No all’ordinanza contingibile per limitare le sale gioco
Il T.A.R. Veneto spiega perché è illegittima un’ordinanza sindacale contingibile ed urgente per limitare l’apertura delle sale gioco.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto spiega perché è illegittima un’ordinanza sindacale contingibile ed urgente per limitare l’apertura delle sale gioco.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Si svolgerà venerdì 7 luglio prossimo il tradizionale Convegno organizzato a Cortina d’Ampezzo dall’Associazione Veneta degli Avvocati Amministrativisti, dedicato quest’anno al tema: “Amministrazione, legalità e nuove emergenze: la tutela della sicurezza nello stato di diritto”
Il Convegno, giunto quest’anno alla ventisettesima edizione e intitolato a Feliciano Benvenuti (che dell’Associazione fu ideatore e primo presidente), si svolgerà presso il Centro Congressi Alex Girardi – Alex Girardi Hall (Via Marangoni, 1), in un’unica giornata, suddivisa in due sessioni, per la partecipazione a ciascuna delle quali è previsto il riconoscimento di quattro crediti formativi.
I temi della sicurezza urbana e delle nuove emergenze, in tutte le loro declinazioni, divengono sempre più attuali e centrali anche per il diritto amministrativo, e l’Associazione ha ritenuto di non poterli ignorare e di incentrare su di essi il proprio tradizionale Convegno di Cortina, affrontandone i vari profili giuridici che concorrono a formare un quadro normativo composito.
Per leggere il programma completo del convegno, clicca qui.
La partecipazione è gratuita e non richiede alcuna prenotazione
Il Consiglio di Stato conferma che se l’immobile presenta difformità edilizie che rientrano nel limite del 2% delle misure progettuali, ai sensi dell’art. 34, c. 2 ter del D.P.R. n. 380/2001 non c’è alcun abuso da sanzionare o sanare.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. spiega perché i contributi pubblici sono inquadrabili nel contratto di mutuo di scopo.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. afferma che se la notifica di un ricorso viene effettuata al portiere/vicino, ex art. 139, c. 3 e 4 c.p.c., il termine impugnatorio decorre da quando il portiere/vicino sottoscrive la ricevuta di notifica e non da quando il diretto interessato riceve la comunicazione di “avvenuta notifica”.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto, in un’articolata sentenza, conferma che le questioni attinenti all'indennità d’esproprio e/o alla reiterazione dei vincoli spettano alla giurisdizione ordinaria, che l’apposizione del vincolo espropriativo presuppone l’adozione della variante urbanistica ovvero l’approvazione del progetto preliminare e che la mancata copertura finanziaria non rende illegittima la procedura espropriativa.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. considera nulli i provvedimenti amministrativi adottati in contrasto con le pronunce amministrative (ordinanze cautelari e sentenze) non sospese dal Consiglio di Stato.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda quando è possibile proporre un ricorso cumulativo.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Segnalo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficale n. 144 del 23/06/2017 della Legge 21/06/2017 n. 96, recante: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo."
Il provvedimento, entrato in vigore lo scorso 24/06/2017, oltre a introdurre iniziative e facilitazioni ai territori recentemente colpiti dagli eventi sismici, con l'art. Art. 65-bis. modifica all'articolo 3 c. 1 lett. c) del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sostituendo le parole: "ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili" con l'espressione: "ne consentano anche il mutamento delle destinazioni d'uso purche' con tali elementi compatibili, nonche' conformi a quelle previste dallo strumento urbanistico generale e dai relativi piani attuativi".
Si modifica in questo modo la definizione di restauro e risanamento conservativo, ammettendo in questa tipologia di interventi anche quelli implicanti il mutamento della destinazione d’uso, “purché compatibile con gli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo edilizio e con le previsioni dello strumento urbanistico generale e dei relativi piani attuativi”.
Nel mese di maggio la Corte di Cassazione aveva affermato che il cambio di destinazione d’uso si qualifica sempre come un intervento di ristrutturazione edilizia pesante, cosicchè è necessario il titolo del "permesso di costruire"
Questa pronuncia ha avuto un impatto molto forte, dal momento che in molti centri storici le ristrutturazioni sono vietate, ma sono consentiti solo gli interventi di restauro e risanamento conservativo.
Si ritiene che questa nuova definizione possa così consentire maggiori possibilità al cambio di destinazione d’uso anche all’interno dei centri storici, consentendo una trasformazione anche sostanziale degli edifici storici, a garanzia di un più agevole recupero di un patrimonio edilizio, che sarebbe altrimenti destinato con buona probabilità all'abbandono.
Questa nuova "opportunità" dovrà essere integrata anche nella tabella di sintesi del recente Decreto Scia
Post di Marco Merlo - funzionario comunale
Il T.A.R. conferma che il Comune e la Sovrintendenza non godono di alcuna discrezionalità nel negare un’istanza di compatibilità paesaggistica, se si realizzano volumi o superfici utili in zona di vincolo paesaggistico-ambientale.
Nel caso di specie si trattava di sanare una pista di atterraggio di elicotteri, che, essendo costruita in cemento su di un’area verde, ha consumato suolo vergine, in patente violazione della L.R. Lombardia n. 31/2014 che limita il consumo del suolo.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
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