Author Archive for: SanVittore

L’invio per posta ordinaria di un’offerta di gara può costituire alternativa al plico raccomandato?

07 Feb 2020
7 Febbraio 2020

Il TAR Piemonte si è di recente espresso in merito alla possibilità di ritenere ammissibile un’offerta di gara pervenuta con posta ordinaria successivamente al termine previsto dal bando.

Il Giudice amministrativo ha negato tale possibilità: in particolare, ha specificato che, anche ad interpretare estensivamente la norma del bando che richiedeva l’alternatività tra la consegna a mani e la trasmissione mediante plico raccomandato, quest’ultima potrebbe eventualmente essere sostituita solamente con una raccomandata senza avviso di ricevimento ovvero con posta celere. Solo queste ultime sono infatti forme che assicurano la prova della consegna del plico, mentre ciò non avviene con la posta ordinaria.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Legge sui cammini veneti e utilizzo di edifici

06 Feb 2020
6 Febbraio 2020

LEGGE REGIONALE  n. 4 del 30 gennaio 2020

Disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e la promozione dei cammini veneti.

Art. 4
Riconoscimento dei cammini locali di interesse regionale.

1.   La Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, stabilisce le procedure e modalità per il riconoscimento dei cammini locali di interesse regionale e riconosce i cammini stessi, individuando tra l’altro:

a)   il tracciato del cammino di cui si chiede il riconoscimento e la relativa cartografia;

b)   le informazioni necessarie ad evidenziare il legame storico, culturale, religioso, naturalistico, ambientale, paesaggistico, enogastronomico fra i luoghi interessati nel cammino;

c)   gli elementi utili a garantire la fruibilità dei cammini, quali le indicazioni delle tappe e delle strutture di pubblico servizio presenti lungo il percorso e i tempi medi di percorrenza, per categorie di utenti.

2.   Al fine di consentire la definizione di soluzioni di collegamento per la realizzazione di un sistema di rete tra i cammini, la Giunta regionale promuove l’individuazione di tracciati di collegamento tra i cammini.

Art. 8
Punti di sosta e di ristoro.

1.   Lungo i cammini sono utilizzabili, per la realizzazione di punti di sosta e di ristoro opportunamente attrezzati, comunque nel rispetto delle norme di tutela di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”:

a)   i fabbricati rurali o parte di essi, nella disponibilità dell’azienda agricola;

b)   i fabbricati rurali non più funzionali alla conduzione del fondo;

c)   gli immobili non utilizzati da almeno cinque anni, purché direttamente accessibili dai cammini.

2.   Gli immobili di cui al comma 1 sono utilizzati per la sosta e la somministrazione non assistita di prodotti per l’alimentazione delle persone e degli animali al seguito delle stesse, nel rispetto della normativa statale e regionale in materia.

3.   Fermo restando quanto previsto dal comma 1, gli immobili e i beni nella disponibilità della Regione del Veneto, delle province e della Città metropolitana di Venezia, degli enti locali o di altri soggetti pubblici, non più utilizzati e posti nelle vicinanze dei cammini, possono essere concessi in uso alle associazioni rappresentative del settore podistico o alle imprese agricole o agrituristiche, nonché alle imprese turistiche che ne facciano richiesta per l’utilizzo o l’adattamento in punti di sosta e di ristoro, nel rispetto della normativa urbanistica ed edilizia vigente.

4.   Gli immobili ed i beni di cui al comma 3 possono essere concessi in uso gratuito secondo quanto previsto dalla vigente normativa statale.

5.   La Giunta regionale, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, definisce criteri e modalità per l’individuazione degli immobili di sua proprietà e per la relativa concessione in uso.

L’impegno alla cessione dell’area non costituisce prova della carenza di interesse a contestare l’espropriazione

06 Feb 2020
6 Febbraio 2020

Il TAR Piemonte ha recentemente ribadito che l’impegno del privato espropriato di cedere la propria area, e la percezione del controvalore della stessa, non costituiscono prova della carenza di interesse a ricorrere del soggetto. È infatti necessaria un’esplicita volontà in tal senso del privato che sia incompatibile con la coltivazione del ricorso, poiché in caso contrario permane la diversa e ulteriore utilità del risarcimento dei danni e, soprattutto, della restituzione del bene.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Rimozione dei rifiuti e comunicazione avvio del procedimento

06 Feb 2020
6 Febbraio 2020

Il T.A.R. Brescia stabilisce che l’ordinanza sindacale contente l’ordine di rimuovere i rifiuti abbandonati debba essere preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento ex art. 7 della l. n. 241/1990.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Quando è ammissibile la cd. “fiscalizzazione” dell’abuso edilizio?

05 Feb 2020
5 Febbraio 2020

Il TAR Piemonte ha ribadito in quali ipotesi è ammessa la cd. “fiscalizzazione” dell’abuso ai sensi dell’art. 34 d.P.R. n. 380/2001.

Il Giudice Amministrativo ha infatti ricordato che il fondamento per la richiesta di fiscalizzazione dell’abuso può essere solo la parziale difformità dell’immobile realizzato da quello in progetto, mentre non è possibile per gli immobili realizzati in totale difformità o con variazione essenziale, in quanto la fiscalizzazione è permessa solo per le ipotesi meno gravi di abusi. E difatti l’art. 34 T.U. Edilizia non può estendersi fino a divenire principio generale per qualunque genere di abuso (comportandone quindi sempre la sanabilità), posto che tale interpretazione risulterebbe contra legem: la disciplina edilizia, infatti, distingue nettamente le tipologie di abusi che possono realizzarsi sugli immobili, ricollegandovi conseguentemente sanzioni diverse.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Accesso agli atti nei confronti del gestore di un pubblico servizio

05 Feb 2020
5 Febbraio 2020

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha offerto alcuni principi utili in materia di legittimazione ed interesse all’accesso agli atti, nonché sui soggetti privati tenuti all’ostensione.

Nel caso di specie, una celebre compagnia aerea avanzava istanza di accesso agli atti nei confronti della società che gestisce un aeroporto, per visionare tutti i contratti e gli atti riferibili al rapporto tra il gestore e un’altra celebre compagnia aerea.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Ricorso avverso il silenzio e provvedimento tardivo

05 Feb 2020
5 Febbraio 2020

Se nel corso di un ricorso amministrativo avverso il silenzio della P.A., sopraggiunge il provvedimento richiesto, l’azione giudiziaria diventa improcedibile

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Le strutture sanitarie accreditate hanno diritto al finanziamento regionale?

05 Feb 2020
5 Febbraio 2020

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha risposto di no, anzi il finanziamento regionale delle strutture sanitarie giunge a valle di una serie di passaggi:

- Per poter esercitare un’attività sanitaria, le strutture devono ottenere l’autorizzazione;

- Se la struttura ottiene anche l’accreditamento, essa diviene potenziale erogatrice di prestazioni sanitarie nell’ambito e per conto del Servizio Sanitario Nazionale (ma non vanta alcun diritto soggettivo ad accedere al finanziamento!);

- Tra le strutture accreditate, la Regione può scegliere, con ampia discrezionalità, quelle con le quali concludere il contratto di servizio;

- Le strutture munite di contratto riceveranno poi il finanziamento, ripartito in misura ampiamente discrezionale tra i vari settori della Sanità pubblica.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Doppia natura (e doppia sanzione) per i dati personali: il caso Facebook al vaglio del Tar Lazio

04 Feb 2020
4 Febbraio 2020

L'avvocato Sara Gobbato, Dottore di ricerca in diritto dell’Unione europea, che sentitamente ringraziamo, ci invia una nota, che volentieri pubblichiamo, sulle sanzioni per 10 milioni di euro che  l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha irrogato in solido, a Facebook Inc. ed alla controllata irlandese Facebook Ireland Ltd.,  per due pratiche commerciali scorrette nei confronti degli utenti italiani del Social network.

Avv. Sara Gobbato_Tar Lazio 260_261_2020_Facebook vs AGCM

Equo compenso e Pubbliche Amministrazioni

04 Feb 2020
4 Febbraio 2020

L’art. 13-bis l. n. 247/2012 (l. prof. forense), introdotto dal d.l. n. 148/2017, convertito con l. n. 172/2017, ha stabilito al proprio co. 2 che “si considera equo il compenso determinato nelle convenzioni di cui al comma 1 quando risulta proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione legale, e conforme ai parametri previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro della giustizia adottato ai sensi dell'articolo 13, comma 6”. La stessa l. n. 172/2017 ha poi esteso tale concetto (e i requisiti previsti nell’articolo 13-bis citato) a tutte le categorie di professionisti esercenti lavoro autonomo, anche iscritti a ordini e collegi (art. 19-quaterdecies).

Ne consegue che i committenti, nel determinare il compenso spettante ai professionisti della cui opera si servono, non possono prevedere un compenso che risulti effettivamente sproporzionato all’opera prestata.

Tra tali committenti vincolati al rispetto del principio dell’equo compenso sono state incluse anche le Pubbliche Amministrazioni; ma il comportamento della P.A. non sempre sembra rispettare le norme. E, da parte sua, la giurisprudenza in materia risulta parecchio oscillante.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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