Piano per gli insediamenti produttivi (PIP)
Il TAR Veneto ha offerto una pregevole ricostruzione di questo strumento urbanistico, a partire dalla l. 865/1971.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il TAR Veneto ha offerto una pregevole ricostruzione di questo strumento urbanistico, a partire dalla l. 865/1971.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il T.A.R. ricorda che le controversie attinenti la concessione di derivazione d’acqua pubblica ad uso idroelettrico ai sensi del R.D. 1775/1933 per la realizzazione di un impianto idroelettrico spettano al TSAP.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
In data 7 febbraio abbiamo pubblicato il link a un video di Youtube sui grattacieli di Milano costruiti con Scia.
Oggi pubblichiamo il testo di una ordinanza del GIP di Milano, che, pur non accogliendo la richiesta di sequestro dei grattacieli formulata dalla Procura di Milano, ricostruisce in modo molto interessante il quadro giuridico della questione e i reati che vengono imputati.
Il T.A.R. Veneto ricorda che i requisiti di partecipazione ad una gara pubblica di lavori possono essere dimostrati anche tramite i Certificati di Esecuzione Lavori (C.E.L.), se la lex specialis prevede espressamente ciò.
Questo non implica che possa essere stabilito l'obbligo di dimostrarli solo tramite il C.E.L.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ha annullato il diniego frapposto dal Comune di San Bonifacio per l’installazione delle antenne G5 in quanto il substrato normativo che prevede il divieto (rectius: gli articoli artt. 6, 7 e 8 del “Regolamento comunale per l'installazione degli impianti di telefonia mobile e tecnologie assimilabili”) era già stata annullato da un precedente pronuncia giurisdizionale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto ha affermato – in una fattispecie risalente al 2010 – che per gli impianti fotovoltaici non integrati e non aderenti con potenza di picco superiore a 20 kW, era richiesta una specifica autorizzazione, rilasciata dal Comune ove non sia necessario acquisire le autorizzazioni di più PP.AA. (cfr. art. 12 d.lgs. 387/2003 e art. 4 l.r. Veneto 10/2010).
Nel caso di specie, il privato era invece convinto che bastasse una DIA e il Comune gli aveva dato ragione, ma poi l’AVEPA negava l’ammissione al finanziamento perché a suo parere serviva l’autorizzazione comunale e il TAR ha concordato con quest’ultima tesi.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il TAR Veneto ha accolto l’azione avverso il silenzio-inadempimento serbato da un Comune sull’istanza del privato di avvio del procedimento volto all’approvazione della variante al Piano Ambientale di un Parco, necessaria per proseguire nell’iter dell’accordo di programma su un progetto strategico turistico.
Ferma restando l’ampia discrezionalità del Comune in materia pianificatoria, nel caso di specie il privato poteva vantare un affidamento qualificato, dal momento che il suo progetto strategico turistico aveva completato le fasi procedimentali di competenza della Regione e il Comune si era limitato ad esprimere i propri dubbi procedurali sulla modifica degli strumenti urbanistici comunali, ma non aveva mai dato una vera e propria risposta nel merito.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il TAR Veneto ha pronunciato la sopravvenuta carenza di interesse alla definizione di un ricorso, nella parte in cui si dirigeva avverso un Piano particolareggiato di iniziativa pubblica, per essere decorso oltre un quinquennio dall’approvazione della variante urbanistica senza che fosse intervenuta l’approvazione del PUA di esclusiva iniziativa pubblica cui l’area era sottoposta.
Post di Alberto Antico – avvocato
In materia, si segnala un interessante articolo, disponibile al link: https://www.prestoenergia.it/news/pmi-innovazione/.
L’elaborato offre una disamina sull’iniziativa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di stanziare un finanziamento di 20 milioni di euro per incentivare le piccole e medie imprese italiane a sviluppare tecnologie avanzate a favore dell’ambiente.
Si ringrazia sentitamente la sig.ra Emma Martin, del blog Papernest, per la segnalazione.
Pubblichiamo il recente intervento delle Sezioni Unite che fanno luce su una questione dibattuta, chiarendo che la condizione di procedibilità prevista dall'art. 5 del D. Lgs. n. 28/2010 è prevista solo per l'atto introduttivo di un giudizio, non per le eventuali domande riconvenzionali
Post di Diego Giraldo – avvocato
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