso edilizio, non essendo concepibile l’idea di connettere al decorso del tempo e all’inerzia della P.A. la sostanziale perdita del potere di contrastare il grave fenomeno dell’abusivismo edilizio.

Post di Daniele Iselle

Read more

Non si può sanare dal punto di vista paesaggistico la ristrutturazione di un immobile… edificato sine titulo

03 Nov 2022
3 Novembre 2022

Il Consiglio di Stato ha ricordato che il presupposto per il rilascio dell’accertamento di conformità di opere di ristrutturazione dell’esistente (parziale demolizione e ricostruzione dell’immobile) è la legittimità dell’immobile originario, in caso contrario non può essere rilasciato il provvedimento di sanatoria per le ulteriori opere successive (dovendosi nel caso chiedere un provvedimento sanante per l’intero immobile).

Nel caso di specie, il privato aveva tentato di ottenere una sanatoria per la ristrutturazione di un edificio, che però si è scoperto essere stato edificato in assenza di titolo abilitativo.

Post di Daniele Iselle

Read more

Onere della prova del tempo di realizzazione dell’abuso edilizio

03 Nov 2022
3 Novembre 2022

Il Consiglio di Stato ha ricordato che l’onere di dimostrare che le opere realizzate rientrano fra quelle per cui non era richiesto un titolo ratione temporis incombe sul privato a ciò interessato, unico soggetto ad essere nella disponibilità di documenti e di elementi di prova in grado di dimostrare con ragionevole certezza l’epoca di realizzazione del manufatto.

Post di Daniele Iselle

Read more

Riassunto delle modifiche al processo civile in forza della riforma Cartabia

02 Nov 2022
2 Novembre 2022

L'avvocato Alberto Antico, che sentitamente ringraziamo, ha preparato questo riassunto, che volentieri pubblichiamo

riforma Cartabia della procedura civile - riassunto 

Colpa della P.A. ai fini dell’illecito aquiliano

02 Nov 2022
2 Novembre 2022

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha affermato che il G.A. può affermare la responsabilità risarcitoria della P.A. per danni conseguenti a un atto illegittimo quando tale illegittimità risulti grave e commessa in un contesto di circostanze di fatto e in un quadro di riferimento normativo e giuridico tali da palesare la negligenza e l’imperizia dell’organo nell’assunzione del provvedimento viziato.

Nel caso di specie, a fronte di una delibera di Consiglio comunale viziata, il C.G.A.R.S. ha desunto dal dibattito consiliare come la ricostruzione del quadro normativo si fosse rivelata complessa e come, quindi, non fosse imputabile alcuna colpa al Comune.

Ci si chiede, però, quando mai la normativa risulti di agile ricostruzione.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

© Copyright - Italia ius | Diritto Amministrativo Italiano - mail: info@italiaius.it - Questo sito è gestito da Cosmo Giuridico Veneto s.a.s. di Marangon Ivonne, con sede in via Centro 80, fraz. Priabona 36030 Monte di Malo (VI) - P. IVA 03775960242 - PEC: cosmogiuridicoveneto@legalmail.it - la direzione scientifica è affidata all’avv. Dario Meneguzzo, con studio in Malo (VI), via Gorizia 18 - telefono: 0445 580558 - Provider: GoDaddy Operating Company, LLC