Sull’accesso civico generalizzato
Il T.A.R. ricorda la natura giuridica dell’accesso civico generalizzato, ex d. lgs. n. 33/2013, in rapporto all’accesso agli atti, ex l. n. 241/1990.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda la natura giuridica dell’accesso civico generalizzato, ex d. lgs. n. 33/2013, in rapporto all’accesso agli atti, ex l. n. 241/1990.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto afferma che l’istanza di accesso agli atti, ex art. 22 della l. n. 241/1990, concerne tutti i documenti detenuti dalla P.A. (sia formati dai privati sia dall’ente locale), compresi gli atti interni utilizzati o utilizzabili dalla stessa.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto ha affermato che l’art. 3 l. 241/1990, nella parte in cui afferma che la motivazione per relationem è legittima a condizione che siano indicati e resi disponibili gli atti cui si fa rinvio, va inteso nel senso che all’interessato deve essere garantita la possibilità di prenderne visione, di richiederne e ottenerne copia in base alla normativa sul diritto di accesso ai documenti amministrativi e di chiederne la produzione in giudizio, con la conseguenza che non sussiste per la P.A. l’obbligo di notificare all’interessato tutti gli atti richiamati nel provvedimento, ma soltanto di indicarne gli estremi e di metterli a disposizione su richiesta dell’interessato.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il TAR Veneto ha affermato che, qualora il diniego di autorizzazione paesaggistica sia sorretto da una congrua ed esauriente motivazione, che dia conto del contrasto tra l’intervento progettato e i valori culturali oggetto di tutela, tale motivazione è sindacabile in sede di giurisdizione di legittimità, unicamente per manifesta illogicità o travisamento dei fatti o per inadeguatezza dell’istruttoria o della motivazione.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il TAR Veneto ha affermato che una motivazione succinta ben può ritenersi legittima, ove rilevi gli estremi logici dell’incompatibilità di un manufatto con il contesto tutelato.
Più in particolare, il diniego di compatibilità paesaggistica postuma, o di sanatoria di opere edili realizzate in zone vincolate, è da ritenersi sufficientemente motivato con l’indicazione delle ragioni assunte a fondamento della valutazione di incompatibilità dell’intervento con le esigenze di tutela paesistica poste a base del relativo vincolo.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il T.A.R. afferma la legittimità di un’ordinanza contingibile ed urgente emessa dal Sindaco per evitare il pericolo di crollo di un edificio lungo una pubblica via.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto ha affermato che deve ritenersi non perentorio il termine assegnato per la presentazione delle osservazioni ex art. 10-bis l. 241/1990.
Tuttavia, qualora la P.A. ignori le osservazioni presentate dal privato oltre il termine, tale illegittimità procedimentale risulta superabile laddove il contenuto del provvedimento finale non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il TAR Veneto ha affermato che le disposizioni contenute nel Capo III della l. 241/1990 sulla partecipazione al procedimento amministrativo, incluso quindi l’istituto del preavviso di rigetto, non si applicano all’attività di pianificazione e programmazione territoriale (nel caso di specie, si trattava di un diniego di PUA), regolata da specifiche forme di partecipazione procedimentale dei soggetti interessati, cui è data ampia possibilità di interloquire con i soggetti pubblici, in funzione sia collaborativa sia difensiva.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il quesito posto attiene ai requisiti professionali dei progettisti interni all’amministrazione, con particolare riguardo alla necessità per gli stessi di essere iscritti all’Albo professionale. L’istante ritiene che sulla base delle previsioni del d.lgs. 36/2023, che nulla prescrivono in merito, sia sufficiente l’abilitazione all’esercizio della professione e non anche l’iscrizione all’Albo, chiedendo conferma di tale avviso all’Autorità. Altro quesito attiene alla sussistenza dell’obbligo di copertura
assicurativa per i progettisti interni, non previsto in maniera espressa nel d.lgs. 36/2023, così come
invece contemplato nell’art. 24, comma 4 del d.lgs. 50/2016.
In merito ai quesiti posti, con particolare riguardo al primo, riferito ai requisiti professionali dei progettisti interni, si osserva preliminarmente che nel d.lgs. 36/2023 non è stata riproposta per tale aspetto, una disciplina analoga a quella contenuta nell’art. 24, commi 3 e 5 del d.lgs. 50/2016.
Post di Daniele Iselle
Nella GU Serie Generale n. 20 del 25-01-2024 è stato pubblicato il DPCM 30 novembre 2023, recante "Disciplina dei processi di mobilita' fra pubbliche amministrazioni del personale non dirigenziale".
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/01/25/24A00332/SG
Post di Daniele Iselle
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