La reiterazione del vincolo d’esproprio non implica la necessità di impegnare la somma da indennizzare
Ancora nella sentenza n. 298/2014 il Collegio ritiene che la reiterazione di un vincolo preordinato all’esproprio sia legittima a prescindere dall’impegno di una somma a titolo di indennizzo nel bilancio comunale: “Quanto, poi, alla dedotta, mancata previsione di un adeguato indennizzo con relativa imputazione al bilancio comunale, va osservato che – anche ad accedere alla tesi della ricorrente secondo cui la delibera del 1998 avrebbe reiterato un vincolo finalizzato all’espropriazione - il principio della spettanza di un indennizzo al proprietario nel caso di reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio (introdotto nell'ordinamento con la sentenza della Corte Costituzionale n. 179 del 1999) non rileva per la verifica della legittimità del provvedimento che ha disposto la reiterazione, e ciò in quanto in sede di adozione di una variante allo strumento urbanistico, volta all'imposizione del vincolo espropriativo, l'Amministrazione non può impegnare somme di cui non è certa la spettanza in ordine all'an e al quantum, sia perché potrebbe non seguire l'approvazione regionale, sia perché la quantificazione richiede complessi accertamenti su elementi di fatto che solo il proprietario può rappresentare al termine del procedimento di pianificazione (CdS, IV, 27.12.2006 n. 7863)”.
dott. Matteo Acquasaliente
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