I poteri della Stazione appaltante nei confronti delle modificazioni soggettive dell’esecutore negli appalti pubblici

06 Giu 2018
6 Giugno 2018

Il TAR Palermo offre un’applicazione dell’art. 116 del vecchio Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 163/2006), in particolare sul potere di opposizione della Stazione appaltante alla cessione d’azienda, ovvero all’atto di trasformazione, fusione e scissione del soggetto esecutore di un appalto pubblico, il quale deve darne comunicazione nelle forme di cui all’art. 1 d.P.C.M. 11 maggio 1991, n. 187.

Il potere inibitorio e ripristinatorio in capo alla p.a. deve essere esercitato nei sessanta giorni successivi alla comunicazione di cui supra. Trascorso tale termine, matura il silenzio-assenso: esso potrà essere rimosso solo in autotutela, ovvero con tutti i requisiti di cui all’art. 21-nonies l. 241/1990.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Quando il comune acquisisce l’immobile abusivo, deve emettere l’ordine di sgombero

06 Giu 2018
6 Giugno 2018

Il TAR Veneto chiarisce che, quando il comune acquisisce l'immobile abusivo (non demolito dai responsabili) può ( e deve) emettere anche l'ordine di sgombero dello stesso.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato   

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Chi utilizza un immobile per mera tolleranza non è legittimato a impugnare l’ordinanza di rimozione degli abusi edilizi

05 Giu 2018
5 Giugno 2018

Il TAR Veneto si occupa della legittimazione dell'utilizzatore di un immobile a impugnare l'ordinanza che ordina di eliminare gli abusi edilizi.

Questi ne subirebbe effetti lesivi indiretti, legittimanti l’impugnativa, soltanto se avesse un titolo giuridico di godimento dell’immobile in virtù di un rapporto obbligatorio con la proprietà, che, invece, era assente nel caso esaminato.

La eventuale disponibilità di fatto (che parte ricorrente aveva tentato di documentare mediante il pagamento delle utenze), dovuta a mera tolleranza, cortesia, o “affectio familiaris”, non costituisce una posizione legittimante al ricorso.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato 

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La possibilitĂ  di fare valere l’usucapione davanti al TAR

05 Giu 2018
5 Giugno 2018

Capita spesso che la sorte di un ricorso davanti al giudice amministrativo dipenda dal fatto di avere usucapito la proprietĂ  di un bene immobile o un altro diritto reale sullo stesso, per esempio ai fini della legittimazione a ricorrere, quando questa spetti al proprietario, oppure anche per decidere la causa nel merito.

Una questione ancora tutta da sviscerare è se sia usucapibile la deroga alla distanza dai confini (il problema nasce dal fatto che spesso le norme tecniche comunali stabilisco che la deroga sia possibile in presenza di un atto di assenso del confinante, scritto e trascritto, cosicchè bisogna capire se l'usucapione equivalga a tale assenso).

Di solito si tende a pensare che l'usucapione sia una questione che spetta al giudice ordinario, tuttavia, come ricorda una sentenza del TAR Veneto, anche il giudice amministrativo può accertarlo in via incidentale.     

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

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Quando si possono sindacare le scelte urbanistiche?

05 Giu 2018
5 Giugno 2018

Il T.A.R. ricorda in che limiti si possono sindacare le scelte urbanistiche di un Comune.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Il vizio di sviamento di potere

05 Giu 2018
5 Giugno 2018

Il T.A.R. chiarisce quando ricorre questa figura sintomatica di eccesso di potere.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Impugnabilità della gara di appalto per vizi riguardanti i “requisiti di esecuzione” del contratto da stipulare in seguito all’aggiudicazione

05 Giu 2018
5 Giugno 2018

Recentemente il TAR Piemonte, in una propria sentenza, ha affrontato alcune questioni in materia di legittimazione ad impugnare gli atti di indizione di una gara di appalto. Secondo il giudice amministrativo, infatti, il soggetto non partecipante può comunque impugnare direttamente l’atto anche per vizi riguardanti i c.d. “requisiti di esecuzione” qualora gli stessi siano oggettivamente impossibili. Con “requisiti di esecuzione” si devono intendere le obbligazioni che condizionano l’esecuzione dell’obbligazione principale discendente dal contratto da stipularsi.

Tale ragionamento si fonda sull’analogia delle rationes sottese all’impugnazione dei requisiti, comparate con l’ipotesi di impugnazione della clausola immediatamente escludente: in entrambi i casi il soggetto potenzialmente partecipante non prende parte alla gara sia per evitare uno spreco di risorse (al momento di presentazione della domanda ovvero di esecuzione post-aggiudicazione), sia al fine di tutelare la correttezza della gara di appalto.

Ne consegue che è inammissibile il ricorso presentato da un soggetto che non ha partecipato alla gara, qualora i “requisiti di esecuzione” non siano sostanzialmente impossibili da adempiere, ma solamente particolarmente gravosi per il privato.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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La localizzazione degli esercizi commerciali ed il ruolo del SIAD

04 Giu 2018
4 Giugno 2018

Il Tar Napoli chiarisce che, a dispetto della Direttiva “Bolkestein”, la disciplina urbanistica deve essere la prima ad essere tenuta in considerazione al fine di valutare l'assentibilità di un'attività commerciale.

Nella stessa pronuncia i Giudici campani affermano che il SIAD è lo strumento che regola l’area interessata dalla localizzazione di insediamenti commerciali e, nel caso di non coincidenza tra quest’ultimo e la disciplina degli strumenti urbanistici, ad esempio il PRG, la difformità andrebbe interpretata, qualora possibile, in ottica integrativa da parte delle disposizioni del SIAD rispetto a quelle del PRG.

Post di Erica Cunico – dottoressa in giurisprudenza

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Per la realizzazione di un deposito a cielo aperto sono dovuti gli oneri di urbanizzazione?

04 Giu 2018
4 Giugno 2018

Dall’unica sentenza che abbiamo reperito che si occupa espressamente della questione si ricava che, nel caso in cui si debba realizzare un deposito a cielo aperto strumentale ad una principale attività produttiva, gli oneri di urbanizzazione non sono dovuti.

Invece, in ipotesi di utilizzo di tale tipo di deposito come ulteriore attivitĂ  collaterale a quella principale gli oneri devono essere interamente versati.

L’amministrazione comunale, in sede di corretta determinazione dei contributi urbanistici deve individuare e calcolare il quantum contributivo tenendo conto dell’esatta qualificazione del complessivo intervento assentito e dell’effettiva qualificazione dell’attività svolta nel nuovo edificio oggetto di permesso di costruire.

Tale impostazione viene ripresa anche in recenti sentenze del Consiglio di Stato e del Tar Veneto del 2017 relative a magazzini per lo stoccaggio di prodotti e deposito di merci.

Post di Erica Cunico – dottoressa in giurisprudenza

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Termini processuali per i ricorsi in materia di opposizione all’indennità per la cd. acquisizione sanante: un auspicio di giustizia sostanziale

04 Giu 2018
4 Giugno 2018

Il 31 maggio 2018 è stato pubblicato su questo sito il post :"Termine per impugnare davanti alla Corte di Appello un provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42 bis D.P.R. 08.06.2001 n.327".

Pubblichiamo un commento sulla questione del dott. Alberto Antico

commento

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