Convegno sugli effetti del PGRA sulla pianificazione urbanistica e sulla attività edilizia
Il convegno dell'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e conservatori della Provincia di Padova organizzato inizialmente per mercoledì 7 dicembre 2002 ore 14.30 - 17.30 in diretta streaming sugli effetti del PGRA (Piano di gestione del rischio alluvioni) sulla pianificazione urbanistica e sulla attività edilizia, moderato dall'architetto Fiorenza Dal Zotto, PER RAGIONI ORGANIZZATIVE E' STATO SPOSTATO A VENERDI' 16 DICEMBRE 2022, con lo stesso orario.
Consultare l'Ordine per le modalità di accesso al seminario.
SI CERTO LA QUESTIONE DEL + 50 E LE CONSEGUENZE SU DISTANZE, ALTEZZE, RISPETTO DELLE NORME SULL’ ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE SARANNO OGGETTO DI SPECIFICO APPROFONDIMENTO DA PARTE DELL’AVV. VERONESE.
Se si poteva rispondere al posto del 07-12-2022:
La quota di sicurezza idraulica di 0,5 m nelle zone a pericolosità moderata P1
Mi spiace, è colpa mia, mi sono ripresa solo ieri da un Covid molto debilitante e non sarei stata in grado di fare da moderatore neppure da remoto. Mi scuso del disagio e confido nella vostra comprensione. Fiorenza Dal Zotto
Grazie- possiamo anche farne a meno- c erano comuni che avevano spostato pure gli orari del pubblico per farlo e che per venerdì 16 non possono esserci-
Il seminario è stato spostato al 16 dicembre
Domanda per L’ing. Baldo-
Sera era possibile che gli Uffici comunali producano l’attestazione di rischio
idraulico – tramite HEROLite-
URBANISTICA CAMPOSAMPIERO
Bisogna iscriversi è a pagamento-
URBANISTICA CAMPOSAMPIERO
Non si capisce come mai manca il Distretto Alpi Orientali al Convegno- vista l’importanza dei temi trattati
URBANISTICA CAMPOSAMPIERO
Se si tratta di un seminario in diretta streaming, immagino lo stesso giorno si possa accedere attraverso il sito dell’Ordine-
La presente per rendere noto cosa diceva il consorzio di bonifica “ Snistra Medio Brenta” in data 20 maggio 1991
OGGETTO:
Osservazioni sullo stato di conservazione dell’efficienza idraulica della rete scolante comprensoriale
Con la presente si vuole evidenziare un preoccupante e a volte incontrollato fenomeno che avviene nel territorio con sempre maggior frequenza: trattasi dell’indiscriminato tombinamento e di alterazione di vari tratti di fossati comunali o privati, eseguito a cura dei frontisti o degli enti pubblici stessi.
Le motivazioni addotte sono generalmente di ordine igienico -sanitario o viario e quasi mai sono giustificate da esigenze idrauliche di scolo.
Tali interventi, anche se puntuali e interessanti la rete idraulica secondaria, risultano, nel con testo generale, di notevole peso per l’efficienza dell’ intero sistema di bonifica del territorio; essi infatti provocano una indesiderata forte diminuzione della capacità d’invaso della rete idraulica e nel contempo riduco no drasticamente i tempi di corrivazione; ciò significa in termini idraulici un eccessivo aumento delle portate di piena che vanno a scaricarsi nei collettori principali, approvandone l’efficienza e la capacità di scolo.
Anche sotto l’aspetto ambientale l’opera di tombinamento risulta assai negativa in quanto distrugge una preziosa componente dell’eco-sistema locale e riduce
notevolmente l’indispensabile capacità auto-depurativa dei suddetti canali naturali.
Pertanto, alla luce di quanto brevemente
sopra accennato, si vuole, con la presente, sensibilizzare codesto Comune sulla necessità che vengano ridotte al massimo le autorizzazioni a opere di tombinatura o di riduzione della rete idraulica di scolo, nel territorio e che comunque ogni intervento venga preventivamente concordato con lo scrivente, a cui spetta l’onere del controllo e di polizia di tutte le opere, anche private, legate alla bonifica.
Al fine poi di evitare l’insorgere di tali tipi di richieste e di esigenze, (legate soprattutto a motivazioni di ordine igienico, quali il ristagno delle acque putride), che spingono ad eseguire interventi non solo inutili ma anche dannosi, si invitano le autorità locali ad attivarsi maggiormente per mantenere efficienti i suddetti scoli secondari con periodici interventi di espurgo manutentorio, salvaguardando nel contempo la qualità delle acque scolanti attraverso l’auspicata e improcrastinabile eliminazione degli scarichi inquinanti.
Fiducioso in una proficua collaborazione porgo i più cordiali saluti.
B.giorno a tutti, ho provato a contattare l’ord arch pd per partecipare al seminario, vista l’importanza dei temi trattati. Purtroppo non ho avuto risposte circa la possibilità di partecipare come Comune. Ci sono novità in merito ? grazie mille
Domanda per L’ing. Baldo-
Se poteva spiegare la differenza tra:
La verifica di compatibilità idraulica, già prevista per la redazione di varianti al PI e/o di PUA / interventi edilizi diretti (nei casi previsti dalle ordinanze del Commissario delegato per gli allagamenti del 2008), e la verifica della compatibilità idraulica condotta sulla base della scheda tecnica allegata alle norme (Allegato A punti 2.1 e 2.2) garantendo comunque il non superamento del rischio specifico medio R2.
23-11-2022
Premesso che nei vari incontri che ha tenuto il Distretto, alla domanda su come mai oggi mi ritrovo un’area in zona P2/R3 è sempre stata data risposta: che il PGRA non ha fatto altro che raccogliere e fare la trasposizione di quello che era la cartografia del PAI ed anche il PGRA dei 6 anni precedenti, etc…
Ora la domanda è: come mai i relatori hanno come tema :
-ILLUSTRAZIONE DEI PRINCIPALI EFFETTI DEL PGRA SULLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE COMUNALE –
-ANALISI DELLE CRITICITA’ DERIVANTI DALL’APPLICAZIONE DELLE NORME DEL PIANO NEI PROCEDIMENTI EDILIZI E URBANISTICI.
Come si è lavorato fino al 4 febbraio 2022-
cercheremo di rispondere a tute queste domande, le ho segnate. Intanto grazie
Nel caso di demolizione e ricostruzione di un edificio in zona P1 posto a quota 0,00 sul piano campagna che allo stato attuale non rispetta le distanze dai confini/fabbricati/strade, la ricostruzione dovrà avvenire a quota +50 dal piano campagna?
Se si, la ricostruzione avrebbe altezza e sagoma maggiori rispetto all’esistente, incidendo inevitabilmente sui diritti dei terzi confinanti, ovvero anche con problemi di “raccordo” con la quota strada esistente, ci sono soluzioni alternative?
Mi pare che il comune in fase istruttoria, possa solo comunicare al tecnico, se non ha lui stesso valutato, in che zona di pericolosità e di rischio ricade l’ intervento, citanto l articolo, per esempio il 14 delle norme del Pgra. Se si poteva spiegare che cosa può fare il comune di fronte ad una valutazione di rischio inferiore o uguale a R2 presentato…
Una domanda tecnica:
come si fa in una eventuale demo/ricostruzione, lasciando inalterata la quota di calpestio, a stabilire attraverso l’attestato di rischio idraulico, tramite HEROLite, che la CLASSE di rischio attuale è R2 (in base alla cartografia) e la classe di rischio prevista è R1-
Era da chiarire, rispetto al webinar fatto qui dentro a fine maggio, e ai vari incontri fatti dal Distretto dal mese di marzo, per gli interventi ricadenti in P2 / R3 cosa era possibile fare, e nel caso della zona P1 visto che comunque in ogni caso l’intervento deve essere collocato a una quota di sicurezza idraulica pari ad almeno 0,5 m sopra il piano campagna, pareva ci fosse una “deroga” , nell’impossibilità di rispettare la norma sulle barriere architettoniche. Mi pare ne parlava l’Ing. Lanna del Distretto, nei vari incontri tenutisi- Per il resto ad oggi si chiede che sia accertato il non superamento del rischio specifico medio R2, altrimenti la verifica della compatibilità idraulica. (All. A punti 2.1 e 2.2)-
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