Estensione del piano di caratterizzazione

24 Giu 2024
24 Giugno 2024

Il TAR Veneto evidenzia la legittimità della scelta della P.A. di estendere l’obbligo di redazione del piano di caratterizzazione ex art. 242 T.U. Ambiente all’intera area di proprietà del privato, se la possibile fonte di contaminazione è individuabile nell’attività produttiva svolta dal privato medesimo.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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La vicenda del cd. decreto Priolo al vaglio della Corte costituzionale

24 Giu 2024
24 Giugno 2024

Misure governative che impongono la prosecuzione di attività produttive di rilievo strategico per l’economia nazionale o la salvaguardia dei livelli occupazionali, nonostante il sequestro degli impianti ordinato dall’autorità giudiziaria, sono costituzionalmente legittime soltanto per il tempo strettamente necessario per portare a compimento gli indispensabili interventi di risanamento ambientale, in ogni caso non superiore a 36 mesi. Entro questo termine, occorrerà in ogni caso assicurare il completo superamento delle criticità riscontrate in sede di sequestro e ripristinare gli ordinari meccanismi autorizzatori previsti dalla legislazione vigente.

Lo ha stabilito la Corte costituzionale, nel contesto di una questione sollevata dal GIP di Siracusa nell’ambito di un procedimento relativo al sequestro degli impianti di depurazione di Priolo Gargallo, che a sua volta si iscrive in una più ampia indagine per disastro ambientale, ipotizzato a carico di varie aziende petrolchimiche operanti nella zona.

La questione investiva l’art. 104-bis, co. 1-bis.1, V periodo delle Norme di attuazione del c.p.p., come introdotto dall’art. 6 d.l. 2/2023, come convertito nella l. 17/2023, che autorizza il Governo, in caso di sequestro di impianti necessari ad assicurare la continuità produttiva di stabilimenti di interesse strategico nazionale, ad adottare “misure di bilanciamento” che consentano di salvaguardare la salute e l’ambiente senza sacrificare gli interessi economici nazionale e la salvaguardia dell’occupazione.

La Corte costituzionale ha anzitutto osservato che una lettura attenta della normativa sottoposta al suo esame conferma che, una volta che siano state adottate le misure in questione, il giudice che ha disposto il sequestro è tenuto ad autorizzare la prosecuzione dell’attività degli impianti, senza poter rimettere in discussione le scelte del Governo.

Tenendo conto degli attuali testi degli artt. 9 e 41 Cost., da un lato la Corte ha ritenuto rispettosa della Costituzione la previsione della possibilità per il Governo di dettare direttamente, in una situazione di crisi e in via provvisoria, misure conformi alla legislazione vigente, che consentano di assicurare continuità produttiva a uno stabilimento di interesse strategico nazionale, contenendo il più possibile i rischi per l’ambiente, la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Dall’altro lato, queste misure – la cui effettiva osservanza dovrà essere costantemente monitorata dalle autorità competenti – dovranno comunque “tendere a realizzare un rapido risanamento della situazione di compromissione ambientale o di potenziale pregiudizio alla salute determinato dall’attività delle aziende sequestrate”, e non invece “a consentirne indefinitamente la prosecuzione attraverso un semplice abbassamento del livello di tutela di tali beni”.

Post di Fiorenza Dal Zotto – architetto e funzionario comunale

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Modifiche a leggi regionali venete in materia di turismo

24 Giu 2024
24 Giugno 2024

Sul Bur n. 84 del 21 giugno 2024 è stata pubblicata la legge regionale veneta n. 13 del 18 giugno 2024, recante "Modifiche alla legge regionale 14 giugno 2013, n. 11 “Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto” e alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 “Nuove disposizioni in materia di agriturismo, ittiturismo, pescaturismo, turismo rurale, fattoria didattica, enoturismo, oleoturismo”.

Post di Daniele Iselle

https://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioLegge.aspx?id=532542

L’azione ex art. 2932 c.c. innanzi al G.A.

21 Giu 2024
21 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha affermato che il rimedio previsto dall’art. 2932 c.c., al fine di ottenere l’esecuzione specifica dell’obbligo di concludere un contratto, deve ritenersi applicabile non solo nelle ipotesi di contratto preliminare non seguito da quello definitivo, ma anche in qualsiasi altra ipotesi dalla quale sorga l’obbligazione di prestare il consenso per il trasferimento o la costituzione di un diritto, sia in relazione ad un negozio unilaterale, sia in relazione ad un atto o ad un fatto dai quali detto obbligo possa sorgere ex lege.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Mancata stipula di una transazione e questioni di giurisdizione

21 Giu 2024
21 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha affermato che spetta al G.O. conoscere dell’azione risarcitoria promossa dal privato per lesione del legittimo affidamento conseguente alla mancata attuazione della deliberazione con cui il Consiglio di un Comune approvava lo schema di transazione per la definizione del contenzioso insorto con il privato stesso in relazione all’esproprio del suo terreno all’interno di un’area PIP, transazione poi nei fatti non stipulata.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Condizioni dell’azione e titolo edilizio

21 Giu 2024
21 Giugno 2024

Il T.A.R. afferma che per impugnare il titolo edilizio altrui occorre dimostrare in giudizio sia la legittimazione attiva sia l’interesse al ricorso, allegando un pregiudizio serio, concreto ed attuale.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Declaratoria di annullabilitĂ  di un atto ai soli fini risarcitori

21 Giu 2024
21 Giugno 2024

Il TAR Veneto si è parzialmente allineato ai principi enunciati dall’Adunanza plenaria, secondo cui per procedersi all’accertamento dell’illegittimità dell’atto ai sensi dell’art. 34, co. 3, c.p.a., è sufficiente che il ricorrente dichiari di avervi interesse a fini risarcitori; non è pertanto necessario specificare i presupposti dell’eventuale domanda risarcitoria né tanto meno averla proposta nello stesso giudizio di impugnazione; la dichiarazione deve essere resa nelle forme e nei termini previsti dall’art. 73 c.p.a.

Il TAR ha affermato che tali principi non valgono quando il ricorso è inammissibile per carenza originaria di interesse.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Censure relative all’indennità di esproprio

21 Giu 2024
21 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha affermato che le censure volte a contestare la misura, la congruità, l’adeguatezza e la stima dell’indennizzo sono pacificamente devolute alla cognizione del G.O: dette censure sono, comunque, prive di efficacia invalidante, atteso che le vicende riguardanti l’indennità non hanno alcun riflesso sulla legittimità del provvedimento che dichiara la pubblica utilità dell’opera, né su quelli di occupazione e di esproprio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La Soprintendenza ha l’obbligo di esaminare le migliorie progettuali proposte dal privato dopo il preavviso di rigetto

20 Giu 2024
20 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha annullato il parere definitivo sfavorevole della Soprintendenza su di un’istanza di concessione di area pubblica per plateatico, per aver rinviato essenzialmente ed unicamente alla motivazione già espressa nei precedenti motivi ostativi, nonostante il fatto che dopo la loro adozione il privato aveva presentato un nuovo progetto, rimodulato proprio per ottemperare ai rilievi critici della Soprintendenza.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Per impugnare un titolo edilizio (anche paesaggistico) è necessario avervi interesse

20 Giu 2024
20 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha dichiarato inammissibile il ricorso di un privato avverso il nulla osta della competente Soprintendenza in variante all’autorizzazione paesaggistica ottenuta dal vicino e finalizzata alla “realizzazione di una fascia di rispetto a prato lungo la corsia carraia in ghiaia lungo il confine di proprietà interno”, per non aver dimostrato quale mai pregiudizio gli deriverebbe.

Post di Alberto Antico – avvocato

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