L’illecito edilizio è permanente

06 Mag 2024
6 Maggio 2024

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha ricordato che il provvedimento con cui viene ingiunta, sia pure tardivamente, la demolizione di un immobile abusivo e giammai assistito da alcun titolo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse (diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata) che impongono la rimozione dell’abuso, neppure nell’ipotesi in cui l’ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell’abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell’abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell’onere di ripristino.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Opere abusive soggette a SCIA

06 Mag 2024
6 Maggio 2024

Il TAR Veneto ha affermato che anche le opere soggette al regime della DIA/SCIA sono soggette a rimozione qualora non conformi agli strumenti urbanistici. Infatti, in presenza di abusivismo edilizio, ai sensi degli artt. 22 e 37, co. 1 d.P.R. 380/2001, l’applicabilità della sanzione pecuniaria è limitata ai soli interventi astrattamente realizzabili previa denuncia d’inizio attività che siano, altresì, conformi agli strumenti urbanistici vigenti; invece, laddove manchino i presupposti per l’intervento, come nel caso in cui l’opera sia stata posta in essere in violazione del regolamento edilizio, il Comune può irrogare l’ordinanza di demolizione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Se l’ordinanza che accerta alcune difformità delle opere realizzate dal permesso di costruire ne accerta anche la sanabilità…

06 Mag 2024
6 Maggio 2024

Nel caso di specie, il Comune emanava un’ordinanza con cui irrogava ad un privato la sanzione di euro 516,00 per le opere realizzate in difformità dal permesso di costruire: in quell’atto, il Comune evidenziava la sanabilità delle opere difformi realizzate, affermando come le stesse fossero soltanto parziali e inidonee ad inficiare l’autorizzazione originaria, non avendo alterato i volumi, le sagome, le superfici e la destinazione d’uso.

A seguire, il privato chiedeva e otteneva una sanatoria ex art. 36 T.U. edilizia, che veniva impugnato dal vicino

Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso inammissibile, per non aver il vicino impugnato anche l’ordinanza già lesiva nei suoi confronti, in quanto enunciava la sanabilità delle opere.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Ne bis in idem e processo amministrativo

04 Mag 2024
4 Maggio 2024

Il T.A.R. declina la regola del cd. ne bis in idem con riferimento alla peculiaritĂ  del processo amministrativo.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Legittimazione a ricorrere avverso la penale richiesta dal Comune

04 Mag 2024
4 Maggio 2024

Nel caso di specie, la societĂ  A ricorreva innanzi al TAR Veneto chiedendo che fosse accertata la non debenza della somma richiesta a titolo di penale alla societĂ  B da un Comune, per il presunto ritardo nel pagamento di un debito sorto da un accordo di programma stipulato tra il Comune e B, con riferimento ad un compendio immobiliare poi dato in leasing da B ad A.

La ricorrente, pur non avendo sottoscritto l’accordo di programma, affermava la sussistenza del proprio interesse a ricorrere sulla base del contratto di locazione finanziaria, con il quale si era convenuto che il corrispettivo della locazione fosse determinato, tra l’altro, anche in ragione dei costi che B avrebbe sostenuto per l’esecuzione delle opere di ristrutturazione dell’immobile, ivi inclusi eventuali oneri urbanistici.

Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso inammissibile per carenza di legittimazione a ricorrere, dato che la società A non era parte dell’accordo di programma che originava la pretesa del Comune.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il processo riassunto a seguito di declinatoria di giurisdizione

03 Mag 2024
3 Maggio 2024

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha affermato che il processo che, dopo la declinatoria della giurisdizione, si instaura, per effetto della tempestiva riassunzione, davanti al giudice indicato come munito di giurisdizione non è un nuovo ed autonomo procedimento, ma la naturale prosecuzione dell’unico giudizio.

Nel caso di specie, poiché il processo era riproposto innanzi al G.A., a favore del quale il G.O. aveva declinato la giurisdizione, il ricorrente, quantomeno a fini precauzionali, avrebbe dovuto disconoscere la firma apposta nel verbale di consistenza dei fondi (in una causa per asserita occupazione sine titulo della P.A.), con il ricorso in riassunzione, non nella memoria di replica.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Reiterazione del vincolo espropriativo

03 Mag 2024
3 Maggio 2024

Il TAR Veneto ha affermato che, qualora una variante al P.I. riguardi in modo puntuale, specifico e lenticolare un fondo del privato, già in passato gravato da vincoli espropriativi più volte rinnovati e decaduti e che si vuole ulteriormente vincolare all’ablazione, la variante in questione dev’essere preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento (art. 11 d.P.R. 327/2001) e dev’essere sorretta da una motivazione rafforzata, che dia conto dell’attualità e persistenza dell’interesse pubblico alla realizzazione dell’opera (nel caso di specie, opera viaria) e della mancanza di soluzioni alternative all’esproprio dell’area.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Deposito di documenti direttamente al G.A. e non previamente valutati dalla P.A.

03 Mag 2024
3 Maggio 2024

Nel caso di specie, nel giudizio di impugnazione del provvedimento comunale che autorizzava la costruzione di un ascensore in un condominio, il controinteressato depositava in giudizio una relazione medico-legale relativa ad esami e accertamenti conseguenti a un incidente sugli sci occorso alla moglie.

Il TAR Veneto ha dichiarato che tale documento non poteva essere valutato ai fini della decisione dell’azione di annullamento, sia perché in base al principio tempus regit actum, lo scrutinio di legittimità deve essere effettuato in base alla situazione di fatto e di diritto coeva all’atto, restando pertanto irrilevanti le eventuali sopravvenienze, sia perché tale documentazione era prodotta per la prima volta banco iudicis e non sottoposta al previo vaglio della P.A., cosicché non era esaminabile in prima battuta dal TAR, atteso il divieto di pronuncia del giudice su poteri amministrativi non ancora esercitati.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Atto presupposto e atto consequenziale

03 Mag 2024
3 Maggio 2024

Il TAR Veneto ha affermato che l’azione di annullamento avverso un atto consequenziale (nel caso di specie, il provvedimento di occupazione), laddove volta a far valere profili d’illegittimità derivata di un provvedimento divenuto inoppugnabile (nella specie, l’atto che approva il progetto esecutivo e dichiara la pubblica utilità dell’opera) dev’essere dichiarata inammissibile, in base al principio secondo cui la mancata tempestiva o fruttuosa impugnazione di un atto presupposto, immediatamente lesivo, rende inammissibile per originaria carenza d’interesse il ricorso proposto avverso gli atti consequenziali, attuativi od esecutivi.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Attenzione alle istanze di CTU…

03 Mag 2024
3 Maggio 2024

Il TAR Veneto ha dichiarato inammissibile un’istanza di CTU del tutto esplorativa e generica, nonché non supportata da alcun elemento probatorio a sostegno dei paventati danni alla salute che il privato preconizzava con riguardo ad un’opera pubblica.

Post di Alberto Antico – avvocato

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