Author Archive for: SanVittore

Acquisizione sanante del fondo occupato sine titulo dalla P.A. e silenzio-inadempimento

28 Feb 2025
28 Febbraio 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che nei casi di illecita apprensione di immobili in violazione delle disposizioni del d.P.R. 327/2001 (T.U. espropri), una volta scaduti i termini del decreto di occupazione d’urgenza in assenza del provvedimento espropriativo, sorge automaticamente a carico della P.A. l’obbligo di porre rimedio agli effetti di un comportamento divenuto contra ius mediante la restituzione dell’immobile ovvero l’acquisizione sanante ex art. 42-bis d.P.R. cit. Tale scelta rientra nel potere discrezionale della P.A. che non attiene all’an, incompatibile con l’esistenza di un obbligo di provvedere, ma al quomodo, trattandosi di ipotesi decisionali alternative.

Spetta al privato la facoltà di sollecitare l’adozione di un provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis cit. o, in alternativa, la restituzione del bene. Tale iniziativa ha funzione di sollecito e non di impulso procedimentale in senso proprio, rispetto ad un obbligo di provvedere che sorge a carico della P.A. sin dal perfezionarsi dell’illecita occupazione e la cui violazione può essere accertata dal giudice su ricorso del privato senza bisogno di istanze formali.

In caso di silenzio serbato dalla P.A. sulla domanda volta ad ottenere l’acquisizione sanante del bene occupato sine titulo ex art. 42-bis cit., l’eventuale irricevibilità del ricorso proposto oltre il termine annuale di decadenza di cui all’art. 31, co. 2 c.p.a. non preclude al privato, in applicazione dei doveri di collaborazione e buona fede che incombono sulle parti della relazione procedimentale, di presentare una istanza sollecitatoria alla P.A., manifestando la persistenza dell’interesse all’adozione del provvedimento conclusivo. Tale domanda ha l’effetto di rendere nuovamente ammissibile l’azione avverso il silenzio ai sensi della seconda parte dell’art. 31, co. 2 c.p.a., qualora l’inerzia della P.A. perduri.

Dagli obblighi di buona fede e collaborazione contemplati dall’art. 1, co. 2-bis l. 241/1990, discende che nei procedimenti d’ufficio in cui, a rigore, la legge non contempla oneri di impulso di natura procedimentale in capo al privato, è configurabile uno specifico onere per il privato di sollecitare la P.A. ad esercitare i propri poteri, evidenziando la persistenza dell’interesse ad una conclusione del procedimento con un provvedimento espresso, con conseguente applicabilità della seconda parte dell’art. 31, co. 2 c.p.a.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’acquiescenza a un provvedimento amministrativo

28 Feb 2025
28 Febbraio 2025

Il TAR Catania ha affermato che per potersi ritenere che sia intervenuta un’acquiescenza rispetto ad un provvedimento sfavorevole si deve essere in presenza di un comportamento chiaro ed assolutamente inequivoco che sia espressione di volontà certa e definitiva incompatibile con il volere di contestare il provvedimento stesso e non già in presenza di comportamenti legati solo ad una logica soggettiva di difesa volta alla riduzione del pregiudizio, che non escludono l’eventuale coesistente intenzione di reagire in via diretta avverso il provvedimento futuro eventualmente sopravvenuto.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Accesso agli atti che la P.A. dichiari, sotto la propria responsabilitĂ , di non detenere

27 Feb 2025
27 Febbraio 2025

Il TAR Sardegna ha affermato che non è consentito al G.A. – per evidenti motivi di ragionevolezza – imporre l’esibizione di atti e documenti di cui la P.A. dichiari, sulla base di circostanze oggettive e specifiche e sotto la propria responsabilità, di non essere in possesso, alla luce del principio ad impossibilia nemo tenetur. Del resto, non si può imporre alla P.A. la prova del fatto negativo della non detenzione di documenti.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Un caso di istanza di accesso agli atti … fuori fuoco

27 Feb 2025
27 Febbraio 2025

Il TAR Sardegna ha affermato che l’istanza di accesso agli atti non può essere generica, eccessivamente estesa o riferita ad atti non specificamente individuati.

Nel caso di specie, il TAR ha ritenuto che la domanda del ricorrente non fosse qualificabile come istanza di accesso in senso proprio, in quanto costituita da plurime richieste nell’ambito di un articolato percorso argomentativo, in larga parte estraneo al giudizio, tale da non rendere immediatamente percepibili quali fossero gli atti per i quali l’istanza era stata concretamente formulata.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Infrastrutture per le telecomunicazioni

27 Feb 2025
27 Febbraio 2025

Il TAR Catania ha offerto una pregevole e dettagliata disamina delle plurime fonti normative di favore per l’istallazione delle infrastrutture per le telecomunicazioni.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il vincolo di inedificabilitĂ  sopravvenuto e sanatoria di un abuso

27 Feb 2025
27 Febbraio 2025

Il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha affermato che, in presenza di un vincolo di inedificabilità sopravvenuto alla realizzazione delle opere abusive, non operi un automatico effetto preclusivo della sanatoria, ma tale principio può essere fatto valere solo attraverso la tempestiva impugnazione del diniego di sanatoria, non potendo essere dedotto incidentalmente nel giudizio avverso l’ordine di demolizione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Variazioni essenziali, tra legge statale e art. art. 92, co. 3, lett. c) della l. R.V. n. 61/1985

27 Feb 2025
27 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha ritenuto che la traslazione di un fabbricato rispetto alla posizione originariamente assentita dal titolo, con violazione delle distanze, dovesse essere considerata “variazione essenziale”, anche una volta vagliata attraverso l’art. 92, co. 3, lett. c) della l. R.V. n. 61/1985.

A noi, peraltro, sembra che occorra anche un sensibile pregiudizio per poter parlare di variazione essenziale.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Valore del certificato di agibilitĂ 

27 Feb 2025
27 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ribadisce la natura igienico-sanitaria del certificato di agibilità-abitabilità rilasciato dal Comune per un’unità immobiliare, che non può costituire legittimazione urbanistico-edilizia dell’immobile medesimo.

La pronuncia, lo si evidenzia, è anteriore all’introduzione dell’art. 34-ter, co. 4 T.U. Edilizia.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Rassegna di giurisprudenza in materia di piani attuativi

27 Feb 2025
27 Febbraio 2025

La rassegna contiene i seguenti 5 post:

1.   Parere preventivo della Soprintendenza sui PUA

2. Diritti meramente patrimoniali nascenti da convenzioni urbanistiche decadute e questioni di giurisdizione

3. La delibera comunale che sospende tutti i procedimenti di PUA per la variante sul consumo di suolo

4. PUA e proroghe covid

5. Il mero ritiro dell’atto di adozione di un PUA

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Convertito in legge il decreto Cultura

26 Feb 2025
26 Febbraio 2025

Con la l. 21 febbraio 2025, n. 16 (pubblicata in G.U., Serie generale n. 46 del 25.02.2025) è stato convertito in legge, con modificazioni, il d.l. 27 dicembre 2024, n. 201, recante misure urgenti in materia di cultura.

La legge è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-02-25&atto.codiceRedazionale=25G00023&elenco30giorni=false.

Il testo coordinato del d.l. 201/2024, come convertito dalla l. 16/2025, è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-02-25&atto.codiceRedazionale=25A01255&elenco30giorni=false.

In particolare, l’art. 3 d.l. cit. istituisce un fondo di 4 milioni di euro per il 2024 destinato a finanziare l’apertura di nuove librerie da parte degli under 35, con priorità ai Comuni in aree interne, svantaggiate o prive di librerie.

Si segnala anche l’art. 7, co. 2 d.l. cit., ai sensi del quale, al fine di favorire l’accesso al settore dell’industria culturale, a decorrere dal 1° gennaio 2025, fuori dei casi previsti dagli artt. 142 e 143 del regolamento di esecuzione del TULPS, per la realizzazione di spettacoli dal vivo che comprendono attività culturali quali il teatro, la musica, la danza e il musical nonché le proiezioni cinematografiche, che si svolgono in un orario compreso tra le ore 08.00 e le ore 01.00 del giorno seguente, compresi le rassegne e i festival che si svolgono per più giorni con le medesime modalità artistiche e organizzative, destinati ad un massimo di 2.000 partecipanti, ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, richiesto per l’organizzazione di spettacoli dal vivo, il cui rilascio dipenda esclusivamente dall’accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale, è sostituito dalla SCIA ex art. 19 l. 241/1990, presentata dall’interessato al SUAP o ufficio analogo, con esclusione dei casi in cui sussistono vincoli ambientali, paesaggistici o culturali nel luogo in cui si svolge lo spettacolo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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