Quando c’è una lottizzazione abusiva materiale?
Il T.A.R. si occupa della lottizzazione abusiva prevista dall’art. 30 del DPR n. 380/2001, chiarendo quando ricorre quella materiale.
Il T.A.R. si occupa della lottizzazione abusiva prevista dall’art. 30 del DPR n. 380/2001, chiarendo quando ricorre quella materiale.
Segnaliamo una sentenza del TAR che di fatto reintroduce la c.d. sanatoria giurisprudenziale. L’articolo 36 del DPR 380 richiede per la sanatoria la c.d. doppia conformità, mentre nel caso in esame il TAR afferma che il Comune può estendere in via retroattiva (subordinatamente al pagamento dell’oblazione ex art. 36 comma 2 del DPR 380/2001, o […]
Il TAR precisa che per la formazione del silenzio assenso sulla domanda di condono edilizio non bastano avere pagato l’oblazione e il passaggio di 24 mesi, essendo necessaria anche la prova della ricorrenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi stabiliti dagli art. 31 ss. della legge sul condono e la dimostrazione che l’opera abusiva è stata ultimata entro […]
Scrive il TAR che “di norma, ai fini urbanistici, non rileva l’uso di fatto dell’immobile in relazione alle molteplici attività umane che il titolare è libero di esplicare; il mutamento d’uso dell’immobile, in assenza di opere edilizie, diviene rilevante, in base all’articolo 32 del D.P.R. n. 380/2001, esclusivamente ove implichi variazione degli standard previsti dal […]
Segnaliamo una sentenza del TAR Toscana, che esamina la rilevanza dei vincoli di inedificabilità ai fini del rilascio del condono edilizio. In particolare la sentenza si occupa di un vincolo, per il momento solo urbanistico, di inedificabilità ai fini della futura localizzazione di opere pubbliche e non lo ritiene ostativo del condono.
Il TAR Liguria dichiara illegittimo il diniego di un condono edilizio per il mutamento di destinazione d’uso un immobile disposto perchè esso ricade all’interno della fascia di rispetto stradale, in zona quindi inedificabile.
Il TAR Friuli Venezia Giulia afferma che una ordinanza di sospensione dei lavori può essere impugnata (tanto che nel caso esaminato a suo tempo il TAR aveva anche sospeso il provvedimento impugnato), ma, se nel corso del processo scade il suo termine di efficacia, il ricorso diventa improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse.
Il T.A.R. Milano si occupa del c.d. terzo condono edilizio e chiarisce che ci può essere un intervento di ristrutturazione edilizia anche in presenza di un incremento volumetrico.
Segnaliamo una sentenza del TAR Veneto che ha deciso un caso nel quale la ricorrente aveva acquistato nel 2013 un fabbricato edificato nel 1971 sulla base di regolare licenza edilizia del 1970 ed assistito da regolare certificato di agibilità. In occasione di alcuni rilievi eseguiti per predisporre la pratica relativa a lavori di ristrutturazione è emerso che l’edificio è stato realizzato ab origine […]
Il TAR Veneto spiega come va interpretato l’art. 10, lett. b), della L.R. n. 14/2009, il quale prevede che “gli interventi di ristrutturazione edilizia con ampliamento di cui all’articolo 10, comma 1, lettera c), del DPR n. 380/2001, qualora realizzati mediante integrale demolizione e ricostruzione dell’edificio esistente, per la parte in cui mantengono volumi e sagoma esistenti sono considerati, ai fini delle prescrizioni in materia […]
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