Alberghi veneti: come si attribuiscono le stelle?
Il T.A.R. Veneto ricorda la vigente normativa regionale che attribuisce il numero di stelle agli alberghi, spiegando come va coordinata con quella pregressa.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto ricorda la vigente normativa regionale che attribuisce il numero di stelle agli alberghi, spiegando come va coordinata con quella pregressa.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 67 del 2017,ha deciso questione di legittimità costituzionale dell’art. 2 della legge della Regione Veneto 12 aprile 2016, n. 12 (Modifica della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 recante “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio” e successive modificazioni), che introduce gli artt. 31-bis e 31-ter nella legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 (Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio), sollevata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, lamentando la violazione degli artt. 2, 3, 8, 19 e 117, secondo comma, lettere c) e h), della Costituzione.
La legge disciplina i luoghi di culto.
La Corte ha ritenuto legittima la legge nel suo complesso, anche se ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 2 della legge della Regione Veneto 12 aprile 2016, n. 12 (Modifica della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 recante “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio” e successive modificazioni), nella parte in cui, nell’introdurre nella legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 (Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio), l’art. 31-ter, al suo comma 3, dispone che «Nella convenzione può, altresì, essere previsto l’impegno ad utilizzare la lingua italiana per tutte le attività svolte nelle attrezzature di interesse comune per servizi religiosi, che non siano strettamente connesse alle pratiche rituali di culto».
Post di Daniele Iselle - funzionario comunale
Sul BUR n. 35 del 7 aprile 2017 è stata pubblicata la DGRV n. 360 del 22 marzo 2017, che approva la proposta di aggiungere un nuovo comma 9 all’art. 11 “Adempimenti finalizzati alla riduzione o all’eliminazione delle sostanze pericolose”, così formulato:
"9. Qualora nel territorio regionale, ed in particolar modo nella zona di ricarica degli acquiferi di cui all’art. 18 del presente Piano, siano presenti impianti, stabilimenti, siti potenzialmente contaminati o contaminati, che abbiano generato o siano ancora in grado di generare, ovvero generino con continuità accertate situazioni di criticità relative alle acque utilizzate per l’approvvigionamento idropotabile, associate ad effetti sanitari quali un probabile aumento di rischio di contrarre patologie umane e dovute a sostanze di cui alle Tabelle 1/A e 1/B dell’Allegato 1 del D.lgs. n. 152/2006, Parte terza e loro aggiornamenti, laddove sia stata identificata e sia ancora presente la fonte di pressione che ha generato la suddetta criticità e sia ancora in grado di generarla, la fonte di pressione stessa deve essere rimossa, o delocalizzata in aree meno critiche, nel più breve tempo possibile; in ogni caso gli scarichi e/o le immissioni da essa derivanti, nelle acque superficiali, sul suolo, nelle acque sotterranee o in pubblica fognatura, anche provenienti da necessarie operazioni di bonifica, devono essere opportunamente gestiti, in modo tale da garantire la tutela della salute della popolazione con particolare riferimento al consumo di acqua potabile."
Post di Daniele Iselle - funzionario comunale
Il T.A.R. Veneto afferma che per consentire l’accesso agli atti è sufficiente la c.d. vicinitas.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto chiarisce come si applica l’istituto della supplenza alla Commissione giudicatrice che, come noto, è un collegio perfetto.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto spiega perché, in presenza di clausole escludenti, il partecipante non è gravato dell’onere di impugnare anche l’aggiudicazione definitiva: in questo caso, infatti, il Giudice può sempre chiamare in causa il terso aggiudicatario, ex art. 28, c. 3 c.p.a..
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
La notifica del ricorso all’Avvocatura Generale dello Stato, anziché a quella distrettuale, non inficia l’ammissibilità del ricorso se l’Amministrazione si costituisce in giudizio e non si limita ad una mera difesa “processuale”.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto, con riferimento alla notifica del ricorso tramite PEC avvenuta prima dell’entrata in vigore del Processo Amministrativo Telematico (P.A.T.), ammette l’errore scusabile stante la presenza di un contrasto giurisprudenziale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda che, a pena di inammissibilità del ricorso, il bando di gara può essere impugnato soltanto se contiene le c.d. clausole escludenti.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
E' iscritto all'ordine del giorno del 27 marzo 2017 il progetto di legge regionale del Veneto per il contenimento del consumo del suolo.
Parleremo della nuova legge in arrivo al convegno organizzato da Italiaius a Padova venerdì 10 marzo.
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