Author Archive for: SanVittore

Procedimento ex art. 7 d.P.R. n. 160/2010

16 Set 2024
16 Settembre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che l’art. 7 del d.P.R. n. 160/2010 sul provvedimento unico non si applica ai procedimenti in cui rilevano profili urbanistici.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Il ricorso collettivo al G.A.

14 Set 2024
14 Settembre 2024

Il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha affermato che i presupposti di ammissibilità del ricorso collettivo (in primo grado) sono: a) la mancanza del conflitto di interesse tra i ricorrenti; b) l’identità di situazioni sostanziali e processuali, dovendo cioè le domande giudiziali essere identiche nell’oggetto e gli atti impugnati contraddistinti dal medesimo contenuto e censurati per gli stessi motivi.

Per parte sua, il Giudice d’appello è tenuto a valutare, anzitutto, l’ammissibilità dell’appello in relazione alle peculiari regole disciplinanti (oltre i presupposti processuali, anche) le condizioni dell’impugnazione, ossia la legittimazione di cui all’art. 102 c.p.a. e l’interesse ad impugnare in ragione del principio della soccombenza, per poi, eventualmente, valutare financo la sussistenza delle condizioni dell’azione (possibilità giuridica, legittimazione ed interesse a ricorrere), onde sindacare l’ammissibilità del ricorso di primo grado.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il discorso di Mario Draghi, il commento critico di Daniele Iselle e le risposte della Intelligenza Artificiale

14 Set 2024
14 Settembre 2024

Il discorso di Draghi, il mio commento critico e le risposte dell’intelligenza artificiale

Antenne telefoniche e vincolo paesaggistico

13 Set 2024
13 Settembre 2024

Il TAR Catania ha affermato che è illegittimo per difetto di motivazione il parere negativo reso dalla Soprintendenza nel procedimento per il rilascio di autorizzazione all’installazione di infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione, che si limiti a rilevare l’esistenza di un vincolo paesaggistico sull’area, essendo necessaria una valutazione dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo calibrata sulla concreta situazione di fatto e non limitata ad affermazioni generiche e stereotipate, neppure con riferimento all’esistenza di precedenti impianti sull’area e al possibile effetto cumulativo, che deve essere valutato in concreto e in rapporto al contesto di riferimento.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Antenne telefoniche e vincolo paesaggistico: può formarsi il silenzio-assenso

13 Set 2024
13 Settembre 2024

Il TAR Catania ha affermato che il silenzio-assenso sull’istanza di autorizzazione all’installazione di infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione si forma per effetto del decorso del termine di 60 giorni dalla presentazione del progetto e della relativa domanda, ai sensi dell’art. 44 d.lgs. 259/2003, senza che assuma rilevanza ostativa l’omesso rilascio del parere favorevole della preposta Autorità sulla compatibilità paesaggistica, né l’omessa convocazione della conferenza di servizi ad opera del RUP, tenuto conto delle finalità acceleratorie e semplificatorie proprie della disciplina in tema di comunicazioni elettroniche.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Commissione per la Salvaguardia di Venezia

13 Set 2024
13 Settembre 2024

Il TAR Veneto ha ribadito che la Commissione per la Salvaguardia di Venezia era nata come organo transitorio, che ha cessato le sue funzioni con l’approvazione del Piano di Area della Laguna e dell’Area Veneziana (PALAV), sostitutivo del piano comprensoriale, e a cui si è adeguato il Comune di Venezia in sede di strumentazione urbanistica.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Accesso agli atti difensivo

13 Set 2024
13 Settembre 2024

Il TAR Veneto ricorda che l’accesso documentale difensivo può essere esercitato indipendentemente dai poteri istruttori del giudice civile, nonché che la P.A. non può svolgere alcuna valutazione relativamente all’ammissibilità, all’influenza e alla rilevanza dei documenti richiesti nel processo, salvo nelle ipotesi di evidente assoluta mancanza di collegamento e le esigenze difensive affermate dal privato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Regolamento sulla cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti

13 Set 2024
13 Settembre 2024

Il decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica 28 giugno 2024, n. 127 Regolamento reca la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione e altri rifiuti inerti di origine minerale.

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/09/11/24G00144/sg

Questo decreto italiano stabilisce criteri specifici in base ai quali determinati tipi di rifiuti inerti possono essere considerati non più rifiuti. Questo processo è spesso definito “end-of-waste”. Una volta che questi materiali soddisfano i criteri specificati, possono essere riutilizzati come aggregati in vari progetti di costruzione.

Perché è importante?

  • Tutela ambientale: riciclando i rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni, il decreto promuove un’economia circolare e riduce la quantità di materiale inviato in discarica.
  • Conservazione delle risorse: il riutilizzo dei materiali di scarto preserva le risorse naturali.
  • Riduzione dei costi: l’utilizzo di aggregati riciclati può essere più conveniente rispetto all’impiego di materiali vergini.

Punti chiave del decreto:

  • Rifiuti ammissibili: il decreto definisce tipologie specifiche di rifiuti inerti derivanti da attività di costruzione e demolizione, nonché altri rifiuti minerali, che possono essere riciclati.
  • Processo di riciclaggio: i rifiuti devono essere sottoposti a specifici processi di trattamento, come frantumazione, vagliatura e separazione, per soddisfare gli standard qualitativi degli aggregati riciclati.
  • Standard di qualità: gli aggregati riciclati devono soddisfare determinate proprietà chimiche, fisiche e meccaniche per garantire la loro idoneità a varie applicazioni.
  • Utilizzo finale: gli aggregati riciclati possono essere utilizzati in una varietà di progetti di costruzione, tra cui la costruzione di strade, le fondamenta di edifici e la produzione di calcestruzzo.
  • Documentazione: i produttori di aggregati riciclati devono conservare registri dettagliati e fornire una dichiarazione di conformità per dimostrare che i loro prodotti soddisfano gli standard richiesti.

L‘Italia si muove verso un’industria edile più ecologica

In un passo significativo verso un settore edile più sostenibile, è stato introdotto un nuovo decreto che delinea linee guida rigorose per il riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione. Questa legislazione mira a ridurre la dipendenza del paese dai materiali vergini e a promuovere un’economia circolare.

Il decreto stabilisce criteri specifici per classificare alcuni tipi di rifiuti inerti come “end-of-waste”, ovvero possono essere riutilizzati come aggregati riciclati in progetti di costruzione. Questi materiali riciclati devono essere sottoposti a rigorosi test per garantire che soddisfino gli standard di qualità e possano essere utilizzati in sicurezza in varie applicazioni.

Promuovendo il riutilizzo dei rifiuti edili, si opera per raggiungere diversi obiettivi, tra cui:

  • Riduzione dei rifiuti in discarica: riduzione dell’impatto ambientale delle attività di costruzione e demolizione.
  • Conservazione delle risorse naturali: riduzione al minimo della necessità di estrarre nuovi materiali.
  • Stimolare un settore edile più sostenibile: incoraggiare l’adozione di pratiche rispettose dell’ambiente.

Il decreto include disposizioni dettagliate sui criteri di accettazione dei rifiuti, sui processi di riciclaggio, sul controllo di qualità e sulle applicazioni di utilizzo finale per gli aggregati riciclati. Inoltre, impone ai produttori di aggregati riciclati di mantenere registri completi e di fornire dichiarazioni di conformità per garantire la conformità alle normative.

Post di Daniele Iselle

Sul calcolo della perequazione urbanistica

12 Set 2024
12 Settembre 2024

Il TAR Veneto, dopo aver ricordato che il calcolo della perequazione urbanistica dovuta dal privato in sede di SUAP in variante è competenza del Consiglio Comunale, rileva che tale organo non potrebbe prescindere dall’atto di indirizzo eventualmente già adottato dalla Giunta, salvo suo previo annullamento in autotutela qualora ne sussistano i requisiti.

È necessario, sottolinea il TAR, evitare la qualificazione dell’operato del Comune come irrazionale, eliminando o comunque riportando ad unità le situazioni di potenziale conflittualità tra organi relativamente alla medesima fattispecie.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Piano Casa e numero massimo dei piani consentiti dallo strumento urbanistico

12 Set 2024
12 Settembre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che le norme derogatorie della l.r. Veneto 14/2009 operano anche rispetto al numero dei piani.

Ragionando diversamente, un aumento delle sole altezze del 40% con invarianza dei numeri dei piani equivarrebbe ad assentire la realizzazione di abitazioni sviluppate in altezza con dispersione termica e aumento del volume per unità abitativa, in violazione di indirizzi euro-unitari in ambito di politica energetica e ambientale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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