La cd. VIA postuma

15 Apr 2025
15 Aprile 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che la VIA costituisce un procedimento finalizzato a valutare la compatibilità ambientale naturalmente preventivo e avente ad oggetto il progetto di un’opera ancora da realizzare e, pertanto, pienamente modificabile in vista del conseguimento dei risultati prefissi dalla disciplina ambientale.

Quando il giudizio di compatibilità ambientale è postumo, ossia a progetto già compiutamente realizzato, e ad opera dunque esistente, il giudizio di VIA deve fare in modo che l’effetto utile della direttiva n. 85/337/CEE del Consiglio del 27 giugno 1985, concernente la VIA di determinati progetti pubblici e privati sia comunque raggiunto, senza tuttavia rimettere in discussione, nella loro interezza, le localizzazioni di tutte le opere e le attività ab antiquo esistenti. Ciò sarebbe contrario al ragionevole bilanciamento che deve esistere tra l’interesse alla tutela ambientale ed il mantenimento della localizzazione storica di impianti e attività, il cui azzeramento sarebbe l’effetto possibile di un’applicazione retroattiva degli standard di valutazione divenuti obbligatori per tutti i progetti successivi al 3 luglio 1988.

Con riferimento ad un impianto preesistente all’introduzione della direttiva, la VIA si impone allorché si debba procedere al rinnovo dell’autorizzazione o al suo ripristino a seguito dell’avvenuta revoca a causa di irregolarità dell’impianto e ciò anche in assenza del compimento di opere o lavori di sorta e dunque con riferimento agli impianti esistenti. Nel caso in cui un impianto preesistente divenga oggetto di ulteriori lavori o attività, la VIA dovrà essere nondimeno recuperata rispetto a tali lavori nella fase del rilascio dell’autorizzazione o anche in sede di rinnovo della stessa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Gli “aventi titolo” alla presentazione di un piano di recupero

15 Apr 2025
15 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha dichiarato che per “aventi titolo” alla redazione e presentazione di un progetto di piano devono intendersi quei soggetti dotati di capacità edificatoria all’interno del piano medesimo: in altre parole, se uno dei proprietari delle aree risulta essere sostanzialmente privo di ius aedificandi, il suddetto progetto potrà essere presentato e valutato anche se da lui non sottoscritto

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Sugli atti unilaterali d’obbligo connessi ai titoli edilizi

15 Apr 2025
15 Aprile 2025

Il TAR Veneto ribadisce che gli atti unilaterali d’obbligo, pur formalmente atti di natura negoziale con cui il privato assume obbligazioni, si caratterizzano per essere teleologicamente orientati al rilascio del titolo edilizio nel quale sono destinati a confluire: non rivestono quindi un’autonoma efficacia negoziale, ma nella sostanza divengono un elemento accidentale del provvedimento stesso, avente natura ibrida tra privato e pubblico, di cui la P.A. può pretendere l’esecuzione.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Contributo di costruzione e obblighi di cessione delle aree

15 Apr 2025
15 Aprile 2025

Il TAR Veneto ricorda che l’obbligo di cedere e/o vincolare ad uso pubblico al Comune una certa quantità di aree a standard, previsto da una specifica norma di piano (e “sancito” in un atto unilaterale d’obbligo), non è confondibile con l’obbligo di versare il contributo di costruzione, ma è ulteriore rispetto ad esso.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Il cambio d’uso da produttivo a commerciale richiede il PdC

14 Apr 2025
14 Aprile 2025

Il Consiglio di Stato, riferendosi a un contenzioso nato nel 2021, ha affermato che il mutamento di destinazione d’uso che comporti una modifica delle sagome e dei volumi degli edifici è sempre sottoposto al regime del permesso di costruire (PdC). Il cambio di destinazione d’uso senza opere è, invece, assoggettato a SCIA qualora intervenga nell'ambito della stessa categoria urbanistica, mentre è richiesto il PdC per le modifiche di destinazione che comportino il passaggio ad una diversa categoria funzionale tra quelle previste dall’art. 23-ter d.P.R. 380/2001 (come, nel caso di specie, dalla categoria produttiva a quella commerciale).

Post di Alberto Antico – avvocato

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La SCIA presentata per realizzare opere che avrebbero richiesto il PdC rimane inefficace sine die

14 Apr 2025
14 Aprile 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che la presentazione di una SCIA afferente a un intervento edilizio (nella specie, il mutamento di destinazione d’uso da attività produttivo-artigianale a commerciale) sottratto al suo ambito applicativo – perché subordinato al diverso strumento del permesso di costruire (PdC) ovvero perché precluso in astratto e a priori – è destinata a rimanere improduttiva di effetti, non essendo invocabile il relativo regime giuridico incentrato sulla tempestività dell’intervento repressivo amministrativo, esercitabile entro rigorosi limiti temporali, superati i quali si consolida la posizione giuridica del privato segnalante. Pertanto, non trova neppure applicazione l’art. 21-nonies l. 241/1990, deputato a disciplinare esclusivamente la diversa fattispecie di esercizio dei poteri inibitori in relazione ad una SCIA efficace ai sensi dell’art. 19 l. cit.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Diniego della Soprintendenza ed interventi di riqualificazione energetica mediante fonti rinnovabili

14 Apr 2025
14 Aprile 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che un pronunciamento sfavorevole della Soprintendenza è destinato a comportare l’arresto del procedimento, per cui tale atto assume i connotati tipici dell’atto coperto da onere di impugnativa.

A seguire, ha annullato un diniego soprintendentizio per difetto di motivazione, in quanto si deve esigere una motivazione particolarmente stringente per il diniego di autorizzazioni paesaggistiche inerenti ad impianti di energia rinnovabile, considerando altresì che la finalità in oggetto ha un valore costituzionale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Impianti fotovoltaici e incremento della produzione agricola

14 Apr 2025
14 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha ritenuto che l’installazione di un impianto fotovoltaico non potesse di per sé sola incrementare la qualità della produzione di un’azienda agricola (ai fini dei bandi AVEPA), in quanto la particolare fonte dell’energia non muta la qualità della produzione: al contrario, elementi tali da migliorare direttamente la produzione possono essere la tecnica di conservazione degli alimenti, le condizioni di allevamento degli animali, ovvero il tipo di mangime impiegato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Valutazione dell’interesse nell’acquisizione sanante

14 Apr 2025
14 Aprile 2025

Il TAR Veneto evidenzia la necessità di individuare gli interessi pubblici alla base dell’acquisizione sanante, di compararli con quelli privati che vengono lesi dall’adozione del provvedimento

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Atto unilaterale d’obbligo e prescrizione

14 Apr 2025
14 Aprile 2025

Il TAR Veneto afferma che non si prescrivono le previsioni (di natura civilistico-urbanistica, quale è la cessione di una certa quota di aree a standard) di cui a un atto unilaterale d’obbligo annesso ad un titolo edilizio, di fatto costituendo il contenuto di tale provvedimento.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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