Il Comune può subordinare il suo “benestare” nei confronti di una SCIA alla costituzione di una servitù di veduta?

16 Apr 2024
16 Aprile 2024

Nel caso di specie, il privato presentava un’istanza per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione di una altana ad uso residenziale. Il Comune, tenuto conto del parere favorevole espresso dalla Soprintendenza, rilasciava l’autorizzazione paesaggistica, preannunciando nel contempo che il titolo edilizio relativo a tale autorizzazione era subordinato alla costituzione di un diritto di veduta debitamente trascritto a favore del fondo su cui veniva costruita l’opera e contro il fondo che veniva limitato dalla medesima.

Il privato, senza precostituirsi la servitù, presentava la SCIA relativa alla realizzazione dell’opera in questione. Il Comune diffidava il privato a non eseguire i lavori o a sospenderne l’esecuzione, se iniziati.

Il TAR Veneto ha riconosciuto la legittimità dell’operato del Comune.

Post di Alberto Antico – avvocato

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TardivitĂ  del parere della Soprintendenza

15 Apr 2024
15 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha affermato che, nonostante il decorso del termine per l’espressione del parere vincolante ai sensi dell’art. 146 d.lgs. 42/2004 da parte della Soprintendenza, non potrebbe escludersi in radice la possibilità per l’Organo statale di rendere comunque un parere in ordine alla compatibilità paesaggistica dell’intervento, fermo restando che, nei casi in cui vi sia stato il superamento del termine, il parere perde il suo carattere di vincolatività e deve essere autonomamente e motivatamente valutato dalla P.A. deputata all’adozione dell’atto autorizzatorio finale.

Nel caso di specie, era illegittimo il diniego di sanatoria recante l’ordine di demolizione, emesso dal Comune senza alcuna valutazione propria, il quale si era limitato a riportare il testo del parere soprintendentizio tardivo, affermando erroneamente di non potersene discostare, in quanto asseritamente vincolante.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La sostituzione di serramenti: tipologia di intervento e vincolo paesaggistico

15 Apr 2024
15 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha affermato che la sostituzione o il rinnovamento di serramenti e, quindi, di infissi, serrande, finestre e abbaini, rientra nel concetto di finiture di edifici, come tale configurabile in termini di manutenzione ordinaria cioè, di attività libera e non soggetta a denuncia di inizio attività ai sensi dell’art. 6, co. 1, lett. a d.P.R. 380/2001, e ciò sia che vengano impiegati gli stessi materiali componenti, sia che la sostituzione o il rinnovamento venga effettuata con materiali diversi (art. 3, co. 1, lett. a d.P.R. cit.).

Gli interventi liberi tra cui la manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché il restauro conservativo “che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici” non sono sottoposti ad autorizzazione paesaggistica (art. 149, co. 1, lett. a d.lgs. 42/2004).

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sostituzione di serramenti e autorizzazione paesaggistica

15 Apr 2024
15 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha annullato un diniego di autorizzazione paesaggistica che, a fronte di un intervento di manutenzione ordinaria consistente nel mero rinnovamento della parte centrale dell’originario serramento, come tale sotto il profilo edilizio libero, si limitava ad un tautologico risconto della dissonanza rispetto al contesto di riferimento senza dar conto delle ragioni di contrasto con il vincolo di tipo relativo né confutare le controdeduzioni del privato.

Quanto al conseguente diniego di titolo edilizio (che il privato aveva comunque voluto chiedere) emesso dal Comune, se è vero che al fine di una compiuta motivazione è sufficiente il rinvio al parere negativo vincolante dell’Autorità tutoria preposta alla tutela del vincolo, perché tale principio operi è necessario all’evidenza che il parere sottostante sia motivato e non privo anch’esso di motivazione o comunque viziato e quindi di riflesso viziante.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La VINCA e titolo edilizio

15 Apr 2024
15 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha affermato che, qualora un’area non ricada all’interno di Siti Rete Natura 2000, la procedura di VINCA, se attivata, non avrebbe come obiettivo la tutela della vegetazione di pregio presente nell’area oggetto di intervento, ma l’incidenza del progetto sui Siti Rete Natura 2000 ad essa esterni.

La VINCA è una valutazione che accede al titolo edilizio e non rileva in una fase antecedente al rilascio del titolo stesso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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CompatibilitĂ  paesaggistica e preavviso di rigetto

15 Apr 2024
15 Aprile 2024

Il T.A.R. afferma che per denegare l’istanza di compatibilità paesaggistica, ex art. 167 del d.lgs. n. 42/2004, occorre emanare il cd. preavviso di rigetto, ex art. 10 bis della l. n. 241/1990. Si suppone che tale conclusione valga anche per l’eventuale diniego dell’autorizzazione paesaggistica, ex art. 146 del d.lgs. n. 42/2004,

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Legittimazione a ricorrere degli enti collettivi

13 Apr 2024
13 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha offerto utili principi in materia, allineandosi alla sentenza dell’Adunanza Plenaria n. 6/2020.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il difetto di interesse a ricorrere al G.A. è rilevabile d’ufficio

13 Apr 2024
13 Aprile 2024

L’ha affermato il TAR Veneto.

Nel caso di specie, il privato si lamentava che l’immobile da lui condotto a titolo di sale and lease back fosse stato inserito in classe II, e non III, dal Piano di zonizzazione acustica, ma nessun reale atto consequenziale e lesivo era stato ancora emanato.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Bisogna essere un po’ elastici, in materia di notifiche…

13 Apr 2024
13 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha ritenuto legittima la notifica di un diniego di sanatoria, in cui l’atto risultava ruotato di 90 gradi rispetto all’osservatore e la relata di notifica era apposta a margine del documento, anziché in calce (come prescriverebbe l’art. 148 c.p.c.).

Di conseguenza, il ricorso del privato era tardivo … ma è stata comunque pronunciata la compensazione delle spese di lite.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’amplissima discrezionalità pianificatoria

12 Apr 2024
12 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha affermato che in sede di pianificazione del territorio la discrezionalità di cui l’Amministrazione dispone per quanto riguarda le scelte in ordine alle destinazioni dei suoli è talmente ampia da non richiedere una particolare motivazione, al di là di quella ricavabile dai criteri e principi generali che ispirano il PAT, potendosi derogare a tale regola solo in presenza di specifiche situazioni di affidamento qualificato del privato a una specifica destinazione del suolo.

Le evenienze generatrici di affidamento “qualificato” sono ravvisabili nell’esistenza di convenzioni di lottizzazione, di accordi di diritto privato intercorsi tra Comune e proprietari, di giudicato di annullamento di dinieghi di concessioni edilizie o di silenzio-rifiuto su domanda di concessione.

Nel caso di specie, ben poteva la Regione espungere da un PAT una scheda che avrebbe consentito la realizzazione di un Ecovillaggio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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