Lo spunto del sabato: si che cambierà
"Povera patria" non è la canzone più nota di Franco Battiato, ma presenta un testo che parte triste e vira poi, con la musica che sfreccia in alto, verso la speranza di un mondo migliore e più umano. E' una poesia sicuramente attuale per noi cittadini di uno Stato che, così com'è oggi, non ci sta bene (o, perlomeno, conosco altre 2 o 3 persone a cui non sta bene; degli altri non sono tanto sicuro, visto che subiscono in silenzio e non si esprimono più). I governanti di cui parla Battiato non sono solo i politici, ma tutti quelli che possiedono il potere pubblico:
" Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare".
http://www.youtube.com/watch?v=XXqYkQj1QC4
Dedicato a tutti quelli che, a ogni livello di responsabilità, non solo politica, propendono a dimenticare che prima o poi dovranno rendere conto al popolo di quello che fanno.
Dario Meneguzzo, uno che sa aspettare, ma non restare indifferente
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