Doppia conformitĂ  e diritto di prevenzione

06 Feb 2024
6 Febbraio 2024

Il T.A.R. ricorda che per ottenere la sanatoria edilizia di un’opera abusiva, occorre dimostrare la cd. doppia conformità. Nella medesima sentenza il Collegio afferma che il criterio della prevenzione non può essere utilizzato ai fini della sanatoria, dato che esso non si applica alle sopraelevazioni accessorie realizzate nel corso del tempo - come nel caso di specie - , ma solo alle costruzioni che sono state costruite sul confine, o in deroga all’eventuale distanza prevista dallo stesso, sin dall’origine. In ragione di ciò, il T.A.R. ha disposto l’annullamento del permesso di costruire con il quale il Comune di Verona aveva sanato la sopraelevazione del fabbricato di un piano abitabile e di un sottotetto ad utilizzo soffitta, con creazione di una nuova unità abitativa con accesso indipendente, modifiche distributive e prospettiche.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Sanatoria ex art. 36 T.U. edilizia solo e soltanto se c’è la doppia conformità

06 Feb 2024
6 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha ricordato che non è mai sanabile ex art. 36 d.P.R. 380/2001 l’abuso edilizio che sia in contrasto con gli strumenti urbanistici generali e di attuazione adottati al momento della realizzazione dell’opera e/o al momento della presentazione della domanda.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Autorizzazione paesaggistica in sanatoria e disciplina urbanistica

06 Feb 2024
6 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha affermato che la Soprintendenza, nel decidere una richiesta di autorizzazione paesaggistica in sanatoria, non è tenuta a valutare l’istanza anche alla luce della disciplina urbanistico-edilizia del caso di specie.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sanatoria di un varco d’accesso alla via pubblica

06 Feb 2024
6 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha annullato un diniego di sanatoria del varco di accesso di un immobile alla via pubblica, con contestuale accertamento della pericolosità del varco di accesso e invito al privato alla sua rimozione, a motivo dell’inadeguatezza dell’istruttoria circa l’esistenza di un accesso alternativo alla pubblica via e del difetto di proporzionalità e adeguatezza del provvedimento.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Piano di riordino territoriale del Veneto e prospettive per i piccoli comuni

05 Feb 2024
5 Febbraio 2024
Nel B.U.R. Veneto n. 10 del 19.01.2024 è stata pubblicata la D.G.R.V. n. 17 del 16.01.2024, rubricata "Approvazione aggiornamento del Piano di riordino territoriale. Art. 8 c.8 L.R. 18 del 27.04.2012. Deliberazione/CR n. 39 del 7 aprile 2023".
Con tale deliberazione, in conformità all’art. 8, co. 10 l.r. Veneto 18/2012, si propone l’aggiornamento del Piano di riordino territoriale (PRT), a suo tempo approvato dalla Regione del Veneto con la D.G.R.V. n. 1417 del 06.08.2013.
Le specifiche dell'aggiornamento sono indicate in dettaglio nell'Allegato A.
L'Allegato B denominato “Appendice” contiene le tabelle rappresentative delle principali zonizzazioni di settore, degli ambiti territoriali, l’elenco aggiornato dei Comuni veneti suddivisi per area geografica omogenea, il progetto “Fusioni: obiettivo 500 Comuni”, nonché gli esiti del processo partecipativo con i rappresentanti istituzionali degli Enti locali.
L'Allegato C contiene la tabella riepilogativa delle osservazioni presentate al Piano di Riordino e della loro accoglibilitĂ  o no.

Dettaglio Deliberazione della Giunta Regionale - Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto

AllegatoA Notes_240203_182528

Allegato B Notes_240203_182601

L’abuso edilizio in area demaniale si può solo demolire

05 Feb 2024
5 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha affermato che l’abuso realizzato su suolo di proprietà dello Stato determina l’applicazione dell’art. 35 d.P.R. 380/2001 che, in tale ipotesi, prevede quale unica ed esclusiva conseguenza la demolizione a spese del responsabile. La norma non contempla alcuna ipotesi alternativa alla demolizione, essendo evidentemente preordinata a evitare l’indebito utilizzo del bene demaniale per cui, nei casi di edificazione contra legem, non occorre alcun accertamento ulteriore e occorre verificare solo che trattasi di suolo di proprietà pubblica e che nessun titolo è stato rilasciato. Pertanto, dall’abusività dell’opera scaturisce con carattere vincolato l’ordine di demolizione, che in ragione di tale sua natura non esige una specifica motivazione o la comparazione dei contrapposti interessi, né deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento o tenere conto del lasso di tempo intercorso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Abusi edilizi su aree di proprietĂ  dello Stato: procedimento per demolizione

05 Feb 2024
5 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha affermato che l’abuso realizzato su suolo di proprietà dello Stato determina l’applicazione dell’art. 35 d.P.R. 380/2001, che in tale ipotesi prevede, quale unica ed esclusiva conseguenza, la demolizione a spese del responsabile.

La norma non contempla alcuna ipotesi alternativa alla demolizione, pertanto dall’abusività dell’opera scaturisce con carattere vincolato l’ordine di demolizione, che in ragione di tale sua natura non esige una specifica motivazione o la comparazione dei contrapposti interessi, né deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento o tener conto del lasso di tempo intercorso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Abuso edilizio in area demaniale e destinatario dell’ordine di demolizione

05 Feb 2024
5 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha affermato che l’art. 35 d.P.R. 380/2001 impone la demolizione delle opere eseguite su area demaniale in assenza di permesso di costruire.

Destinatario della diffida a demolire è, ai sensi del comma 1 art. cit., il responsabile dell’abuso, indipendentemente dal successivo trasferimento dell’attività insediata all’interno del manufatto.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Un intervento su un immobile abusivo diventa a sua volta abusivo

05 Feb 2024
5 Febbraio 2024

Il TAR Veneto ha affermato che un’opera edilizia volta ad aggiungere un elemento accessorio e strumentale (nel caso di specie, una tettoia) ad una precedente opera riconosciuta come abusiva (com’era in quel caso la vasca per la raccolta della pollina) è destinata a mutuarne le caratteristiche di illiceità.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Titoli edilizi, sanatorie, repressione degli abusi edilizi … in ordine sparso

05 Feb 2024
5 Febbraio 2024

Nel caso di specie, il privato eseguiva una ristrutturazione pesante; presentava nell’ordine una SCIA, un’istanza di PdC e un’istanza di PdC in sanatoria; non impugnava l’atto di sospensione sine die che il Comune emanava rispetto alla sanatoria; infine impugnava gli atti con cui il Comune reprimeva l’abuso edilizio.

Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso improcedibile, perché la presentazione dell’istanza di sanatoria implica l’ammissione dell’abuso e, a seguire, la mancata impugnazione dell’atto di sospensione sine die doveva intendersi come rigetto della sanatoria stessa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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