Author Archive for: SanVittore

Spianare un terreno per impiantare un vigneto non richiede titolo edilizio e autorizzazione paesaggistica

20 Ott 2015
20 Ottobre 2015

Il TAR Veneto esclude che le opere di spianamento e livellamento del terreno per impiantare un vigneto richiedano un titolo edilizio e l'autorizzazione paesaggistica.

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I provvedimenti contro la SCIA sollecitati dal terzo non incontrano i limiti dell’autotutela d’ufficio

20 Ott 2015
20 Ottobre 2015

Il TAR Veneto afferma che, nel caso di SCIA, poiché il terzo leso ha quest’unico rimedio a tutela della propria sfera giuridica, quando l’intervento di verifica risulti dallo stesso sollecitato e ad esso possa riconoscersi la titolarità di un interesse differenziato e qualificato, il divieto di prosecuzione dell’attività o l’inibitoria deve potersi svolgere in modo pieno e senza i limiti propri dell’autotutela avviata d’ufficio dal comune.

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La chiusura temporanea dell’esercizio commerciale per occupazione di suolo pubblico richiede che sia completamente abusiva

20 Ott 2015
20 Ottobre 2015

Il Consiglio di Stato in una vicenda che ha visto un privato gestore di un’attività di somministrazione di cibi e bevande contrapporsi al comune di Roma per una questione concernente l’occupazione di suolo pubblico ha affermato il principio per cui la sanzione più estrema della chiusura temporanea di un esercizio commerciale postula un'occupazione di suolo pubblico totalmente abusivo ovverosia sfornita di titolo, sia in senso soggettivo che in senso oggettivo.

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L’amministrazione che rinnova l’esame dei presupposti adotta un nuovo atto impugnabile e non meramente confermativo

20 Ott 2015
20 Ottobre 2015

In una vicenda che ha visto una società di telecomunicazioni contrapporsi ad un’amministrazione comunale per una questione relativa alla concessione in locazione di parte di un’area sita presso il cimitero comunale al fine di installare una stazione radio base, il Consiglio di Stato ha affermato il principio per cui l’atto di mera conferma ricorre nei casi in cui l’amministrazione si limita, sul piano strettamente ricognitivo, al riscontro di avere provveduto in ordine a un determinato affare o oggetto mentre, quando è rinnovato l’esame dei presupposti del provvedere, vi è un nuovo esercizio del potere, cui segue l’adozione di un atto che, anche se emesso a conferma di un provvedimento oggetto di riesame, ha natura provvedimentale e non si identifica con l’atto confermato.

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Non si può negare l’accesso agli atti perchè i controinteressati non danno il consenso

19 Ott 2015
19 Ottobre 2015

Il Comune non  può negare l'accesso a una pratica edilizia motivandolo col fatto che il titolare della pratica non è d'accordo.

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Se una previsione urbanistica è contenuta nel P.A.T. e anche nel P.I. è indispensabile impugnarli entrambi

19 Ott 2015
19 Ottobre 2015

Il TAR Veneto ha dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse il ricorso avverso il P.A.T. in materia di coni visuali, perchè non è stato impugnato anche il P.I., successivamente approvato,  che a sua volta disciplinava la stessa materia (il PRG del Veneto si compone di due piani, il piano di assetto del territorio e il piano degli interventi, che vengono approvati in tempi diversi, con procedimenti e da soggetti differenti). 

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Per quali vizi si può impugnare il provvedimento di acquisizione dell’immobile abusivo non demolito

19 Ott 2015
19 Ottobre 2015

Il TAR Veneto dichiara inammissibile  il ricorso contro il provvedimento di acquisizione gratuita dell'immobile abusivo (non demolito dopo una ordinanza di demolizione),  perché tale provvedimento non è impugnato per vizi propri, ma solo per illegittimità derivata dai vizi proposti avverso il diniego di condono e avverso l’ordine di demolizione, che però hanno ormai consolidato i propri effetti in quanto tardivamente impugnati.

Quindi il provvedimento di acquisizione gratuita può essere impugnato per illegittimità derivata (dal diniego di condono e dall'ordine di demolizione) solo se tali atti non siano diventati inoppugnabili e siano anch'essi impugnati.

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Il vicino è controinteressato nel ricorso contro l’ordinanza di demolizione?

19 Ott 2015
19 Ottobre 2015

Una sentenza del TAR Veneto ritiene inammissibile un ricorso contro una ordinanza di demolizione di un'opera abusiva, per non essere stato notificato al vicino, il quale va considerato controinteressato in senso sostanziale, perchè, nel caso esaminato, era direttamente leso dall'opera abusiva.

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S.O.S. tecnico: piano casa in zona B/C – distanza tra pareti di edifici con strada interposta

16 Ott 2015
16 Ottobre 2015

 

Un tecnico comunale chiede il parere dei lettori sul caso seguente: 

"avrei necessità di sapere qual è il vs. parere su questa questione (segnalo che ho sentito alcuni comuni e si procede in modi diversi e, quindi, sarebbe utile quindi fare chiarezza).

Ampliamento con piano casa su lotto fronte strada:  il dm 1444/1968 articolo 9 prescrive distanza tra fabbricati con strada  interposta pari alla larghezza strada maggiorata di m 5 o m 7.50 per  parte, a seconda della larghezza della strada. Dalla parte opposta rispetto all'edificio da ampliare non ho fabbricati in quanto il lotto è inedificato (oppure è molto distante).

Dobbiamo prescrivere comunque il rispetto del dm ovvero della distanza di ml 5 o ml 7,50 dalla strada oppure, siccome dall'altra parte non hai alcun fabbricato, non chiediamo  di rispettare alcuna distanza (non abbiamo la possibilità di richiedere il rispetto dei 5 m dai confini perché l'ampliamento è con piano casa e il piano casa va in deroga alla norma comunale)?

Segnalo che già molti professionisti,  accompagnati e supportati dai loro legali, sostengono  che non abbiamo alcuna norma che ci consente di imporre il rispetto della distanza se dall'altra parte non ho il fabbricato proprio perché la norma è sulla distanza tra fabbricati".

Cosa ne pensate voi?

In un solo caso va applicata la normativa vigente al momento della proposizione della domanda e non al momento del rilascio del provvedimento

16 Ott 2015
16 Ottobre 2015

Una sentenza del TAR Milano afferma che il principio tempus regit actum (in forza del quale l’amministrazione deve applicare le disposizioni vigenti al momento di approvazione del provvedimento e non quelle vigenti al momento di proposizione dell’istanza) non si applica esclusivamente nel caso in cui l’amministrazione non abbia rispettato i termini di conclusione del procedimento (e, quindi, in questo caso si applicano le disposizioni previgenti) e indica  i riferimenti normativi che supportano questa affermazione.

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