Author Archive for: SanVittore

Altezze massime derogabili per il Piano Casa

03 Mar 2021
3 Marzo 2021

Il TAR Veneto ribadisce che la deroga alle altezze massime prevista dalle disposizioni del cd. “Piano Casa” fa riferimento all’altezza dell’edificio esistente, e non (eventualmente) a quelle previste per la zona dal d.m. n. 1444/1968. La ratio della norma, infatti, è quella di contemperare le premialità della legge con il contenimento dell’abitato entro limiti predeterminati.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Legittimità costituzionale dell’art. 8, co. 4-bis l. R.V. n. 4/2015

03 Mar 2021
3 Marzo 2021

Il TAR Veneto sottolinea che la deroga alla distanza minima di 10 metri tra pareti finestrate prevista dall’art. 8, co. 4-bis della l. R.V. n. 4/2015 (introdotto dalla l. R.V. n. 30/2016) è costituzionalmente legittima, in quanto prevista in attuazione dell’art. 2-bis T.U. Edilizia. Tale norma, lo si ricorda, prevede espressamente la possibilità per le Regioni di derogare al d.m. n. 1444/1968.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Il dipendente pubblico e il divieto di assunzione di cariche in società costituite a scopo di lucro: la responsabilità del dipendente e le conseguenze sanzionatorie per la società

02 Mar 2021
2 Marzo 2021

L'avv. Francesco Giuseppe Roncoroni, che sentitamente ringraziamo, ci invia un articolo, che volentieri pubblichiamo, sul dipendente pubblico e il divieto di assunzione di cariche in società costituite a scopo di lucro: la responsabilità del dipendente e le conseguenze sanzionatorie per la società.

Molti hanno sentito dire che il dipendente pubblico non può assumere cariche in società commerciali, ma non tutti hanno idea di quanto gravi siano le conseguenze della violazione del divieto, non solo per il dipendente pubblico, ma anche per la società commerciale che gli attribuisce la carica.

Il dipendente pubblico e le cariche in società a scopo di lucro  

Requisiti e caratteristiche comuni degli enti del terzo settore (ETS)

02 Mar 2021
2 Marzo 2021

Il dott. Alberto Antico, che sentitamente ringraziamo, ci propone il terzo articolo sugli enti del terzo settore, che esamina i requisiti e caratteristiche comuni degli enti del terzo settore

#3 - Gli ETS

Serre mobili o fisse?

02 Mar 2021
2 Marzo 2021

Il TAR Veneto ha chiarito la differenza tra i due concetti, ricordando che le serre mobili si qualificano come attività edilizia libera, mentre le serre fisse necessitano di Permesso di Costruire.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Una proposta semplice per creare lavoro e risolvere qualche problema dei cittadini

01 Mar 2021
1 Marzo 2021
Propongo anche su Italiaius un post che ho pubblicato su Facebook. 
 
Mi permetto di suggerire al Governo una proposta molto semplice per creare nuovo lavoro a costo zero per la Stato.
 
Se un cittadino si ritrova un edificio che presenta qualche irregolarità edilizia (difformità, piccoli abusi e simili), molto spesso finisce di fatto in un vicolo cieco, in una specie di binario morto: non riesce a demolirle l'abuso, perché, se lo demolisse, la casa diventerebbe inabitabile (per esempio mancherebbe una parte del tetto o una parete laterale e altre situazioni simili). Non riesce a sanare l'abuso, perché mancano i presupposti della doppia conformità, richiesti dall'art. 36 del Testo unico dell'edilizia (D.P.R. 380 del 2001). Non può ottenere dal Comune un permesso di costruire per ristrutturare l'edificio, perché il Comune non rilascia il titolo se prima l'abuso non è eliminato oppure sanato.
 
È evidente che è la storia del cane che si morde la coda e gira in tondo e a vuoto, senza andare da nessuna parte.
 
Eppure molti cittadini, anche per sfruttare il superbonus del 110 per cento, sarebbero disponibili a demolirle l'edificio e a ricostruirlo in regola, eliminando anche l'abuso.
 
Faccio un esempio: se ho un edificio di 1200 mc, dei quali 200 abusivi, si potrebbe autorizzare il cittadino a demolire l'edificio e a ricostruirlo di 1000 mc.
 
Sembra incredibile che una cosa così semplice e logica oggi non sia possibile farla.
 
Pensate quanto lavoro si potrebbe sbloccare.
 
Ecco, signor Presidente Draghi, ci pensi.
 
L'avvocato Ivone Cacciavillani, che è morto qualche giorno fa, ci ha insegnato che è compito del giurista anche indicare al legislatore come risolvere in modo semplice i problemi concreti che affliggono i cittadini.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto

Requisiti per accertare l’esistenza della vicinitas

01 Mar 2021
1 Marzo 2021

Il TAR Veneto ribadisce che non basta la mera contiguità a provare l’esistenza della legittimazione a ricorrere per il vicino: è necessario che sussista anche un pregiudizio per il privato, il quale ben può consistere in un deprezzamento del valore del proprio immobile ovvero in una diminuzione della qualità urbanistica, paesaggistica e/o ambientale dell’area, la quale potrebbe addirittura essere ritenuta evidente dal Giudice.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Pianificazione urbanistica comunale

01 Mar 2021
1 Marzo 2021

Il TAR Veneto ha ribadito che le scelte effettuate dal Comune in sede di formazione ed approvazione dello strumento urbanistico generale sono accompagnate da un’amplissima valutazione discrezionale, con il solo limite dell’esigenza di una specifica motivazione a sostegno della nuova destinazione quando la pianificazione precedente aveva assunto una prima concretizzazione in uno strumento urbanistico esecutivo approvato, convenzionato, o quantomeno adottato e tale quindi da aver ingenerato un’aspettativa qualificata alla conservazione della precedente destinazione.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Piano e vincoli

01 Mar 2021
1 Marzo 2021

Il T.A.R. ricorda la distinzione tra i cd. vincoli ricognitivi e quelli cd. costitutivi che la Pubblica Amministrazione può inserire nei propri strumenti urbanistici generali.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Zone improprie e interventi ammissibili ex l. R.V. n. 14/2009 e ss.mm.ii.

26 Feb 2021
26 Febbraio 2021

Il TAR Veneto afferma che la disciplina del Piano Casa per le zone improprie non può essere limitata sempre e solamente al solo cambio d’uso, senza alcun possibile bonus volumetrico.

Il Giudice ha infatti affermato che, nel caso di un intervento di riqualificazione mediante demolizione e ricostruzione, con contestuale cambio d’uso che porti la zona da impropria a propria, devono essere concessi i relativi bonus premiali, in quanto non sussiste più l’ostacolo costituito dalla natura di zona impropria.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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