Il piano casa del Veneto colpisce ancora

03 Gen 2017
3 Gennaio 2017

Il collegato alla legge di stabilità regionale del Veneto 2017 (l.r. 30 del 2016) contiene due articoli sul piano casa (l.r. 14 del 2009).

L'articolo 65 proroga il piano casa al 31 dicembre 2018.

L'articolo 64, al fine di contrastare le sentenze del TAR Veneto sul piano casa, fornisce l'interpretazione autentica dell'articolo 2, comma 1, della legge sul piano casa, precisando che esso deve intendersi nel senso che consente di derogare ai parametri edilizi di superficie, volume, altezza e distanza, anche dai confini, previsti dai regolamenti e dalle norme tecniche di attuazione di strumenti urbanistici e territoriali, fermo restando quanto previsto all’articolo 9, comma 8 della medesima legge regionale 8 luglio 2009, n. 14 con esclusivo riferimento a disposizioni di emanazione statale.

La caratteristica delle leggi di interpretazione autentica è il loro effetto retroattivo e, di conseguenza, il comma 2 dell'articolo 64 aggiunge che gli eventuali provvedimenti di rigetto o di annullamento emessi dal comune sulla base di una interpretazione degli articoli 2, comma 1, 6, comma 1, e 9, comma 8, della legge regionale 8 luglio 2009, n. 14, diversa da quella indicata al comma 1, sono riesaminati alla luce di quanto previsto dai medesimi.

L'ostinazione della Regione Veneto a vanificare il rispetto delle distanze dai confini potrebbe forse indurre il TAR a sollevare una questione di legittimità costituzionale della nuova disposizione (il dubbio di legittimità costituzionale è quello che viene indicato nel post che precede questo, redatto dai tecnici del Comune di San Vito di Leguzzano).

Da parte nostra auspichiamo che i confinanti dei consiglieri regionali che hanno votato questa disposizione si attivino prontamente per applicarla esattamente come i consiglieri desiderano.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato  

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1 reply
  1. Perplesso... says:

    A proposito di “Interpretazione autentica”, Beppe Savergnini, noto giornalista, ha sostenuto che:”…Spiegare Silvio Berlusconi agli italiani è una perdita di tempo. Ciascuno di noi ha un’idea, raffinata in anni di indulgenza o idiosincrasia, e non la cambierà. Ogni italiano si ritiene depositario dell’interpretazione autentica: discuterla è inutile…”.
    Ci si chiede: la stessa risposta potremmo estenderla anche a chi ha votato o meno questa norma in Consiglio Regionale? Possiamo ritenere che ciascun di loro abbia un’idea in materia, raffinata in anni di indulgenza o idiosincrasia, e non la cambierà?
    Qualche anno fa Confucio sosteneva che: “…Chi non cambia mai idea e’ il piu’ grande tra i saggi o il piu’ sciocco tra gli stolti…”

    Rispondi

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