Tag Archive for: venetoius

Le grandi strutture di vendita

11 Giu 2024
11 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha offerto un’applicazione dell’art. 57, co. 3 l.r. Veneto 45/2017, che assoggetta le aree da destinare all’insediamento di grandi strutture di vendita superiori agli 8.000 mq (ossia il grande centro commerciale e il parco commerciale, come definiti dall’art. 3, co. 1, lett. g l.r. Veneto 50/2012) alla pianificazione coordinata tra più Comuni, ad eccezione dei casi in cui vi siano pregresse conformazioni urbanistiche alla data di entrata in vigore della legge, ossia il 29 dicembre 2017.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Azione di rivalsa per le spese sostenute dal consorzio obbligatorio ai sensi della l.r. Veneto 61/1985

07 Giu 2024
7 Giugno 2024

L’art. 62, co. 4 l.r. Veneto 61/1985, ora abrogato, recitava: “L’intervenuta costituzione del Consorzio obbligatorio costituisce titolo per il Sindaco per procedere all’occupazione temporanea degli immobili degli aventi titolo dissenzienti e affidarli al Consorzio per l’esecuzione degli interventi previsti, con diritto di rivalsa delle spese sostenute nei confronti degli aventi titolo, oppure per procedere all’espropriazione degli stessi immobili da cedere al Consorzio obbligatorio ai prezzi corrispondenti all’indennità di esproprio”.

La Corte d’appello di Venezia ha affermato che la rivalsa in questione è consentita non per qualsiasi tipologia di spese sostenute dal consorzio obbligatorio, bensì soltanto per quelle relative alle occupazioni temporanee degli immobili dei proprietari dissenzienti ed al loro affidamento (o alla loro acquisizione) al consorzio onde eseguire gli interventi programmati dal Comune attraverso il comparto.

Una volta azionata in primo grado l’azione di rivalsa, viola il divieto di nova in appello la richiesta delle medesime somme a titolo di obbligazione propter rem di natura solidale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Consorzio obbligatorio ai sensi della l.r. Veneto 61/1985 e questioni di giurisdizione

07 Giu 2024
7 Giugno 2024

La Corte d’appello di Venezia ha affermato che spetta al G.O. conoscere dell’azione di rivalsa da parte dei proprietari esecutori nei confronti di quelli dissenzienti, prevista dall’art. 62, co. 4 l.r. Veneto 61/1985, ora abrogato: “L’intervenuta costituzione del Consorzio obbligatorio costituisce titolo per il Sindaco per procedere all’occupazione temporanea degli immobili degli aventi titolo dissenzienti e affidarli al Consorzio per l’esecuzione degli interventi previsti, con diritto di rivalsa delle spese sostenute nei confronti degli aventi titolo, oppure per procedere all’espropriazione degli stessi immobili da cedere al Consorzio obbligatorio ai prezzi corrispondenti all’indennità di esproprio”.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Pubblicata sul B.U.R. una nuova legge regionale in materia di ambiente: dubbi sulla sua costituzionalitĂ  per mancato adeguamento alla normativa statale

04 Giu 2024
4 Giugno 2024

Con la l.r. Veneto 27 maggio 2024, n. 12 (pubblicata sul Bur n. 70 del 31.05.2024), è stata approvata la Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), valutazione di impatto ambientale (VIA), valutazione d’incidenza ambientale (VINCA) e autorizzazione integrata ambientale (AIA).

La legge regionale è disponibile al seguente link:

https://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioLegge.aspx?id=531079.

Gli interpreti sollevano alcuni dubbi sulla sua costituzionalità, perché tale legge regionale sembra non tenere conto della disciplina statale in materia di provvedimenti ambientali.

Ad esempio, il paragrafo 4.3 dell’Allegato al d.m. Ambiente del 30 marzo 2015, n. 52, recante le Linee guida per la verifica di assoggettabilità a VIA dei progetti di competenza delle Regioni e Province autonome, previsto dall’art. 15 d.l. 91/2014, come convertito dalla l. 116/2014, afferma: “Per i progetti localizzati in aree considerate sensibili in relazione alla capacità di carico dell’ambiente naturale, le soglie individuate nell'allegato IV della parte seconda del decreto legislativo n. 152/2006 sono ridotte del 50%”.

La legge regionale non sembra tenere conto di questo parametro.

Inoltre, il decreto del Ministero della Salute del 27 marzo 2019, recante le Linee guida per la valutazione di impatto sanitario (VIS) – decreto voluto dal d.lgs. 104/2017, al fine di recepire la direttiva 2014/52/UE – afferma che la VIS stessa deve essere parte integrante della VIA per determinati progetti.

Questa circostanza non sembra riportata nella legge regionale.

La Corte costituzionale a più riprese ha affermato che le Regioni non hanno il potere di diminuire la tutela ambientale disposta dalle norme statali, bensì la più solo aumentarla.

La questione sulla costituzionalità o no della l.r. Veneto 12/2024 è naturalmente assai complessa, stante il complicato intreccio tra normativa dell’UE, dello Stato e delle Regioni, nonché stante il diverso rango gerarchico tra un decreto ministeriale (che però attua disposizioni sovraordinate) e una legge regionale.

Post di Daniele Iselle

Il recepimento della Regione del Veneto dell’art. 2-bis d.P.R. 380/2001

28 Mag 2024
28 Maggio 2024

Il TAR Veneto ha offerto un’applicazione dell’art. 8, co. 4-bis l.r. Veneto 4/2015, introdotto dall’art. 66, co. 1 l.r. Veneto 30/2016, secondo cui, in attuazione dell’art. 2-bis d.P.R. 380/2001, ai fini del calcolo della distanza minima tra pareti finestrate ex art. 9 d.m. 1444/1968, non sono computati gli sporti e gli elementi a sbalzo, compresi terrazze e balconi non chiusi, aggettanti dalla facciata dell’edificio per non più di 1,50 metri. Resta fermo il rispetto delle disposizioni del codice civile relative alle distanze tra costruzioni nonché quelle relative all’apertura di vedute dirette e balconi sul fondo del vicino.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Incostituzionale la legge veneta sull’edilizia residenziale pubblica che poneva come requisito la residenza in Veneto per almeno 5 anni (anche non continuativi, nell’arco dei precedenti 10 anni)

24 Apr 2024
24 Aprile 2024

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 25, co. 2, lett. a l.r. Veneto 3 novembre 2017, n. 39 (Norme in materia di edilizia residenziale pubblica), nella parte in cui nega l’accesso all’edilizia residenziale pubblica a chi, italiano o straniero, al momento della richiesta non sia residente nel territorio della Regione da almeno 5 anni, pur se calcolati nell’arco degli ultimi 10 e maturati eventualmente anche in forma non continuativa.

Il requisito della residenza prolungata nella Regione non presenta alcuna ragionevole correlazione con il soddisfacimento dell’esigenza abitativa di chi si trova in una situazione di bisogno. Anzi, tale criterio contrasta con la circostanza per cui proprio chi versa in stato di bisogno si vede più di frequente costretto a trasferirsi da un luogo all’altro spinto dalla ricerca di opportunità di lavoro. Del resto, la permanenza per almeno 5 anni nella Regione, accertata nell’arco di un decennio, non induce a ritenere che vi sarà un futuro radicamento nel territorio, né serve a valorizzare il tempo dell’attesa nell’accesso al beneficio, esigenza che si può semmai riflettere nell’anzianità di presenza nella graduatoria di assegnazione.

Resta fermo il requisito della residenza anagrafica nel Veneto alla data di scadenza del bando di concorso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Abusi edilizi su aree di proprietĂ  dello Stato e diritto intertemporale

22 Apr 2024
22 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha affermato che la normativa statale sopravvenuta di cui agli artt. 27, 31 e 35 d.P.R. 380/2001 hanno sostituito la procedura prevista dagli artt. 92 e 95 l.r. Veneto 61/1985, fra l’altro attribuendo al dirigente o al responsabile del competente ufficio comunale la competenza in materia di vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia e di interventi repressivi, con esclusione del coinvolgimento di organi politici come il Consiglio Comunale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Oblazione per il rilascio del condono del 2003

13 Mar 2024
13 Marzo 2024

Il TAR Veneto ha affermato che la normativa da applicare per la determinazione dell’entità dovuta a titolo di oblazione per il cd. terzo condono (d.l. 269/2003, come convertito dalla l. 326/2003) è quella regionale veneta (l.r. Veneto 21/2004).

La legislazione nazionale si applica esclusivamente ogniqualvolta le Regioni, nella propria autonomia, non abbiano disposto diversamente.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sull’interpretazione della normativa condonistica

13 Mar 2024
13 Marzo 2024

Il TAR Veneto ribadisce la natura eccezionale della disciplina sul condono, e quindi la necessitĂ  di interpretarla in modo restrittivo; non sarebbe quindi essere costituzionalmente legittima una normativa di dettaglio che allarghi le maglie del condono.

Si ricorda che la l. R.V. n. 21/2004 ha passato il vaglio della Corte Costituzionale (sent. n. 49/2006), nella parte in cui pone parametri piĂą stringenti rispetto alla normativa statale.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Come leggere l’art. 92 della l. R.V. n. 61/1985?

11 Mar 2024
11 Marzo 2024

Il TAR Veneto evidenzia che l’art. 92, co. 4 della l. R.V. n. 61/1985 deve essere interpretato secondo Costituzione: e pertanto, la disposizione deve essere intesa nel senso in cui le uniche opere abusive che possono essere mantenute sono quelle che sono conformi agli strumenti urbanistici alla luce di presupposti normativamente determinati.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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