Convegno sul futuro dell’urbanistica
Pubblichiamo la locandina relativa al Convegno "Quale futuro per l'urbanistica?" organizzato dall'Università IUAV di Venezia il giorno 04 ottobre 2017 ore 16.00.
Pubblichiamo la locandina relativa al Convegno "Quale futuro per l'urbanistica?" organizzato dall'Università IUAV di Venezia il giorno 04 ottobre 2017 ore 16.00.
Pubblichiamo il testo della proposta di legge trasmessa alla Camera dei Deputati dal Presidente del Senato della Repubblica il 7 luglio 2017 e approvata definitivamente il 27 settembre 2017
Il T.A.R. afferma che l’esercizio dell’autotutela possessoria del Comune può essere esercitata anche oltre il termine annuale da quanto vi è stata le lesione/spoglio del bene demaniale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto statuisce che il reiterato non rispetto delle ordinanze comunali di limitazione dell’aperture delle sale da gioco legittima l’ente a disporre la sospensione del funzionamento delle apparecchiature, che può cumularsi con l’applicazione delle sanzioni pecuniarie.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Pubblichiamo una sentenza del TAR Piemonte che ha deciso un ricorso in materia di circolazione fuoristrada con mezzi motorizzati, proposto da una associazione che promuove manifestazioni agonistiche e non, su strade asfaltate o su strade “a fondo naturale”, queste ultime utilizzate in particolare per le c.d. “motocavalcate”, o per gare di “rally” o “enduro”.
Il T.A.R. Bolzano chiarisce come va interpretato l’art. 13 c.p.a. sulla competenza territoriale dei T.A.R.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
L'avv. Stefano Canal, che sentitamente ringraziamo, ci invia un articolo intitolato "Brevi considerazioni intorno agli interventi di riuso temporaneo degli immobili esistenti (art. 8 – L.R. 14/2017)", che volentieri pubblichiamo.
Il T.A.R. Milano ricorda quando si prescrive il diritto del Comune di ottenere il pagamento del contributo di costruzione.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Secondo il T.A.R. Puglia il rispetto da parte dell'aggiudicataria della clausola sociale sulla stabilità occupazionale contenuta in un bando, attiene alla fase esecutiva di quest'ultimo ed in ogni caso va interpretata in maniera flessibile e, segnatamente, compatibilmente con l'organizzazione di impresa dell'aggiudicataria medesima.
Nella fattispecie, la società ricorrente aveva impugnato l'esito della gara indetta per il servizio di ormeggio e assistenza del porto turistico di San Foca, deducendo, tra i vari motivi di ricorso, la violazione dell’art. 50 del D. Lgs. n. 50 del 2016 per avere l’aggiudicataria dichiarato in offerta di volere occupare solo 3 dipendenti a fronte dei 5 in servizio presso la società.
Il T.A.R. salentino ha respinto il ricorso, osservando, quanto alle censura dianzi riportata, che la valutazione del rispetto della clausola sociale va riferita non alla "fase di formulazione dell’offerta (regolata dal solo bando di gara, quanto a numero di ore complessive da garantire attraverso i propri dipendenti), ma quella esecutiva, in relazione alla quale il mantenimento del numero di dipendenti precedentemente occupati, va valutato con riguardo alla complessiva attività svolta dall’aggiudicataria e interpretato in maniera flessibile senza automatismi e rigidità di sorta, in modo da essere “armonizzato e reso compatibile con l’organizzazione di impresa prescelta dall’imprenditore subentrante” e “da non limitare la libertà di iniziativa economica”.
La censura è stata, dunque, dichiarata infondata, anche richiamando un recente precedente conforme del Consiglio di Stato (sentenza n. 2078/2017).
Post di Giorgio Nespoli - avvocato
Il T.A.R. Potenza ha stabilito che qualora un privato intenda contestare la decisione della P.A. di considerarlo decaduto da benefici pubblici di origine comunitaria, con conseguente istanza di rimborso delle somme elargite, per non aver mantenuto gli impegni dedotti nel programma finanziato, deve rivolgersi al Giudice Ordinario.
Secondo il Giudice amministrativo lucano, difatti, la controversia in tal caso attiene non alla verifica della sussistenza dei presupposti all’ammissione del beneficio, ma all’inadempimento del privato beneficiato agli impegni assunti all'epoca dell'ottenimento della misura di finanziamento di origine comunitaria.
Nella fattispecie, pertanto, il T.A.R. Basilicata ha declinato la propria giurisdizione, comunque disponendo la compensazione delle spese di lite, dando atto della difficoltà di discernere la giusta giurisdizione nelle controversie relative a contributi e/o finanziamenti pubblici.
Post di Giorgio Nespoli - avvocato
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