Author Archive for: SanVittore
I motori esterni dei condizionatori, con i loro tubi, devono rispettare le distanze dal confine?
La giurisprudenza prevalente inquadra la fattispecie entro l’art. 890 c.c. e, per l’effetto, richiede che siano rispettate le distanze previste dai regolamenti locali o, in mancanza, la distanza che nel caso concreto risulti necessaria a preservare da pregiudizi il fondo del vicino (in materia di canne fumarie, invece, la distanza necessaria è indicata in due metri, per analogia con l’art. 889 c.c.).
Ricordiamo che l'art. 889 secondo comma c.c., invece, prescrive la distanza di un metro per l'installazione dei tubi dell'acqua, del gas e simili (si riferisce alle condutture che abbiano un flusso costante di sostanze liquide o gassose).
Post di Alberto Antico – avvocato
Impianti fotovoltaici e consumo di suolo
Il TAR Veneto ha citato l’orientamento espresso dal Comitato Tecnico Regionale VIA il quale, alla luce della definizione di consumo di suolo di cui all’art. 2 l.r. Veneto 14/2017 e dell’interpretazione di ISPRA, che considera reversibile il consumo di suolo per i parchi fotovoltaici, ha valutato che gli impianti fotovoltaici a terra localizzati in aree previste nello strumento urbanistico comunale come ZTO D non comportano consumo di suolo.
Post di Alberto Antico – avvocato
Efficientamento energetico e distanza tra costruzioni
Il T.A.R. Veneto afferma che per applicare le deroghe sulle distanze previste dalla l.r. Veneto n. 21/1996 occorre effettivamente dimostrare l’esecuzione delle opere di efficientamento energetico.
Il Collegio, inoltre, ammette che il Comune può introdurre metodi di distanza tra le costruzioni più restrittivi di quelli statali: nel caso di specie, infatti, l’ente aveva imposto il calcolo cd. radiale anziché quello lineare tra costruzioni prive di vedute.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Terrazzamenti e boschi
Il TAR Veneto rileva che, nell’ipotesi di terrazzamenti coinvolti da processi di forestazione (i quali quindi potrebbero essere riqualificati e recuperati ai fini produttivi mediante loro pulizia e disboscamento), è necessario che vengano previamente identificati e accertati dalla Regione, per evitare disboscamenti “selvaggi” in forza solo della volontà del proprietario del presunto bosco.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Sull’eventuale notifica del vincolo ambientale ai soggetti interessati
Il TAR Veneto ribadisce la non necessità della notifica, essendo il vincolo contenuto in un atto di pianificazione: si segue pertanto la disciplina di questi ultimi, che non hanno natura ricettizia e per i quali sussiste solo un obbligo di pubblicazione dell’atto di approvazione.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Necessità o no di annullamento in autotutela del titolo edilizio
Quando le opere concretamente realizzate dal privato sono altre e diverse da quelle per cui era stato ottenuto il titolo edilizio, il TAR Veneto sottolinea l’inutilità di annullamento in autotutela del titolo medesimo prima dell’adozione dell’ordinanza di demolizione per gli abusi edilizi.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Gli ambiti di urbanizzazione consolidata (AUC)
Il TAR Veneto ha ricordato che gli ambiti di urbanizzazione consolidata (AUC) previsti dalla l.r. Veneto 14/2017, esclusi dal divieto di consumo di nuovo suolo, includono per espresso disposto normativo solo le parti di territorio già pianificate, ovvero oggetto di un PUA approvato (ai sensi dell’art. 2, co. 1, lett. e l.r. cit.).
Post di Alberto Antico – avvocato
SCIA ed inibitoria tardiva
Il T.A.R. Veneto ricorda che il provvedimento comunale che inibisce la SCIA decorsi i trenta giorni è inefficace, ex art. 2, c. 8 bis della l. n. 241/1990. Nella medesima sentenza il Collegio ricorda che l’inibitoria, comunque, non richiede il cd. preavviso di rigetto.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Sulla sanatoria delle costruzioni in zona agricola
Il T.A.R. Veneto afferma che, ex art. 44, c. 5 della l.r. Veneto n. 11/2004, si può ottenere la sanatoria edilizia delle opere abusive realizzate su in immobile residenziale ricadente in zona agricola anche se, medio tempore, è stata persa la qualifica di imprenditore agricolo. Ciò in virtù dell’interpretazione autentica della norma avvenuta con l.r. Veneto n. 30/2010.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Commenti recenti