Autore dell’abuso e sanatoria
Il T.A.R. ricorda che il soggetto autore dell’abuso è ex se legittimato a presentare la sanatoria ex art. 36 del d.P.R. n. 380/2001.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda che il soggetto autore dell’abuso è ex se legittimato a presentare la sanatoria ex art. 36 del d.P.R. n. 380/2001.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n. 19 del 24.01.2024) la l. 22 gennaio 2024, n. 6, che entrerà in vigore l’08.02.2024, avente ad oggetto l’inasprimento delle sanzioni amministrative e penali in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici e alcune modifiche agli artt. 518-duodecies, 635 e 639 c.p.
La legge è consultabile al seguente link:
L’art. 1 della legge introduce delle (elevate) sanzioni amministrative pecuniarie, accanto ai reati già previsti.
Gli articoli successivi modificano il codice penale, secondo il prospetto che si allega.
Il T.A.R. si sofferma sull’esenzione del contributo di costruzione previsto dart. 17, comma 3, lett. b), del d.P.R. n. 380/2001 che deve essere applicato solo alla “piccola proprietà immobiliare”.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto ha affermato che l’autocertificazione attestante la conformità del progetto alle norme igienico sanitarie, qualora fosse sottoscritta dal proprietario e non dal tecnico incaricato, non sarebbe falsa, ma al più invalida.
Post di Alberto Antico – avvocato
Nel caso di specie, un’impresa impugnava uno strumento urbanistico approvato nel 2019, nella parte in cui, a suo dire, mutava la destinazione urbanistica dell’area di sua proprietà (da produttivo-commerciale ad agricola) ed inibiva di continuare ad utilizzare per la predetta destinazione commerciale il compendio immobiliare esistente nonché di trasformare l’edificato esistente, mediante interventi di cui all’art. 3, co. 1 lett. a-d T.U. edilizia che mantengano al compendio la destinazione d’uso commerciale in atto.
Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso inammissibile per originaria carenza d’interesse.
Le norme del P.I. impugnate confermavano la destinazione commerciale dell’esistente (“ciò che … sussiste cum titolo deve intendersi confermato ad ogni conseguente effetto”); la nuova zonizzazione (agricola) impressa all’area, varrà, in base al medesimo PI, unicamente per il futuro e “costituirà il regime urbanistico di riferimento per le prossime ed ulteriori compromissioni del compendio”.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il TAR Veneto ha esaminato la normativa speciale statale, regionale e comunale in materia di acque reflue a tutela della Città antica di Venezia.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il T.A.R. ricorda che gli atti amministrativo sono retti dai principi della tipicità e della legalità.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto ricorda la normativa e la giurisprudenza formatasi in materia di antenne telefoniche che, come noto, costituiscono opere di urbanizzazione legittimanti la procedura espropriativa.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda la normativa che disciplina l’autorizzazione dei passi carrabili e che attribuisce un forte potere di discrezionalità tecnica all’ente che deve concedere gli stessi.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto afferma che il vicino che intenda sollevare vizi sulla legittimità della SCIA deve presentare al Comune la relativa istanza entro il termine di dodici mesi dalla presentazione della domanda e/o dalla conoscenza della stessa.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
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