Il principio di equivalenza nei pubblici appalti

21 Nov 2025
21 Novembre 2025

Il TAR Salerno ha affermato che l’importanza del risultato nella disciplina dell’attività della P.A. non va riguardata ponendo tale valore in chiave antagonista di frizione rispetto al principio di legalità, atteso che il significato attribuito alla nozione di risultato dal d.lgs. 36/2023 non ha riguardo unicamente alla rapidità e all’economicità, ma anche alla qualità della prestazione. L’applicazione del principio del risultato conduce a ritenere che la migliore offerta sia quella che presenta le migliori condizioni economiche, ma solo a parità di requisiti qualitativi richiesti.

Il principio di equivalenza attribuisce alla Stazione appaltante la possibilità di ammettere alla comparazione prodotti aventi specifiche tecniche equivalenti a quelle richieste, ai fini della selezione della migliore offerta e presuppone la corrispondenza delle prestazioni del prodotto offerto, ancorché difforme dalle specifiche tecniche indicate dalla Stazione stessa, quale conformità sostanziale con le dette specifiche tecniche, nella misura in cui queste vengano nella sostanza soddisfatte.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Parere paesaggistico e copianificazione territoriale

20 Nov 2025
20 Novembre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che ai sensi dell’art. 146, co. 5 d.lgs. 42/2024, la verifica ministeriale sullo strumento urbanistico locale, adeguato alle prescrizioni d’uso contenute negli atti di pianificazione paesaggistica, costituisce una fase aggiuntiva alla fase di predisposizione e adozione dell’adeguamento degli strumenti urbanistici, essenziale per la degradazione della portata del parere della Soprintendenza, da vincolante, in obbligatorio non vincolante. Ciò vale anche nel caso in cui il Ministero abbia partecipato alle conferenze di servizi di copianificazione.

Non è affetto da deficit istruttorio e motivazionale il parere negativo della Soprintendenza, reso in sede di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, relativamente ad una struttura in fascia costiera, motivato anche in ragione del rilievo che la struttura progettata (un bar ristorante con parcheggio), sebbene amovibile, di fatto non si presta a essere rimossa a seguito del periodo estivo, ospitando un’attività commerciale suscettibile di fruizione tutto l’anno, per cui determina una trasformazione definitiva del paesaggio, anche alla luce del consequenziale influsso antropico.

Ai fini dello scrutinio della legittimità del parere soprintendentizio non rilevano le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate in relazione ad altre strutture, anche finitime, in considerazione del margine di apprezzamento rimesso all’Autorità e alla specificità dei casi concreti, per cui il giudizio di compatibilità paesaggistica normalmente non è comparabile con altri giudizi già operati; l’eccesso di potere per disparità di trattamento è configurabile solo sul presupposto dell’identità assoluta della situazione presa a confronto, il cui onere probatorio ricade sul ricorrente.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sul pregiudizio paesaggistico

20 Nov 2025
20 Novembre 2025

Il TAR Veneto ricorda che il pregiudizio paesaggistico non si riduce ad una valutazione meramente estetica, dovendosi verificare l’impatto ambientale e a livello di creazione o meno di nuovi volumi (nel caso di specie, è stata ritenuta non compatibile a livello paesaggistico una piscina ancorata ad una piattaforma di cemento sporgente dal suolo).

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Il diniego di compatibilità paesaggistica nel caso di volumi o superfici è un atto vincolato?

20 Nov 2025
20 Novembre 2025

Il TAR Veneto ha risposto di sì.

E infatti, l’avvenuto accertamento dell’esistenza di volumi e superfici in zona vincolata impediscono il rilascio della compatibilità paesaggistica, essendo irrilevante l’eventuale contributo del privato (non interpellato mediante comunicazione ex art. 10-bis). In sede di giudizio, peraltro, il ricorrente non aveva contestato l’esistenza in sé dei nuovi volumi non previamente autorizzati, ma solamente sollevato censure formali.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Parco dei Colli Euganei e industrie giĂ  ivi stanziate

20 Nov 2025
20 Novembre 2025

Il TAR Veneto ha rammentato qual è la disciplina vigente nel Parco Regionale dei Colli Euganei, in particolare per quegli impianti industriali già esistenti e funzionanti all’interno dello stesso al momento della sua istituzione.

Seppure infatti sia previsto nel Piano Ambientale che devono essere definiti i tempi e i modi di prosecuzione dell’attività produttiva e della sua eventuale dismissione, ciò non comporta automaticamente la possibilità di bloccarla in modo unilaterale, dovendo prima – più ragionevolmente – disciplinarne lo svolgimento nella modalità più coerente possibile con l’interesse ambientale.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Prevalenza del vincolo

20 Nov 2025
20 Novembre 2025

Il TAR Veneto ha ricordato che il vincolo esistente su un immobile prevale rispetto a qualsivoglia provvedimento autorizzativo rilasciato sul fabbricato, in quanto il bene giuridico tutelato è superiore rispetto allo ius aedificandi del privato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Assicurare la fiducia: la Corte dei conti ridefinisce la responsabilitĂ  del progettista pubblico nel nuovo Codice dei contratti

19 Nov 2025
19 Novembre 2025

Con la deliberazione n. 19 del 17 ottobre 2025, le Sezioni Riunite in sede di Autonomie della Corte dei conti offrono una svolta interpretativa di rilievo nel diritto amministrativo contemporaneo, chiarendo l’ambito di applicazione dell’obbligo di copertura assicurativa per i progettisti e i verificatori interni alla Pubblica Amministrazione.

Il Dottor Riccardo Renzi ha predisposto una nota sul tema.

Italia_Ius_Assicurare la fiducia

La nozione di pergotenda

19 Nov 2025
19 Novembre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che deve qualificarsi come pergotenda un’opera costituita da una struttura con copertura retrattile e chiusura laterale con vetrate scorrevoli, se mantiene la destinazione esterna dello spazio senza trasformarlo in un ambiente stanziale chiuso e stabile. Tale qualificazione la colloca tra le opere di edilizia libera, ai sensi dell’art. 6 d.P.R. 380/2001 e del Glossario contenente l’elenco non esaustivo delle principali opere edilizie realizzabili in regime di attività di edilizia libera (d.m. Infrastrutture e trasporti 2 marzo 2018), non essendo quindi soggetta a titolo edilizio.

Nel caso di specie, vi era un dehors realizzato previa SCIA e costituito da una pavimentazione in gres porcellanato coperta da una tenda retrattile in pvc, quest’ultima sorretta da una struttura in alluminio su cui erano inseriti dei pannelli in vetro scorrevoli. Il Consiglio ha ritenuto che l’apposizione delle vetrate scorrevoli perimetrali fosse inidonea a trasformare lo spazio esterno in un ambiente stanziale chiuso e stabile e che, pertanto, potesse essere realizzate in regime di attività edilizia libera.

Ai fini della qualificazione di un’opera alla stregua di pergotenda assumono rilevanza due profili: le caratteristiche strutturali, nella specie consistenti nel carattere retrattile della tenda e nel carattere scorrevole delle vetrate di chiusura, e l’aspetto funzionale, in base al quale l’opera deve essere destinata a consentire la migliore vivibilità di uno spazio esterno, mantenendone la destinazione (pur non richiedendosi la temporaneità dell’esigenza sottesa alla realizzazione dell’opera, che può anche essere stabile nel tempo).

Post di Alberto Antico – avvocato

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Cosa succede se la P.A. sbaglia a citare la norma applicata nel provvedimento?

19 Nov 2025
19 Novembre 2025

Nel caso di specie, il Comune rilasciava un’ordinanza di demolizione citando erroneamente l’art. 34 d.P.R. 380/2001, quando in realtà dal contesto del provvedimento era chiaramente stato applicato il precedente art. 31.

Il TAR Veneto ha affermato che l’erronea indicazione degli estremi della normativa di riferimento nel provvedimento impugnato non assume rilievo in termini di legittimità, in quanto non impedisce di individuare i presupposti di fatto e le ragioni di diritto sottesi al provvedimento stesso. La qualificazione del provvedimento va operata in base all’esclusiva considerazione del potere effettivamente esercitato, e non in base alla qualificazione ad esso attribuita dalle parti o alle norme in esso citate.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Comunicazione dei motivi ostativi e revoca

19 Nov 2025
19 Novembre 2025

Il TAR Veneto precisa che l’art. 10-bis della l. n. 241/1990 non si applica nei casi di revoca del provvedimento, non trattandosi di procedimento su istanza di parte, anche se può essere che lo stesso trovi la propria fonte in una richiesta del privato. Inoltre, per poter essere considerata una mancanza “rilevante” il privato deve allegare o comunque indicare quali sarebbero stati gli elementi che avrebbe usato per contestare la comunicazione dei motivi ostativi, se la stessa fosse stata effettuata.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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