La Corte di giustizia UE sulla responsabilità solidale tra autore dell’illecito e proprietario dei terreni in caso di inquinamento

26 Lug 2017
26 Luglio 2017

Una sentenza della Corte di Giustizia UE afferma quanto segue:

1)      Le disposizioni della direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, lette alla luce degli articoli 191 e 193 TFUE devono essere interpretate nel senso che, sempre che la controversia di cui al procedimento principale rientri nel campo di applicazione della direttiva 2004/35, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare, esse non ostano a una normativa nazionale che identifica, oltre agli utilizzatori dei fondi su cui è stato generato l’inquinamento illecito, un’altra categoria di persone solidamente responsabili di un tale danno ambientale, ossia i proprietari di detti fondi, senza che occorra accertare l’esistenza di un nesso di causalità tra la condotta dei proprietari e il danno constatato, a condizione che tale normativa sia conforme ai principi generali di diritto dell’Unione, nonché ad ogni disposizione pertinente dei Trattati UE e FUE e degli atti di diritto derivato dell’Unione.

2)      L’articolo 16 della direttiva 2004/35 e l’articolo 193 TFUE devono essere interpretati nel senso che, sempre che la controversia di cui al procedimento principale rientri nel campo di applicazione della direttiva 2004/35, essi non ostano a una normativa nazionale, come quella controversa nel procedimento principale, ai sensi della quale non solo i proprietari di fondi sui quali è stato generato un inquinamento illecito rispondono in solido, con gli utilizzatori di tali fondi, di tale danno ambientale, ma nei loro confronti può anche essere inflitta un’ammenda dall’autorità nazionale competente, purché una normativa siffatta sia idonea a contribuire alla realizzazione dell’obiettivo di protezione rafforzata e le modalità di determinazione dell’ammenda non eccedano la misura necessaria per raggiungere tale obiettivo, circostanza che spetta al giudice nazionale verificare.

Post di Daniele Iselle - funzionario comunale
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Il Comune può limitare l’apertura delle sale da gioco

26 Lug 2017
26 Luglio 2017

Il T.A.R. Veneto conferma che il Comune può legittimamente limitare l’apertura delle sale da gioco. Nel caso di specie il Comune di Venezia aveva proibito l’apertura di queste attività entro il raggio di 500 metri dai luoghi sensibili.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Abusi edilizi e ordine di demolizione

26 Lug 2017
26 Luglio 2017

Il T.A.R. Trento ricorda i noti principi in materia di repressione degli abusi edilizi, dando atto della questione rimessa Ad.Pl. del Consiglio di Stato sulla necessità di motivare, in maniera più approfondita, l’ordine demolitorio relativo ad opere abusive esistenti da molto tempo e nei casi in cui vi sia un c.d. affidamento qualificato del privato.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Giudice di pace competente per le violazioni accertate col sistema SICVE (c.d. “Tutor”)

26 Lug 2017
26 Luglio 2017

Una sentenza del Tribunale di Vicenza chiarisce quale sia il Giudice di pace competente per i ricorso avverso le violazioni accertate col sistema SICVE (c.d. "Tutor").

La sentenza afferma che, non potendo conoscere con precisione il punto esatto in cui il conducente di un’auto ha superato i limiti di velocità, per stabilire il giudice competente a conoscere dell’opposizione potrà utilmente farsi ricorso all’art. 9 c.p.p., laddove prevede che se la competenza non possa essere determinata secondo il principio generale di cui all’articolo precedente (ossia con riferimento al luogo in cui il reato è stato consumato), la competenza è del giudice dell’ultimo luogo in cui è avvenuta una parte dell’azione o dell’omissione .

Pertanto se il veicolo percorre un tratto di strada compreso tra due Comuni limitrofi, si deve ritenere che la competenza territoriale è del Giudice di Pace dove è situata la porta di uscita del sistema Sicve.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
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Ordine di demolizione e sanatoria

25 Lug 2017
25 Luglio 2017

Il T.A.R. Milano conferma che la presentazione di un’istanza di sanatorie determina l’inefficacia dell’ordine demolitorio: il Comune, pertanto, se respinge l’istanza del privato, dovrà emettere un nuovo ordine di rimessione in pristino.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Accesso a denunce, esposti e verbali di accertamento

25 Lug 2017
25 Luglio 2017

L’art.29 del regolamento sul procedimento amministrativo di un comune stabilisce i casi di esclusione dell’accesso tra cui “denuncia, esposti, verbali di accertamento relativi a violazioni, irregolarità…”.

Il comune, applicando tale articolo, ha respinto la richiesta di vedere la denuncia presentata da un privato.

Il TAR ha respinto il ricorso, in quanto è stato impugnato solo il diniego e non anche l'articolo 29.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato
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Autorità di pubblica sicurezza e porto d’armi

25 Lug 2017
25 Luglio 2017

Il T.A.R. si sofferma sui poteri discrezionali che spettano all’autorità di pubblica sicurezza in materia di rilascio dell’autorizzazione al porto d’armi.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Come va interpretata la lex specialis?

25 Lug 2017
25 Luglio 2017

Il T.A.R. Veneto ricorda come si devono interpretare le norme contenute nel bando di gara.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Sulla colpa della P.A. ai fini del risarcimento del danno nel caso di autotutela illegittima

24 Lug 2017
24 Luglio 2017

Segnaliamo una sentenza del Consiglio di Stato in materia di presupposti per ottenere il risarcimento dei danni, nel caso in cui la P.A. abbia annullato in autotutela un proprio provvedimento e poi il provvedimento di autotutela sia stato annullato dal giudice amministrativo, perchè ritenuto illegittimo.

Il Consiglio di Stato precisa che non può sussistere una forma di responsabilità oggettiva che prescinda dall’accertamento della colpevolezza (e questo sia nel caso in cui si tratti di un diritto soggettivo sia di un interesse legittimo).

Il Consiglio di Stato, però, precisa che in presenza di atti illegittimi la colpa in astratto si potrebbe presumere, integrando l’accertamento dell’illegittimità, ai sensi degli artt. 2727 e 2729, comma 1, c.c., una forma di presunzione semplice in ordine alla sua sussistenza in capo all’Amministrazione tuttavia anch’essa superabile da prova contraria.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Il TAR Veneto afferma che il contributo straordinario (perequazione) non è incostituzionale

24 Lug 2017
24 Luglio 2017

Il TAR Veneto ha deciso un ricorso in cui la parte ricorrente eccepiva l’illegittimità costituzionale dell’art. 16, comma 4, lett. d-ter), e comma 5, del DPR 6 giugno 2001, n. 380, aggiunto dall’art. 17, comma 1, lettera g), del decreto legge 11 settembre 2014, n. 133, convertito in legge 11 novembre 2014, n. 164, per contrasto con gli artt. 3, 23, 42 e 117 della Costituzione e dell’art. 1 della Convenzione EDU.

Il Collegio, ha ritienuto manifestamente infondate le questioni sollevate.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

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