Matteo Renzi vuole abolire la giustizia amministrativa: a qualcuno serve un avvocato disoccupato?

26 Feb 2014
26 Febbraio 2014

Lunedì 24 febbraio. Pomeriggio a Firenze. Convegno: "serve ancora una giustizia amministrativa?"

Ci vado perché è la presentazione ufficiale dell'unione nazionale degli amministrativisti, costituita la settimana scorsa, e del suopresidente UmbertoFantigrossi.

Capita, qualche volta, di essere nel posto giusto per capire qualcosa di quel che succede.

 È un po' che girano voci sulla necessità di riformare la giustizia amministrativa. Ma qui è peggio di ogni previsione.

Si diffondono in sala le notizie sul discorso che sta tenendo al Senato Matteo Renzi, presidente incaricato. Sulla giustizia amministrativa pare abbia detto che intende affrontarla per prima, che negli appalti pubblici lavorano più gli avvocati che i muratori, che un provvedimento del sindaco o del Parlamento è costantemente rimesso in discussione e non si può continuare così: la giustizia amministrativa sarebbe una corsa a ostacoli impressionante.

 Dopo che ha parlato Marcello Clarich  - dicendo, ad es., che è possibile introdurre qualche filtro prima dell'accesso alla giustizia amministrativa- la parola passa ai politici, uno per schieramento.

 Mi procura brividi il discorso del politico "renziano", l'onorevole Ermini.

Dice che è nostro dovere dare una risposta al mondo affinché gli investitori stranieri vengano in Italia. Se questo non accade, è prima di tutto per colpa della burocrazia.

Il Pil deve salire: questala priorità. Lagiustizia amministrativa e i giudici amministrativi sono un ostacolo alla crescita del Pil. Bisogna rimuovere gli ostacoli, bisogna rimuovere la burocrazia: e bisogna rimuovere i giudici amministrativi, che sono burocrazia.

Montesquieu è passato invano…

Non una parola sulla tutela dei cittadini di fronte alla pubblica amministrazione. Addirittura non si parla di sopprimere la tutela cautelare, come da voci che pure erano circolate, nè si parla di passare il contenzioso al giudice ordinario: si parla solo salvare gli investimenti (esteri) dalla burocrazia.

 Un po' di sollievo solo con il discorso del nuovo presidente dell'unione, Fantigrossi, che è all'altezza delle aspettative. A lui per fortuna spetta di chiudere il dibattito.

Dice che non si sta parlando in realtà di riformare la giustizia amministrativa; è, invece, il sovrano che non vuole più controlli.

È come per i limiti per la balneazione sulle spiagge dell'Adriatico, quando si pensava di eliminare ogni problema alzando i limiti. Qui si vuole far diventare legale tutta l'attività dell'amministrazione semplicemente eliminando la possibilità di contestare l'illegalità. Ma non va, se c'è un diritto del privato nei confronti della  p.a. dev'esserci un giudice avanti il quale farlo valere (e questo pare davvero evidente!)

Forse, dice, come categoria abbiamo un'abitudine mentale al conservatorismo, o comunque ad accettare qualsiasi cosa: e questo è un atteggiamento sbagliato, dobbiamo invece attivarci e spiegare a Renzi di che cosa sta parlando e, se vuole riformare la giustizia amministrativa, dobbiamo spiegargli cosa c'è da riformare.

Ma Renzi accetterà consigli?

 Sei di sera. Nubi fosche si addensano. Non mi entusiasmavano Tar e Consiglio di Stato. Ma ora …

Aveva ragione l’amico Dario, che ha tenuto il ristorante di famiglia. Aveva ragione l’amico Francesco, che – a parte insegnare – continua a far l’attore.

Avevano ragione loro. Era da tenersi un altro lavoro.

Stefano Bigolaro 

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5 replies
  1. Gianluca says:

    Non me ne voglia nessun avvocato amministrativista, ma forse sistemare un pò la giustizia c.d. “positiva” serve. Difficile il come, ma TUTTI siamo consapevoli che non se ne può più di così tante sentenze, e poi anche DIVERSE TRA LORO!! (dipende da cosa magiano i giusdici a pranzo prima di decidere?) Ormai il procedimento amministrativo è al primo posto di tutto, e le sentenze si preoccupano più di quello che della vera sostanza….e anche gli avvocati del settore sanno bene che grazie a questo caos e spostamento delle priorità si può campare, e addirittura generare più caos.
    Ora, leggi chiare (con quelle che ci sono qualcuno vivacchia più che dignitosamente), procedimenti chiari e non ASSURDI o con tempi IMPOSSIBILI, e più onestà di tutti. Torniano al nocciolo delle questioni, delle sentenze (POCHE E BUONE), alle questioni vere da trattare. LA VERITA’ E’ CHE SI’, BISOGNA TAGLIARE UN PO’ DI DIRITTO AMMINISTRATIVO, E BISOGNA FARLO INSIEME A QUALCOS’ALTRO.

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  2. l'agricolo says:

    e chi stabilisce cosa sia meglio fare per migliorare la giustizia? Mi sembra che fino ad ora siano stati fatti tentativi piuttosto deludenti, anzi mi pare che tutto si sia complicato da quando si è iniziato a parlare di semplificazione. La giustizia è figlia dei nostri tempi, come la politica, e come l’economia ecc. ecc. Siamo un paese de-cadente, ogniuno faccia ciò che può, ma credo senza grandi speranze. Comune io, per sicurezza, continuo a coltivare l’orto e la vigna, non si sa mai. 🙂

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  3. Dario Meneguzzo says:

    Per la verità da un po’ di tempo sto meditando se non sia il caso di fare il giro del mondo per spendere utilmente i pochi soldi che restano dopo avere pagato le tasse…

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  4. Roberta says:

    Io è da anni che, da urbanista, penso di trovarmi un altro lavoro…pensavo quasi di fare l’avvocato amministrativista, visto che da qualche tempo più che di leggi viviamo di sentenze. Ma a questo punto…Chiederò a Dario se ha un posto di cameriera nel suo ristorante, e sarò pronta a dargli una mano nei meandri della burocrazia se mai vorrà lanciarsi nell’avventura di chiedere di realizzare una tettoia ai sensi del Piano casa….

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  5. Anonimo says:

    no, non penso che sia giusto tenersi un altro lavoro – o comunque, giusto o non giusto, non è questo il problema;però, chiedersi ogni tanto se questa sia giustizia e vedere cosa si possa fare per migliorarla, sì!!!

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